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ACCADDE OGGI. Derby d’Epifania. In due round, sette gol rifilati alla Roma

ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 6 gennaio 1998 e 2005. Per la prima volta nella storia, il 6 gennaio del 1998 si gioca un derby della Capitale: vale per l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia ed è un capolavoro di Eriksson. Termina 4-1 per i biancocelesti, che replicano il successo sui cugini, già ottenuto in campionato, grazie alle reti di Boksic, dopo appena due minuti, di Jugovic mezz’ora dopo su rigore (fallo di Konsel sull’attaccante croato, tornato in estate dopo l’esperienza con la Juventus), di Mancini al 75′ e di Fuser all’80’. In mezzo, un altro penalty, stavolta per i giallorossi, segnato da Balbo al 39′, unico squillo della banda di Zeman. Stessa data, stesso risultato (quasi) nell’Epifania 2005: la Lazio strapazza 3-1 la Roma nella diciassettesima giornata di campionato. I biancocelesti non vincono un derby da dieci partite (2-1 in rimonta nel 2000, l’anno dello Scudetto), sono in zona retrocessione ed hanno appena cambiato allenatore (Papadopulo ha preso il posto di Caso). Davanti a 65 mila spettatori, però, ruba la scena Paolo Di Canio, che torna a far male ai cugini sedici anni dopo l’ultima volta (era il 15 gennaio 1989 ed il suo gol decise l’incontro) e, come allora, esulta sotto la Curva Sud, indispettendo non poco la tifoseria giallorossa. Spinta dall’orgoglio e da un tasso tecnico, complessivamente, oggettivamente superiore, la Roma riagguanta il pareggio al 68′ con Antonio Cassano. Ma è un fuoco di paglia. Gli uomini di Delneri stanno per cadere sotto i colpi di Cesar (74′) e Rocchi (84′), ridicolizzati al 90′ al momento della standing ovation di Di Canio (al suo posto Simone Inzaghi), che saluta l’Olimpico mimando il “3” con le dita.

STORIA – 6 gennaio 1912. Alfred Wegener, geologo, esploratore e meteorologo tedesco, espone in un incontro al museo Senckenberg di Francoforte la teoria della deriva dei continenti, una delle più geniali intuizioni scientifiche di tutto il Novecento. E’ il primo a parlare di Pangea, il supercontinente che si ritiene includesse tutte le terre emerse del pianeta Terra durante il Paleozoico ed il primo Mesozoico, spianando così la strada alla geologia moderna. A supporto della sua teoria, Wegener porta i fossili animali e vegetali della stessa specie e della stessa epoca, rinvenuti però tanto in Africa, quanto in Asia.

SPORT – 6 gennaio 1911. A quasi un anno dall’esordio ufficiale contro la Francia, datato 15 maggio 1910, la Nazionale italiana di calcio, per la prima volta, indossa la maglia azzurra. Non la toglierà più, anzi, verrà estesa anche a tutti gli altri sport, nonostante l’evoluzione della tecnologia, dei materiali e dei produttori ufficiali, anche in un’epoca di capitalismo estremo. Diverrà il simbolo del nostro Paese, il colore ufficiale, superando quasi il verde, il bianco ed il rosso della bandiera. Proprio il bianco era stata la tonalità utilizzata dalla Selezione italiana fino a quel giorno, probabilmente perché più economica, lasciando ai calciatori la libertà di scelta su quali calzoncini utilizzare.

Giordano Grassi

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