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VINICIUS promette: “Tornerò più forte, ma sono contento per Braafheid. Djordjevic? Impressionante sottoporta”

L’esterno brasiliano rivela: “In Serie B mi volevano anche Avellino e Crotone, ma alla fine ho scelto gli umbri. Pioli? Ripoterà la Lazio in Europa”…

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NOTIZIE LAZIO – Emigrato in Umbria per continuare il proprio processo di maturazione, Vinícius de Freitas Ribeiro si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore con la maglia del Perugia: fin qui sono 4 le presenze collezionate con la maglia biancorossa, per un totale di 136 minuti di gioco. L’esterno mancino, sempre più inquadrato negli schemi di mister Camplone, racconta a lalaziosiamonoi.it questi suoi primi mesi lontano dalla Capitale:

Come reputi questi primi mesi a Perugia?
“Positivi. Quando sono arrivato già conoscevo qualche giocatore, l’ambientamento è stato più facile rispetto all’anno scorso quando sono andato al Padova. Ieri contro il Frosinone ho fatto una buona partita ma non sono ancora al 100%: pian piano ci arriverò”.

Cosa ti ha convinto ad accettare il Perugia?
“Prima di dire ‘sì’ sono andato a vedere una partita al ‘Curi’, mi hanno impressionato i tifosi che erano molto calorosi. Poi come detto prima conoscevo già alcuni giocatori, come Rodrigo (Taddei, ndr). La società ha allestito una squadra in grado di arrivare in Serie A e quindi eccomi qua. Secondo me siamo un grande gruppo, giovane, motivato. Se continuiamo a lavorare in questa maniera possiamo raggiungere traguardi importanti”.

Da quanto tempo conosci Taddei?
“Da quando giocavo in Brasile. Abbiamo lo stesso procuratore (Alessandro Lucci, ndr), quindi avevo già avuto modo di parlarci”.

Tu, Perea e Taddei, c’è un derby a Perugia…
“Sì (ride, ndr). Parliamo spesso di Roma e Lazio, ma la rivalità rimane in campo, fuori siamo grandi amici. Se la Roma perde lo prendo in giro, quando perde la Lazio si fa sentire lui. Dopo la sconfitta con la Juventus era parecchio arrabbiato…”.

Perea è reduce da un lungo infortunio, ieri è sceso in campo da titolare per la prima volta. Come sta?
“Ancora non è al 100%, ma può diventare un giocatore molto importante per noi. Sono contento di essere qui con lui, speriamo di fare entrambi bene”.

Con mister Camplone come ti trovi?
“Mi piace come lavora, mi permette di sfruttare le mie caratteristiche. A lui piacciono i giocatori moderni, che sanno muoversi con la palla e senza”.

Roma, Padova e adesso Perugia. Come si vive?
“Si vive bene, è una Roma in miniatura”.

Capitolo Lazio, quando hai capito che non rientravi nel progetto di Pioli?
“Dopo il ritiro di Auronzo. Io pensavo e speravo di rimanere, ma c’era anche la possibilità di andare altrove per giocare di più. Sapevo anche che sarei potuto andare in prestito, adesso voglio fare bene qui per poi tornare alla Lazio più forte. In Serie B mi volevano anche Avellino e Crotone, ma alla fine ho scelto Perugia che tra l’altro è vicino a Roma”.

Decisivo per il tuo ‘arrivederci’ è stato l’arrivo di Braafheid…
“Parliamo di un giocatore di livello, che ha giocato con il Bayern Monaco. Ha tanta esperienza, inizialmente si era creato questo ballottaggio tra me e lui, sono contento stia facendo bene”.

Hai avuto modo, seppur per un breve periodo, di conoscere Pioli. Che impressione ti ha fatto?
“Mi è sembrato un bravo allenatore, apprezzo il suo modo di lavorare. Prima di andare via mi ha detto che devo ancora crescere, che era meglio per me andare a giocare. Secondo me farà bene alla Lazio, la riporterà in Europa. È un allenatore che tiene molto ai giovani, la crescita di Felipe Anderson è una dimostrazione di questo”.

Con il direttore sportivo Igli Tare vi siete sentiti dopo la tua partenza?
“No, non lo sento. Magari parla con il mio procuratore”.

Prima parlavi di Felipe Anderson, potrebbe essere il suo anno?
“Secondo me sì. È vero che non ha ancora segnato, ma sta facendo bene. In ritiro l’ho visto carico, con tanta voglia di giocare e mettersi in mostra”.

E Keita invece? Ultimamente sta trovando poco spazio…
“Io non sono a Roma adesso, il motivo di queste esclusioni non lo so. Ma comunque Keita è un bravo ragazzo, è ancora molto giovane ma ha già dimostrato di essere un giocatore vero”.

Chi ti ha sorpreso di più dei nuovi acquisti?
“Djordjevic, sotto porta è impressionante. Secondo me diventerà un giocatore importante per la Lazio”.

Hai detto che Pioli riporterà la Lazio in Europa, in Europa League o in Champions League?
“La Lazio è un bel gruppo, è rimasto un grande giocatore come Candreva, quindi l’Europa League è a portata. In Champions è più difficile”.

Chi saranno secondo te le prime quattro classificate?
“Le prime quattro… (lunga riflessione, ndr). Juventus, Roma e Lazio. Poi…”.

Forse l’Inter di Hernanes? Anche se il Profeta non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori…
“Farà bene anche all’Inter, è un campione”.

Poco tempo fa sei stato convocato in Nazionale Under 21 brasiliana, che squadra siete?
“C’è un progetto importante in vista delle Olimpiadi del 2016, abbiamo ancora quattro anni davanti a noi. Dobbiamo giocare ad alti livelli per arrivare preparati. Il ruolo? Gioco da terzino anche col Brasile, con la difesa a 4”.

Se dovessi fare un nome di un tuo compagno di squadra che farà sicuramente strada?
“Dico Rafinha (il fratello di Thiago Alcántara, ndr) del Barcellona e Fabinho del Monaco, sono giocatori che giocano già la Champions League con i rispettivi club”.

Ti vedi un giorno con la Nazionale maggiore?
“Lo spero, ma so che devo lavorare ancora molto per arrivare lì”.

Esprimi un desiderio…
“Spero di riuscire ad arrivare in A col Perugia, sarebbe un grande gioia”.

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