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Murgia: “Voglio diventare un titolare. Ho sempre sognato questa maglia”

CONFERENZA STAMPA – Il centrocampista romano è uno dei simboli del nuovo corso targato Inzaghi…

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CONFERENZA STAMPA – Dalla Primavera al primo gol in Serie A. In pochi mesi è cambiata la vita di Alessandro Murgia, che racconta le sue emozioni nella conferenza stampa fissata a Formello.

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Ti immaginavi un inizio del genere?

“No, non me l’aspettavo. Sono rimasto qui per giocarmi le mie chance, ma siamo solo all’inizio. Queso deve essere soltanto un punto di partenza, devo continuare così, allenandomi al meglio e cercando di mettere in difficoltà il mister che poi farà le sue scelte. Allenarsi con i campioni è bellissimo ed è importante, certo giocare è un’altra cosa. Siamo un gruppo unito, ognuno di noi avrà il proprio spazio. Spero di scendere in campo il più possibile, ma dovrò dimostrarlo io”.

Pensi di poter diventare un titolare?

“Me lo auguro, è il sogno di ogni ragazzo indossare questa maglia. Sto con i piedi per terra, ma il mio obiettivo è rimanere in questa società che mi ha dato sempre la fiducia”.

Hai sentito la società dopo Torino?

“Si, mi hanno fatto i complimenti. Ero contento ma nervoso perchè meritavamo la vittoria. Avrei preferito fosse il gol della vittoria, con un po’ di fortuna avremmo vinto”.

Dove può arrivare la Lazio?

“Siamo una squadra importante, con un grande gruppo, un grande mister ed una grande società. Pensiamo partita dopo partita, poi vediamo“.

In cosa devi migliorare?

“Il salto dalla Primavera è difficile. Ho cercato di migliorare sia fisicamente che mentalmente. Sto crescendo e sono contento, ma devo migliorare su tanti altri aspetti. Ho la possibilità di apprendere dai più esperti. Guardo per lo più i centrocampisti come Biglia e Parolo. Io sono abituato a prendere consigli da tutti, a rubare con gli occhi. Voglio imparare ogni giorno”.

Su Inzaghi:

“É un grandissimo mister, sia come persona che come conoscenze. Mi conosce da tanto tempo, sa quando stimolarmi e come. Mi ha dato la possibilità di affacciarmi nel calcio dei grandi, lo devo ringraziare. Lui mi ha sempre aiutato, ma ha insegnato di non mollare mai e di dare sempre tutto in campo. Lui ti carica giorno dopo giorno”.

La differenza tra la Primavera e la Prima squadra?

“C’è differenza a livello fisico, ma soprattutto dal punto di vista della velocità di pensiero e dell’intensità”.

Come è maturata la decisione di rimanere?

A fine del campionato Primavera dovevo scegliere. Ho riflettuto molto e parlando con il mio procuratore abbiamo saputo che la società voleva puntare su di me. Mi sono rimboccato le maniche e sono qui. Potevo andare via, ma ora sono contento”.

Le tue caratteristiche: dove puoi migliorare e dove ti senti pronto?

“Io penso di essere un giocatore in grado di fare entrambe le fasi. Devo migliorare su tanti aspetti, in primis la velocità di pensiero. Fisicamente sto bene, sto andando sul livello di tutti. Abbiamo tanti preparatori, devo ringraziare la società che si dimostra sempre molto professionale”.

Su Bertolacci:

“Per me è come un fratello, ci confrontiamo quotidianamente. Mi aiuta, mi sta sempre vicino”.

Il tuo idolo?

Vedevo molto Aquilani, è un giocatore che mi interessava parecchio. Ma osservo tutti, cerco di prendere spunto da tutto”.

Hai avuto contatti per l’Under 21?

“La nazionale è una cosa bellissima, ci faccio sempre un pensiero. Io penso a migliorare, poi se la convocazione arriverà ben venga”.

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