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Ravanelli: “La Lazio del 2000 una delle squadre più forti di sempre. Nei prossimi anni può lottare per lo scudetto”

L’ex attaccante biancoceleste ha ricordato il periodo nella Capitale in cui ha vinto tanto ma anche con un occhio al presente…

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NOTIZIE LAZIO – Mancano tre partite, tre finali per realizzare il sogno Champions dopo anni in cui è svanito all’ultimo. Samp, Roma e Napoli per quella che avrebbe il sapore di una rivincita e le possibilità di successo stavolta la Lazio se le gioca alla grande. L’ex attaccante biancoceleste Fabrizio Ravanelli ai microfoni della trasmissione ‘I Laziali Sono Qua’ in onda sugli 88.100 ha ricordato il periodo romano con un occhio al presente.
Fabrizio ripercorriamo un po’ la tua esperienza alla Lazio. Tu arrivasti a Roma nel gennaio del 2000 dall’Olimpique Marsiglia. Quale fu il tuo primo pensiero?”
Quello di ripagare il Presidente Cragnotti per avermi riportato nel calcio che contava. Cercai di dare dal primo giorno tutto me stesso e devo dire che fui aiutato da un ambiente straordinario. C’era una squadra piena zeppa di campioni e un’organizzazione societaria di altissimo livello”.
Il tuo gol a cui la gente laziale è più legata è quello del 3-1 che segnasti al Bologna nel giorno del Centenario. Tutti noi ricordiamo la tua esultanza, con quella corsa sfrenata senza maglia sotto la Curva e le tue lacrime per la dedica al tuo papà. Che sensazioni provasti in quel momento?
“Probabilmente fu uno degli istanti più emozionanti della mia vita. Segnare il giorno del Centenario della Lazio, in una partita in cui stavamo soffrendo molto il Bologna, di fronte ad uno stadio stracolmo e con la situazione che stavo vivendo per via di mio papà, fu un mix di sensazioni indescrivibili”.
Tu con noi hai giocato un anno e mezzo, vincendo uno Scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ti dispiacque andare via?
“Molto. Sia io che la mia famiglia ci eravamo ambientati benissimo. Ricordo ancora le lacrime di mio figlio e di mia moglie quando dovemmo lasciare Roma. Aver giocato nella Lazio per me è motivo di grande orgoglio e porto ancora nel cuore i colori biancocelesti. Secondo me abbiamo vinto molto meno di quello che potevamo vincere. Non lo dico tanto per dirlo, ma perchè in 30 anni di carriera, dopo aver vinto anche competizioni internazionali come la Coppa dei Campioni, posso tranquillamente affermare che quella Lazio è stata una delle squadre più forti di sempre”.
Oggi è il 15° anniversario dalla vittoria dello Scudetto del 2000. Che ricordi hai di quel giorno?
“Fu una giornata incredibile. Battemmo la Reggina in modo schiacciante e aspettammo buone notizie da Perugia, città in cui tra l’altro sono nato. Furono attimi di grande trepidazione. Personalmente vissi quell’attesa insieme al “Cholo” Simeone sulla balaustra del nostro spogliatoio e ricordo che non ci muovemmo fino a quando non finì la partita della Juventus”.
A proposito di Juventus, ci dici la tua sulla qualificazione della squadra di Allegri in finale di Champions League? Ricordiamo a tutti che tu segnasti un gol nella finale di Coppa dei Campioni che la Juventus vinse proprio qui a Roma contro l’Ajax (stagione 1995-96, ndr), l’ultima vinta dalla società bianconera…
“Sono molto contento e devo dire che me lo aspettavo. La Juventus è una squadra molto solida, che vanta il miglior pacchetto arretrato d’Europa e che ha acquisito grande consapevolezza nei propri mezzi strada facendo. Se a questo aggiungiamo che ha in rosa giocatori del calibro di Pirlo, Pogba, Vidal e Tevez ti dico che secondo me sarà molto difficile per il Barcellona avere la meglio. Mi auguro sia per i tifosi juventini che per gli sportivi italiani che possa alzare la Coppa al cielo”.
Con questa qualificazione della Juventus la finale di Coppa Italia verrà anticipata al 20 maggio. Per te è un bene o un male per la Lazio?
“Per me è assolutamente un bene. Te lo dico da giocatore che ha giocato a calcio per tanti anni a certi livelli. La testa dei giocatori juventini da oggi sarà tutta focalizzata sulla finale di Berlino. Non che verranno qui a Roma a snobbare la partita, ma quando hai una partita così importante da affrontare stai attento a non farti male e giochi con meno intensità rispetto al solito. Io credo che lo stesso Allegri non schiererà tutti i titolari. E’ vero che 4 giorni dopo c’è il Derby, ma tu pensa con che spirito lo si affronterebbe dopo un’eventuale vittoria della Coppa Italia. Con un’autostima incredibile”.
In conclusione ci dici quanto ti piace questa Lazio e dove pensi che possa arrivare al termine di questa stagione?
“Mi piace tantissimo. E’ l’unica squadra insieme alla Juventus che gioca un calcio spettacolare. Io credo che con le dovute accortezze possa lottare anche per lo Scudetto nei prossimi anni, perchè ha un impianto di gioco ben definito e dei giocatori molto giovani. Per quanto riguarda il posizionamento finale credo e mi auguro che possa centrare il secondo posto”.

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