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Dalla Supercoppa alla VARgogna: tutto il 2017 della Lazio

APPROFONDIMENTO 2017 LAZIO – Ripercorriamo insieme un intero anno dalle forti tinte biancocelesti, da Lazio-Crotone 1-0 dell’8 gennaio ad Inter-Lazio di…

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APPROFONDIMENTO 2017 LAZIO – Ripercorriamo insieme un intero anno dalle forti tinte biancocelesti, da Lazio-Crotone 1-0 dell’8 gennaio ad Inter-Lazio di ieri pomeriggio, terminata 0-0, con in mezzo una finale di Coppa Italia ed una Supercoppa alzata al cielo all’Olimpico, dopo un incredibile 3-2 sulla Juventus.

GENNAIO – Nelle prime battute del 2017 della Lazio riecheggiano ancora i botti di Capodanno: subito tre vittorie consecutive, 1-0 al Crotone e 2-1 all’Atalanta in campionato, poi un pirotecnico 4-2 col Genoa negli ottavi di Coppa Italia. Mentre Cataldi saluta la truppa, passando in prestito proprio al Grifone di Enrico PreziosiInzaghi si trova a fare i conti con un periodo di appannamento: il 2-0 patito allo Stadium con la Juventus dà nuovamente adito alle arcinote critiche circa una certa arrendevolezza dei biancocelesti nei big match, alimentando insicurezze evidenziate la domenica successiva nella clamorosa sconfitta interna col Chievo. La vendetta, però, è presto servita: nella gelida serata milanese del 31 gennaio, la Lazio sbanca San Siro e batte meritatamente l’Inter nei quarti di Tim Cup, con i gol di Anderson Biglia a vanificare la rete della bandiera di Brozovic.

FEBBRAIO – Ricompattato il gruppo dopo il periodo difficile e risanato il rapporto incrinato con la tifoseria, dopo la dura contestazione a Biglia, la Lazio vive un febbraio sereno (screzio in panchina tra lo stesso capitano argentino e Keita a parte), fatto di tre facili vittorie (6-2 al Pescara, 2-1 ad Empoli ed 1-0 con l’Udinese) inframmezzate dal solo pareggio col Milan, un 1-1 che, tra l’altro, sa parecchio di beffa. Il mercato si chiude con le cessioni di Kishna, Morrison, Minala, Prce, Leitner Vinicius, mentre a Formello sbarcano i soli Crecco Mohamed. Nel frattempo, si rifà male Marchetti: inizia la favola di Strakosha… Ma non è tutto: mentre l’opinione pubblica si concentra sul doppio filone riguardante la rimozione delle barriere dall’Olimpico e sul ritorno di moda del progetto relativo allo Stadio delle Aquile, l’avvocato Mignogna rimette agli atti della FIGC la copia telematica del saggio intitolato “Lo Scudetto Spezzato”, una ricostruzione storica di quel campionato e di quel tricolore assegnato d’ufficio, corredata da una serie di fatti emersi dopo il lancio della petizioneLazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo.

MARZO – Marzo serve alla tavola del popolo biancoceleste una delle portate principali del cenone di Capodanno: il derby della semifinale d’andata di Coppa Italia. Un trionfo. Inzaghi ridisegna la Lazio, il giovane Strakosha gioca con la personalità del veterano e conquista tutti, Lukaku-Anderson Keita in staffetta creano scompiglio, Milinkovic-Immobile stendono la Roma. Alla festa partecipano anche Crecco Murgia. Seguono un 2-0 a Bologna ed un 3-1 col Torino, col quale Inzaghi raggiunge la media dei due punti a partita. Primo allenatore a riuscirci nella storia della Lazio in un campionato a 20 squadre. Chiude un colmo di rimpianti 0-0 a Cagliari. Apertosi con un derby, esattamente nel giorno uno, marzo volge al termine lasciando in eredità ad aprile tanta carne al fuoco in vista dell’imminente rivincita (la gara di ritorno): acceso diverbio Lotito-Pallotta, per una furbata giallorossa sulla vendita dei biglietti del match.

APRILE – Agrodolce il sapore di aprile, positivo nel complesso, ma che lascia in scia un piccolo alone di rimpianti in chiave Champions. Nessun Pesce il primo del mese, festeggiato con il 2-1 di Sassuolo, quindi l’ininfluente sconfitta nel derby di ritorno di Coppa Italia, che regala ai biancocelesti la terza finale in cinque anni nella competizione. Seguono, quindi, lo stop pesantissimo (3-0 interno) con il Napoli ed il 2-2 a Marassi col Genoa, conclusosi con il gol al 91′ di Luis Alberto: il solo punto raccolto può esser oggi digerito pensando alla prima gemma dello spagnolo, dopo nove mesi di avventura italiana vissuti ai margini del progetto. Sappiamo tutti come evolverà il suo rapporto con la Lazio. Aprile toglie, aprile dà e la goleada inflitta al Palermo (6-2, triplo Keita, doppio Immobile e gioia per Crecco) è funzionale ad una calata di sipario in grande stile: il quarto derby stagionale, il terzo ravvicinato, di nuovo stravinto. Segna Keita, pareggia De Rossiraddoppia Basta, chiude ancora il senegalese.

MAGGIO  – Se aprile si chiude con la vittoria schiacciante della Lazio sulla Roma, il mese di maggio non riserva invece gli stessi sogni di gloria. Dopo la goleada ai danni della Samp all’Olimpico, a Firenze i biancocelesti lasciano tre punti preziosi ed escono sconfitti per 3-2. Il 17 maggio 2017 si disputa allo stadio Olimpico la finale di Coppa Italia. La sconfitta per 2-0 contro la Juventus contribuirà senza dubbio alle défaillances successive dei biancocelesti in campionato. Dopo le sconfitte amare contro Inter e Crotone (i calabresi conquistano la salvezza grazie alla vittoria contro i capitolini), i ragazzi di Inzaghi finiscono il campionato addirittura quinti in classifica, con l’Atalanta che proprio all’ultima giornata riesce a scavalcare i biancocelesti. L’anno 2016/2017 si conclude dunque per la Lazio con un bottino di settanta punti e con settantaquattro reti messe a segno nell’arco dell’intero campionato risultato che non era riuscito a nessuna compagine biancoceleste; tale risultato permette di aggiudicarsi la qualificazione, direttamente alla fase a gironi, alla UEFA Europa League 2017-2018.

GIUGNO – Il mese di giugno si apre con il rinnovo di Simone Inzaghi: l’accordo si chiude sui 1,2 milioni più bonus legati ai risultati. Il 18 giugno l’Atalanta riscatta Berisha, mentre inizia la bagarre tra Calenda, agente di Keita Balde Diao e la Lazio: “Tare parla di fantomatici rinnovi e offerte da big: noi rimaniamo in attesa della Lazio”. Cominciano a scaldarsi i motori del calciomercato estivo: nel mirino di Tare finiscono Gomez dell’Atalanta ed il “Van Basten d’Iran”, Sardar Azmoun. 

LUGLIO – La notizia del mese di luglio è senza dubbio l’addio di Lucas Biglia alla Lazio. L’argentino vola verso Milano, sponda rossonera: i biancocelesti incassano 17 milioni più 3 di bonus. Al suo posto arriva Lucas Leiva, ex Liverpool, che atterra a Fiumicino il 18 luglio per cinque milioni. Ufficiale anche l’approdo di Marusic e di Di Gennaro, mentre Hoedt saluta la Lazio, direzione Southampton come anche il conterraneo Kishna, direzione Den Haag. Si aprono anche le trattative per Felipe Caicedo che poi, il 2 agosto, ufficializzerà il suo approdo in biancoceleste per una cifra vicina ai 2,5 milioni di euro andando a firmare con il club un contratto triennale.

AGOSTO – Agosto è come di consuetudine il mese più caldo per il calciomercato e, quest’anno, a Formello si è concluso con un vero e proprio colpo di scena: dopo mesi di patemi, tweet al veleno e pagine di giornali, giunge alle battute finali la telenovela Keita-Lazio, con l’addio del senegalese dopo ben 6 anni a Roma. L’attaccante classe ’95 approda così per una cifra vicina ai 30 milioni a Monaco, club con il quale firma un contratto valido fino al 2022. Il 31 agosto, nell’ultimo giorno della sessione estiva di calciomercato, la Lazio raggiunge un accordo con il Valencia per ingaggiare Nani, in prestito con diritto di riscatto. Insieme a lui altri due portoghesi: Pedro Neto, classe 2000 e Bruno Jordao, classe 1998.  Gli ex-calciatori del Braga costeranno alla Lazio circa 26 milioni di euro, una cifra che ha fatto decisamente scalpore. Il 13 agosto Lazio e Juventus si sfidano per la Supercoppa Italiana. All’Olimpico finisce 3-2 per i biancocelesti grazie alla doppietta di Immobile e a quello decisivo di Alessandro Murgia. I ragazzi di Inzaghi iniziano così la stagione vincendo un trofeo. Il 20 agosto inizia la Serie A 2017/2018: all’esordio, contro la Spal, la nuova Lazio di Inzaghi non riesce ad andare oltre lo 0-0. Sarà, fra l’altro, l’unico match (in 19 giornate) in cui i biancocelesti non riusciranno a segnare. Il 27 agosto arriva la prima vittoria stagionale contro il Chievo: finisce 2-1, grazie alle prodezze di Immobile e Milinkovic-Savic.

SETTEMBRE – Il 10 settembre l’Olimpico accoglie il primo big match della stagione, quello contro il Milan di Montella. Una gara che non ha storia: finisce 4-1 per i padroni di casa, in rete il solito Immobile – prima doppietta con l’aquila sul petto per il partenopeo – e Luis Alberto, che cala il poker al 50′. E mentre l’ex Biglia viene sonoramente fischiato dai supporter laziali, Parolo si becca l’espulsione dal campo per doppia ammonizione dopo un contrasto con Bonaventura. Il cartellino rosso ha solo minimamente macchiato il trionfo della Lazio che oggi, davanti la sua gente, ha dimostrato di valere i primi posti in classifica. Appena quattro giorni dopo i biancocelesti in trasferta espugnano il Vitesse 2-3, consolidando il primato del girone in Europa League. Il 17 settembre la romana torna a vincere dopo 7 anni nel fortino ‘Marassi’, riuscendo a controbattere per ben tre volte al vantaggio del Genoa. Cuore biancoceleste: prima del 3-2 di questa sera, l’ultima vittoria in casa del club rossoblù era datata 25 aprile 2010. Nemmeno il tempo di godersi il risultato che la squadra di Inzaghi affronta forse il momento più difficile da inizio campionato: la gara contro il Napoli. Un match tristemente noto per aver messo letteralmente ko quasi l’intera difesa biancoceleste: prima Bastos, poi de Vrij, infine Basta costringono la squadra a giocare per più di 20′ minuti in dieci. Arriva all’Olimpico la prima sconfitta di stagione, nel modo più cocente possibile: quattro gol nella sola ripresa dalla squadra di Sarri dopo un primo tempo chiuso meritatamente in vantaggio grazie alla rete di de Vrij. I laziali si inchinano alla forza e alla sfortuna. Bisogna ripartire da Verona, dove il tecnico manda in campo Immobile affiancato dalle seconde linee. L’attaccante partenopeo prima sblocca il match su rigore, poi raddoppia. Allo scadere della gara calcia un assist perfetto per Marusic, il neo arrivato mette la firma sulla sua prima rete stagionale. Il 28 settembre arriva il secondo successo in Europa: in un Olimpico a porte chiuse Caicedo e Ciro calano il sipario contro lo Zulte.

OTTOBRE – La leggenda narra di Davide e Golia, la Lazio di Strakosha e Dybala. Il 14 ottobre è una data che i tifosi biancocelesti difficilmente dimenticheranno: sul punteggio di 1-2 per i padroni di casa, il portiere albanese riesce a neutralizzare un calcio di rigore del bianconero, oggi non propriamente una ‘Joya‘. É l’ultimo minuto, l’Allianz si stringe in un silenzio assordante. Poi è solo euforia biancoceleste: la Juve si piega alla Lazio, in casa. Non succedeva dal 2002. Di questa partita resta l’ottima prestazione della squadra di Inzaghi che centra meritatamente una vittoria attesa 13 anni. Cinque giorni dopo a Nizza i biancocelesti si impongono su Balotelli e compagni conquistando la vetta solitaria del girone di Europa League; il 22 ottobre è Immobile-show contro il Cagliari, la Lazio aggancia il terzo posto in classifica insieme alla Juve, posizione che consolida a Bologna dove vince 1-2. Ottobre si chiude con la goleada ai danni del Benevento: partita praticamente chiusa dopo appena 24 minuti, in rete Bastos, Immobile e Marusic, poi nella ripresa sigillano il risultato Parolo e Nani: il portoghese mette a segno la sua prima rete biancoceleste. Tanta soddisfazione e primo posto momentaneo, insieme a Juventus e Napoli.

NOVEMBRE – Il mese di novembre si apre con l’Europa League: la vittoria casalinga contro il Nizza regala ai biancocelesti primato e qualificazione certa ai sedicesimi. Mentre l’Italia dice addio al sogno Russia 2018, all’Olimpico tutto è pronto per il primo derby di stagione: per la truppa di Inzaghi arriva la seconda sconfitta in campionato dopo quella col Napoli. Una gara bella da vedere, giocata a ritmi altissimi da entrambe le squadre: alla fine ad avere la meglio è quella di Di Francesco, una Lazio viva ed in partita fino all’ultimo paga l’errore di Bastos: “Quando si commettono degli errori individuali il derby lo si perde“, dirà mister Inzaghi a fine partita. Si riparte, e dopo la parentesi europea (gara contro il Vitesse in cui le seconde linee mantengono l’imbattibilità europea), la capitolina si prepara ad accogliere in casa la Fiorentina. Una gara che verrà ricordata dai tifosi per l’erronea conduzione arbitrale: i biancocelesti, in vantaggio fino al 93′, non riescono a conquistare i 3 punti: Massa concede un penalty dopo aver consultato il Var per un presunto contatto di Caicedo su Pezzella che in realtà non esiste: l’ecuadoriano tocca il polpaccio del toscano già in fase di caduta. Rabbia e sgomento in casa Lazio, Tare scende in campo chiedendo spiegazioni a Massa: per le aquile sarà l’inizio di una (lunga) serie di torti arbitrali.

DICEMBRE – La Lazio si lascia alle spalle lo scottante pareggio interno contro la Fiorentina e centra un successo fondamentale contro la Sampdoria: Milinkovic e Caicedo ribaltano il vantaggio iniziale di Zapata, conquistano i tre punti e volano a quota 32 in classifica. Poi, la partita che più di tutte ha segnato il percorso della Lazio in A, ha inorridito i tifosi ed ha fatto infuriare l’intera società. “Impareremo a giocare contro 12 persone“: così Parolo al termine di Lazio-Torino, gara finita 1-3 e determinata da un evidente rigore negato ai biancocelesti e dalla folle espulsione di Immobile. Giacomelli batte la squadra di Inzaghi, che nel post-partita sbotta: “Derubati per la quarta volta“. E mentre in casa Lazio inizia ad aleggiare la (spaventosa) idea di un ‘disegno’ volto a penalizzarla, la Procura apre un’inchiesta sul fischietto friulano: l’accusa è il dubbio utilizzo dei suoi profili social, sui quali compare una foto in compagnia di Totti.  Ma i tifosi, contro tutto e tutti, non lasciano sola la loro squadra del cuore. Si riuniscono a Formello, la sostengono e la  incoraggiano. “Saremo più forti del nostro destino“, recita lo striscione affisso al ‘Fersini’. La squadra ha così modo di salutare il suo popolo che, specie nei momenti più difficili, dimostra di esserci sempre. Si volta pagina: cuore, coraggio e carattere a Bergamo, dove la Lazio reagisce e porta a casa un punto. Un pareggio (3-3), che sa di vittoria per gli uomini di Inzaghi, trascinati da un super Milinkovic – sempre più bomber da trasferta – e Luis Alberto.  FeliPe Natale per la squadra romana: il 23 dicembre la Lazio stende il Crotone con un rotondo 4-0 –  Anderson sigla il suo primo gol in serie A – e torna a vincere davanti ai propri tifosi dopo oltre due mesi; nel giorno di Santo Stefano, contro la Fiorentina, la truppa di Inzaghi conquista la semifinale di Coppa Italia, la quarta nelle ultime sei edizioni del torneo. L’anno si chiude con la trasferta di Milano, dalla quale la squadra capitolina riesce a portarsi a casa un solo punto: peccato, la Lazio – che ancora una volta si è vista negare un rigore dal Var –  avrebbe indubbiamente meritato qualcosa di più. Con uno score di 37 punti a due lunghezze dal quarto posto, i biancocelesti chiudono il loro 2017. Dei 365 giorni trascorsi restano le soddisfazioni, le delusioni, gli abbracci e le lacrime. “Più forti del nostro destino”, dicevano i tifosi. Sì, la Lazio ha confermato di esserlo, nonostante tutto e tutti. Ad maiora.

Giordano Grassi, Michela Santoboni, Alessandra Marcelli

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