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Sarri: “Abbiamo perso in modo brutto. Immobile? Parlano i numeri”

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MILAN LAZIO INTERVISTA SARRI – Milan e Lazio da pochi minuti hanno concluso le ostilità. Il big match di San Siro si è concluso con il risultato di 2-0 per i rossoneri. Maurizio Sarri, intervenuto nel post gara ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste e a quelli di DAZN, ha così commentato l’esito della sfida.

Milan – Lazio, le parole di Sarri

Episodio finale? Non c’è nessun tipo di nervosismo. Bisogna analizzare la partita. L’episodio nasce da un gesto di un ragazzino che avrà tra i 35 anni meno di me e non si può permettere: io pretendevo delle scuse. Poi Ibrahimovic quando ha capito cosa era successo lo ha portato a chiedere scusa. Stop”

Sulla partita

“Il problema è se diventi attendista e hai i centrocampisti piatti, la palla in mezzo filtra per forza. Se avessimo alzato il baricentro i palloni filtranti in mezzo sarebbero stati meno. La lettura del difensore è individuale, se pensa di arrivare sul pallone deve intervenire, se si rende conto di essere in ritardo non lo deve fare. La squadra deve aver coraggio di difendere nella metà campo avversaria. Se dobbiamo perdere le partite non giocando il nostro calcio è più pesante. Quando vieni da una sosta c’è sempre un’incognita, è un processo strano perché in Nazionale entri in meccanismi diversi e modi di giocare diversi. Ci sono problematiche mentali quindi le incognite sono forti soprattutto per noi che non abbiamo ancora una fisionomia ben definita. Abbiamo fatto una partita contraria rispetto a quello che proviamo in settimana, questo è per me fonte di delusione. Bisogna essere anche lucidi e capire che chiedo cose diverse da quello a erano abituati”.

Su Immobile

“Non siete molto normali, per alcuni contano i numeri, per Ciro no. Ciro è inattaccabile. La Francia ha vinto un Mondiale con Giroud che non segnava mai però è un grandissimo attaccante. Ciro ha dei numeri per i quali è inattaccabile, ma contano solo per alcuni e non per tutti”.

Sugli impegni ravvicinati

“Non è facile giocare tante partite in pochi giorni, non è facile giocare dopo le Nazionali che ti restituiscono giocatori disintegrati. Prima ero solo io a lamentarmi del calendario, ora ce ne sono altri. Ma sono tutti in silenzio, vuol dire che va bene così. Io sono un amante del calcio, credo che bisogna giocare riposati e in forma”.

Sulla mancata reazione nella ripresa

“Non avevo grandissime speranze che la partita potesse cambiare, l’inerzia mi sembrava palese. Ai ragazzi ho detto che ci sono modi e modi di perdere perché non abbiamo fatto il nostro calcio. È un brutto modo di perdere”.

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