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Thomas il gigante bambino

IL MESSAGGERO (E.Bernardini) – È giovanissimo, ma Thomas Strakosha sembra già un veterano sotto le Tre Cime di Lavaredo…

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IL MESSAGGERO (E.Bernardini) – È giovanissimo, ma Thomas Strakosha sembra già un veterano sotto le Tre Cime di Lavaredo. Un ossimoro per uno nato nel 1995. Ha acquisito personalità in questo anno e sta continuando a crescere. Vargic resta dietro nonostante abbia 8 anni in più. Perché la porta non conosce età. In fila ci sono Guerrieri, classe 1996, ritornato dal prestito al Trapani, e Adamonis, nato nel 1997. Stra- kosha sembra un gigante in confron- to. Si sente quasi una chioccia per i suoi colleghi. Durante gli allenamenti è il primo a complimentarsi per una parata di Guido, Ivan e Marius. «Dai, dai», li sprona senza sosta. Spesso si rimprovera da solo quando un pallone finisce alle sue spalle. Un tour de force quello a cui li costringe il preparatore Grigioni, che nell’occasione si è portato anche un aiutante dalla Primavera, Zappalà. Quattro portieri sono tanti da allenare. Sono i primi a scendere in campo e gli ultimi a lasciarlo. Il tecnico non si accontenta mai e li corregge in ogni situazione. Anche quando la parata è di quelle da applausi, lui si ferma e gli dà consigli. A Strakosha chiede continuamente di essere più reattivo, anche se scatta come una molla. Smussa ogni piccola imperfe- zione, il ruolo del portiere è fonda- mentale. Richiede attenzione e re- sponsabilità continue. Per questo spesso urla a Thomas: «Mi fai perdere entusiasmo anche a me così, più sveglio devi essere». Eppure a veder- lo da fuori pareva un grillo. Sembra un altro. Lo scorso anno non sapeva bene nemmeno come prendere posi- zione tra i pali. Oggi spesso elargisce consigli agli altri.

GIOVANI AL POTERE – Guerrieri, dopo un anno di prestito al Trapani, è tornato con qualche nuvola. Non è stata facile come espe- rienza. Deve ritrovare la giusta fidu- cia. I mezzi tecnici li ha e non è un caso che sia ancora uno dei giovani più promettenti. Di certo non può es- sere una promessa eterna deve trovare la sua strada. Quella biancoce- leste sembra sempre più in salita. Ha bisogno di campo e alla Lazio non ne troverà molto. Il preparatore gli corregge spesso la posizione di partenza. Dietro c’è anche Adam nis, che spinge a più non posso. Lui fisicamente è forse superiore agli altri, tecnicamente deve affinarsi an- cora un po’. Ha dolore ad un gomito e quando durante una parata resta a terra per una fitta, l’allenatore lo rimprovera dicendogli che ha sem- pre troppa fretta e invece deve met- tersi la protezione al braccio, anche a costo di ritardare due minuti l’in- gresso in campo. Anche Vargic ha fatto passi in avanti, certo da lui non si può pretendere la luna. Resterà come terzo. Grigioni è una sorta di padre per tutti loro. Li accudisce dentro e fuori dal campo. E spesso lo fa anche con il suo vice.

DICHIARARE IL SECONDO – Cercasi secondo disperatamente. Inzaghi in rosa, al momento, può con- tare cinque portieri, se s’inserisce nella lista anche Marchetti. Al mo- mento Federico sta lavorando a Formello e del suo futuro si sa poco. La Lazio vorrebbe mandarlo a giocare altrove. Non è facile però trovare una squadra. L’unica certezza è che Strakosha sarà il titolare della prossima stagione. L’idea di un altro giovanissimo dietro Thomas affascina molto, ma i due sono forse ancora troppo acerbi per un ruolo così deli- cato. Alla Lazio servirebbe un secondo d’esperienza, uno che non ha velleità da prima donna, ma che al tempo stesso deve farsi trovare pronto nelle diverse occasioni che si presen- teranno. Strakosha è bravo, ma in una stagione con tre competizioni è lecito lasciargli margine di crescita. Soprattutto è fisiologico per un portiere avere una fase di scarico. Uno dietro esperto sarebbe l’ideale. Consiglio dato dallo stesso preparatore a chi di dovere. Insomma, cercasi se- condo disperatamente.

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