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Rocchi: “Immobile mi assomiglia. Che tridente con Keita e F.Anderson!”

NOTIZIE LAZIO – L’ex capitano biancoceleste commenta anche la sua nuova esperienza da…

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NOTIZIE LAZIO – Una vita dietro ad un pallone. Dal campo alla panchina. Tommaso Rocchi comincia la sua nuova avventura da allenatore dei Giovanissimi Provinciali Fascia B del settore giovanile biancoceleste. Intervistato da Lazio Style Radio 89.3, l’ex capitano ha parlato di questo nuovo capitolo della sua vita: “E’ molto stimolante. Il calcio giocato è totalmente un’altra cosa, insegnare calcio è diverso.  È una bellissima esperienza, sono sicuro che possa dare e imparare molto. Rapportarsi con i giovani mi mette a confronto con una realtà diversa”.

Un piacevole episodio con i piccoli calciatori..

“Soprattutto all’inizio la cosa bella è stata un’amichevole: fuori dagli spogliatoi intonavano il coro “Tommaso Rocchi”. Mi chiedono delle situazioni di campo e qualche aneddoto sulle mie esperienze. Durante il torneo si è creato un rapporto quotidiano di vita, al di fuori degli allenamenti. Mi chiedevano tante cose che mi hanno fatto piacere. Vedono in me il calciatore che sono stato”.

Il calcio per i bambini:

“Questo è uno dei giochi più belli al mondo: ogni bambino vuole giocarci e sogna una grande carriera. C’è tanto entusiasmo con i bambini che in campo si sfogano. Deve essere un divertimento e l’allenatore deve insegnare calcio e come ci si rapporta con gli altri, come si vive il gruppo e cercare di capire gli stati d’animo dei bambini. E’ bello vederli perché danno entusiasmo e gioia”.

Cosa è importante per un allenatore dei bambini?

Bisogna rapportarsi in maniera decisa e chiara. Devi sapere che il ragazzo non può esser attento per troppi minuti, tende a distrarsi. La difficoltà più grandi è fargli capire le cose mettendolo in condizione di farlo. Quando si diventa allenatori il lavoro consiste nello stimolare i giocatori. Bisogna mettere il ragazzo in condizione di intuire la giocata da fare. Bisogna capire anche come rapportarsi con ciascun ragazzo: anche io sto imparando piano piano, giorno dopo giorno”.

Domenica c’è Lazio-Empoli, una partita speciale per te…

“Devo ringraziare l’Empoli che mi ha introdotto nel palcoscenico del calcio che conta. Ho vinto il campionato di Serie B e ricordo la tripletta alla Juve in Serie A. Il club toscano valorizza i giovani, puoi giocare senza pressioni e dimostrare così quanto vali. L Lazio è stata la tappa più importante della mia carriera. Domenica tiferò per i biancocelesti (ride, ndr). Mi auguro che la squadra riesca a vincere e a dare continuità di rendimento. Questo campionato è equilibrato, basta fare due vittorie per trovarti fra le prime come basta perderne due per farti superare da quattro squadre. Siamo all’inizio”.

Immobile è simile a te?

“Si, abbiamo caratteristiche simili: si muove molto, cerca la profondità, è veloce e ha il fiuto del gol. A me piaceva attaccare la porta ed anche a lui. Anche fisicamente siamo più o meno uguali, nessuno dei due è troppo alto. Spero riesca ad entrare nei meccanismi della squadra per sfruttare le sue potenzialità”.

Come lo vedi il tridente della Lazio?

“I giocatori offensivi della Lazio sono forti e bravi. Anderson, Keita e Immobile formano un tridente che fa invidia. Davanti loro tre sono giocatori che si possono integrare benissimo. Devono anche tornare in difesa, altrimenti la squadra soffre sugli esterni”.

Inzaghi?

“Simone è bravo e sicuramente analizzerà le gare passate per vedere gli errori e correggerli. La sconfitta contro il Milan porta dispiacere perché la Lazio era reduce dalla vittoria contro il Pescara. Giocare a San Siro però non è facile. Contro l’Empoli bisogna riscattarsi”.

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