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ZARATE: “Alla LAZIO c’è una Cupola. Avevo un contratto ma non mi pagavano”

Nuove importanti dichiarazioni in Argentina di Mauro Zarate…

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NOTIZIE SS LAZIO – “Guardavo il calcio e mi chiudevo in bagno a piangere”. Questo, secondo quanto riportato da Olé, lo stato d’animo di Mauro Zarate negli ultimi tempi di fronte ad una partita di calcio. L’argentino si confessa al sito argentino, parla a ruota libera del momento nero alla Lazio e punta il dito contro chi “ha fatto cose negative”. Ecco uno stralcio dell’intervista:

“Avevo bisogno di sentirmi importante, di sentirmi amato. Voi sapete di cosa si tratta? Non ho bisogno di altro. Gli ultimi tempi sono stati molto duri per me”.

Sulla scorsa stagione, probabilmente l’ultima alla Lazio

“Nel novembre dello scorso anno mi sono allenato per l’ultima volta nella Lazio con la squadra e sentivo già di non avere la fiducia. Non ho giocato un minuto in 15 partite. Voi sapete di cosa si tratta? Mi ha colpito molto dal punto di vista sportivo. E ‘pazzesco. Hanno sbagliato, mi hanno fatto un sacco di danni. Guardavo  una partita e andavo in bagno a piangere per me non vedere mia moglie. Non riuscivo a guardare il calcio. E’ tremendo che non ti consentano di fare quello che ti piace. Da quando sono tornato dall’Inter il presidente della Lazio Claudio Lotito e la sua cupola non mi hanno calcolato”

Sulla “cupola”

“Una cupola? Sì. Il presidente e due o tre giocatori, più il direttore e il tecnico. Prendono loro le decisioni. Fanno le cose così”

Sul suo contratto

“Ho fatto un contratto molto importante, al momento un contratto impossibile per la Lazio. Voleva fare concorrenza ad altre squadre, ma dopo l’anno scorso, non ha rispettato l’accordo e non mi ha pagato. E quando ho reclamato, hanno concluso il rapporto. Lui non mi voleva in squadra, ma non mi ha lasciato andare”

Quindi?

“Eravamo io e altri due giocatori con i quali lui ha avuto problemi , ci allenavamo in momenti diversi rispetto alla squadra, ci cambiavano negli spogliatoi usati dalle avversarie della Primavera. Non avevamo dottori, fisioterapisti. Nulla. A volte solo il massaggiatore era a disposizione. Una follia. Ci volevano distruggere. Lo avevano fatto anche con Pandev, che poi ha vinto la Champions con l’Inter. Quella persona è un male per la Lazio. Distrugge il patrimonio della squadra”. 

Hai provato a parlare con Lotito?

“Certo che ci ho parlato, ma lui ha sempre respinto le nostre soluzioni. Ecco allora che siamo arrivati al processo e il tribunale ha deciso in mio favore, così ho ripreso il mio destino in mano. Quello che fa questa persona è illegale. Non mi ha lasciato nemmeno un preparatore atletico per allenarmi, ho dovuto farlo anche su un campo da tennis. Questo è un presidente che fa il male del club, ha fatto lo stesso con Bonetto, Manfredini, Barreto, Cavanda e altri ne dimentico. Lui decide e non ti fa più giocare”

Sul Velez

“Sto bene fisicamente, devo solo riprendere il ritmo partita. Ho ricevuto offerte anche da grandi club argentini, ma ho sempre detto che il mio desiderio era tornare al Velez. Qui mi sento amato, è il mio posto. Non lo faccio per soldi, in Europa avevo ricevuto offerte più ricche, sono tornato perché amo questo club”.

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