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Luca CRESCENZI: «Il sogno? Fare come Nesta, diventare Capitano della Lazio. Intanto spero nell’esordio»

Il Capitano della Primavera biancoceleste parla del suo passato e del suo futuro

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Luca CRESCENZI: «Il sogno? Fare come Nesta, diventare Capitano della Lazio. Intanto spero nell’esordio»

Il Capitano della Primavera biancoceleste parla del suo passato e del suo futuro

Ai microfoni di Radio Sei interviene Luca Crescenzi, il difensore della Primavera della Lazio che è stato grande protagonista del girone d’andata della squadra biancoceleste. Ecco le sue dichiarazioni, parola per parola.

Speriamo che la carriera sia la stessa di Faraoni, magari anche meglio, ma speriamo che resti alla Lazio. Luca Crescenzi, il capitano della Primavera è in fase di rientro. Partiamo dalla fine purtroppo, infortunio contro il Palermo a metà Gennaio, frattura del perone ora è nella fase di riabilitazione. Come va? «Sto meglio, è una settimana che ho levato il gesso, sto facendo terapia sia la mattina che il pomeriggio mi sto impegnando molto per rientrare presto e fare bene» Questo è importante, quindi conti di rientrare per il finale di stagione? « Sì, spero anche prima. Adesso vediamo bisogna fare le cose con calma e per bene ma spero prima»

La tua storia nel settore giovanile nella Lazio, 10 anni addirittura, tu Laziale vero anche di famiglia. Come arrivi alla Lazio, chi ti ha scovato, come nasci e come arrivi al settore giovanile? «Sono 10 anni che sto qui. Ho fatto tutta la trafila nella Lazio, il primo anno vero l’ho fatto con il mister Patarca, ci sono passati un po’ tutti penso, mi ha selezionato e da lì sono sempre rimasto alla Lazio»

Tifoso giustamente della squadra, presumo oggi è un orgoglio essere il capitano della Primavera. In questi anni comunque si sogna anche l’esordio in prima squadra, ma ancora non hai avuto questa fortuna. «Sicuramente è un grande orgoglio perché se me l’avessero detto il primo anno che sono stato preso alla Lazio che avrei fatto il capitano in primavera non ci avrei mai creduto, sono molto contento. Adesso manca penso la cosa più bella e gratificante che è quella dell’esordio però speriamo che ci sarà anche il mio momento». 

Quale è stato il tuo percorso in biancoceleste? Come sei cresciuto in casa Lazio? Ti senti che c’è qualche allenatore che ti ha dato di più? Insomma, come si cresce in un settore giovanile come quello della Lazio? «Io mi ritengo personalmente fortunato perché penso di aver avuto ottimi allenatori fin da piccolo. Ho fatto tre anni con il mister Benedetti che adesso fa il secondo di Ranieri, mi ha insegnato molto visto che ha giocato a calcio anche lui ad alti livelli, difensore centrale come me, mi ha insegnato tanto. Tutti mi hanno dato qualcosa nel bene o nel male. Adesso sono due anni che sto con mister Bollini in un momento importante per me, devo dire mi ha trasmetto tanto anche lui a livello caratteriale, mi ha modellato che è una cosa molto importante. Prima avevo dei problemi a stare calmo in campo invece adesso sono molto più lucido e lo devo a lui» 

Ora tu sei alla fine nel percorso delle giovanili; classe 92, siamo all’ultimo anno nella Primavera. A tuo avviso essere rimasto un discreto tempo nella Primavera è una cosa giusta o forse avresti preferito fare un’esperienza? È meglio verso i 19/20 anni fare un’esperienza fuori? «La mia esperienza non lo so, secondo me dipende da giocatore a giocatore. Penso che farsi un’esperienza è sempre importante, capisci tante cose, cosa vuol dire gestirsi da soli, stare fuori casa, doversi allenare ancora di più al 100% di come lo fai qui perché giochi con gente più grande e più esperta di te e poi devi solo imparare. Penso che fare un’esperienza fuori può darti tanto». Hai sentito il tuo compagno Ceccarelli che è andato alla Juve Stabia? «L’ho sentito appena è partito e qualche giorno dopo la prima partita. Mi ha detto che si trova bene, comunque vuol dire che possiamo starci a quei livelli»  

Luca, mi sembra di capire che anche te sei uno di quelli per cui i genitori hanno fatto tanta fatica, traversate di Roma da un quartiere all’altro per arrivare al campo. Credo che questa sia una cosa che ti porti dentro, i sacrifici che hanno fatto i tuoi, quindi ti senti in qualche modo privilegiato. Ogni tanto da fuori, non guardando te, ma in generale, si ha la sensazione che molti ragazzi oggi arrivati alla Primavera si sentono “arrivati”. Con te non c’è questo rischio perché a gennaio se le cose non fossero andate così, avresti accettato un trasferimento in serie B, C, ci risulta che tu abbia avuto delle richieste. Perché ogni tanto si sentono calciatori che dicono che in serie C1 non ci vogliono andare perché sono troppo bravi, non è il tuo caso: «A giugno avevo delle richieste in serie C e sarei andato volentieri se la Lazio avesse acconsentito. Adesso a gennaio purtroppo mi sono fatto male, spero di poter far bene , ancora meglio di come ho fatto in quest’anno visto che diciamo ho rallentato la mia crescita non andando fuori e cercare di andare direttamente in serie B. Ma nessuno può decidere il proprio futuro quindi se dovrò fare un anno in C o la Lazio deciderà meglio per me non potrò far altro che accettare le loro scelte»

Essendo 92 il prossimo anno non potrai proprio fare la Primavera, quindi o giocherai con la Lazio o andrai altrove. Hai un contratto fino al 2015, sei legato alla Lazio. Il tuo ruolo è quello di centrale, classica domanda scontata, a chi ti ispiri? C’è qualcuno che ti piace adesso o nel passato? «L’ho sempre detto, per non essere ripetitivo e dire quello che dicono tutti, sicuramente Nesta ha fatto la storia del calcio in quel ruolo. Adesso come centrali ce ne sono tanti che mi piacciono, mi piace Astori oppure Evans del Manchester United, ci sono tanti a cui mi piacerebbe assomigliare»

Il riferimento a Nesta è ovvio perché è stato nella Primavera, nel settore giovanile e poi è diventato capitano della Lazio. Questo è un po’ il sogno tuo anche da tifoso laziale? «Penso sia il sogno di tutti se sei laziale, Nesta ha fatto la storia, non gli si può dire niente».

Luca tu sei bravo e sei sempre stato molto bravo, la domanda è lecita. Siccome te sei bravo ed in questa città c’è un’altra realtà molto importante del settore giovanile c’è mai stato lo spiffero dall’altra parte che ti hanno detto “Luca vieni da noi che noi ti paghiamo di più”? Visto che te sei romano di piazza Bologna, attento a non scendere troppo a Roma sud! C’è mai stato qualcuno che ti ha avvicinato dicendo vieni con noi ti diamo una maglia in più? «In questa modalità no, però nei momenti in cui ho avuto qualche difficoltà, non ora perché con Tare non ho mai avuto problemi, anzi con me si è sempre comportato in modo corretto, però qualche anno fa ho avuto dei problemi e sicuramente c’è stata la possibilità che io potessi andare all’altra sponda a Roma Sud, come dite voi (ride, ndr)»

Ci hai parlato di Tare, ci spieghi come lui vi segue visto che è lui il responsabile della Primavera e degli Allievi Nazionali? Ti dà consigli, è uno che ha giocato in serie A, è accanto alla Primavera? «Io non posso dire nulla di male sul direttore, almeno con me è sempre stato disponibile, anche al momento in cui ho firmato il contratto ha sempre creduto in me. Anche adesso che mi sono fatto male mi ha chiamato, mi ha incoraggiato mi ha dato dei consigli, con me si comporta bene, fa quello che deve fare un direttore sportivo» 

Te hai mai giocato con Faraoni? «Ho giocato sia da piccolo perché facevo la categoria dei Giovanissimi sotto età e un anno in Primavera» Potevate fare una bella coppia, lui terzino destro, te centrale di destra o di sinistra. Anche se ogni tanto per caratteristiche ti piace partire, come nella finale del Torneo Tirreno, hai fatto un gran gol, rientro di destro e palla sul secondo palo. Ne hai fatti tanti così nella tua vita oppure è stata una botta di fortuna? «No così belli no, infatti ero un po’ stupito» 

Ma mister Bollini in questi casi ti blocca un po’ come faceva Mourinho con Lucio?  «Il mister di queste mie folate ha un po’ paura sì!»
Rientri ora per il finale di stagione. Visto che oggi molti tuoi compagni vanno in panchina perché c’è un’emergenza totale in casa Lazio, tu ci speri ancora un po’ in una convocazione, in un esordio a fine stagione? «In quello ci spero sempre, anche perché se poi non dovessi rimanere qui e dovessi andare fuori sarebbe un ricordo bellissimo per me da portarmi dietro e quindi lo spero» 

Noi ti ringraziamo e salutaci anche tua mamma Rossella che abbiamo scoperto che è lazialissima: «Eh sì, mia madre è bella laziale assatanata!» Ti salutiamo e ti lasciamo alla seduta di riabilitazione, sempre umile e in bocca al lupo Luca! «Crepi il lupo!»

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