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Scopriamo PETKOVIC. Mister carattere, disciplina e 3-4-3

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – In Svizzera è famoso per il gioco offensivo Ieri ha salvato il Sion, ora lo aspetta la Lazio

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Scopriamo PETKOVIC. Mister carattere, disciplina e 3-4-3

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RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – Eterno secondo. Un’etichetta con la quale Vladimir Petkovic ha imparato a convivere ormai da un lustro buono. Perché nel suo paese d’adozione, la Svizzera, il nativo di Sarajevo ha inanellato un filotto di piazzamenti mica da ridere. Sia alla guida dei granata del Bellinzona, con i quali si è affacciato al calcio che conta, sia al timone dei bernesi dello Young Boys, il 48enne è infatti spesso caduto sul più bello. Come quando nel 2009-10 si fece bruciare allo sprint dal Basilea. A parità di punti prima dello scontro diretto, in calendario proprio all’ultimo turno, l’undici della capitale si fece infatti sconfiggere per 2-0 in casa. E un anno prima non era andata un granché meglio visto che i bernesi si erano ritrovati con un pugno di mosche in mano, superati in quell’occasione dallo Zurigo.

E dire che Petkovic, emigrato in Svizzera nel lontano 1987 e in possesso della cittadinanza rossocrociata, è uno che di carattere ne ha da vendere. E che dai suoi giocatori pretende disciplina e rispetto. Anche se ora, dopo 15 anni di panchina, si è un po’ ammorbidito rispetto ai tempi del suo esordio. Quando, cioè, alla guida dei semi-professionisti del Malcantone Agno (terza divisione svizzera), era infatti solito chiedere la stessa applicazione che si pretenderebbe in Champions League.

Manager a tempo pieno soltanto dal 2008 — in precedenza aveva infatti abbinato la professione di allenatore a quella di formatore di adulti disoccupati —, Petko ha fatto carriera in fretta. Sul campo il tecnico croato è fautore di un 3-4-3 tanto disciplinato nella fase difensiva quanto arioso nelle ficcanti ripartenze, e imperniato su due esterni offensivi che sappiano dare profondità e rapidità alle azioni d’attacco. Non c’è da stupirsi, dunque, se sia proprio lui il mentore di Senad Lulic, elemento che s’incastra alla perfezione nello schema di Petko, e che una buona parola sul suo ex tecnico l’avrà sicuramente spesa.

Petkovic sarà anche un piazzato, ma non è certo un perdente tout court. Dopo un’esperienza negativa in Turchia (esonerato dal Samsunspor a gennaio), e giunto a Sion da soli 13 giorni, è riuscito infatti a evitare la retrocessione battendo l’Aarau nei play-out (vittoria in casa per 3-0 e sconfitta esterna ieri sera per 0-1). E in piena festa, a chi gli chiedeva della Lazio, il poliglotta croato (che parla un eccellente italiano) ha risposto: «Sarà o Lazio o Sion, in questo momento non ho ancora preso una decisione». Un modo elegante per non deludere i tifosi del Sion, in tripudio a pochi metri di distanza.

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