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Diaconale: “SPQR non simboleggia la Roma”

DIACONALE LAZIO – Diaconale, responsabile della comunicazione biancoceleste, è intervenuto ai microfoni della Radio ufficiale della Lazio e a quelli di Radio Sei queste le sue parole…

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DIACONALE LAZIO – Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione biancoceleste, è intervenuto ai microfoni della Radio ufficiale della Lazio, queste le sue parole:

LA SQUADRA E I TIFOSI – “Oltre al trionfo del derby voglio sottolineare due cose; il comportamento dei tifosi, di grande responsabilità. Non so quale tifoseria avrebbe reagito così misuratamente dopo gli errori verificatisi in campo: la tifoseria biancoceleste è stata eccezionale, il senso di responsabilità va sottolineato accompagnato anche da grande passione. I sostenitori non hanno mai smesso di sostenere i biancocelesti. La squadra ha mantenuto lo stesso atteggiamento, in altre circostanze, gli errori avrebbero suscitato grande nervosismo in campo. La Lazio stessa ha reagito con maturità incredibile”.

LA PARTITA – “Il rigore su Lukaku era sacrosanto e saperlo immediatamente, non ha provocato reazioni inconsulte che, in altre occasioni, si sarebbero verificate. Debbo dire che negli ultimi quattro derby le tifoserie si sono comportate bene. Le paure sui possibili incidenti si sono rivelate infondate, questa è una prova che riguarda l’intera città di Roma. Nell’intervallo il mister ha spiegato ai ragazzi che quella partita sarebbe potuta essere vinta. I ragazzi sono tornati in campo con quella voglia di fare che ha prodotto il risultato di cui noi andiamo fieri e soddisfatti. È stata una bella giornata a cui adesso va fatto seguire un finale di campionato della stessa altezza. La gara di domenica prossima è importante; se vinta ci farebbe guardare con tranquillità all’Europa League. Possiamo essere felici ed orgogliosi di questo campionato”.

LA SIGLA SULLA MAGLIA DELLA ROMA – “Inzaghi, fino a quando non c’è il risultato matematico, fa bene a tenere sulla corda i suoi ragazzi ed a conservare viva l’attenzione e la tensione dello spogliatoio. Non bisogna dare nulla per scontato, nel calcio può avvenire di tutto. Bisogna arrivare fino in fondo in questo sport. La tensione positiva c’è nella squadra e nella tifoseria. Domenica è successo un fatto che è stato rilevato sia dai tifosi, che ci hanno scritto, chiamato e sollecitato, sia da un’interrogazione del consigliere comunale Alessandro Onorato: la Roma è scesa in campo con la scritta SPQR, che è il simbolo della città, il marchio di Roma. Non so se questa scritta sia stata autorizzata dal Comune, dico semplicemente che non so se l’utilizzo sia consentito a tutti. È un marchio di valenza planetaria: l’SPQR simboleggia la Città Eterna e non se può fregiare una sola squadra di Roma. Sono curioso di sapere se c’è stata un’autorizzazione. Vorrei sapere come mai si sia verificato questo; se per caso si è voluta dare l’impressione di un’identificazione tra la squadra e la città, quest’ultima è sbagliata perché l’identificazione non può essere effettuata con una sola squadra della Città, ma con entrambe. A maggior ragione, si dovrebbe identificare con la più antica, con quella cha ha portato il calcio a Roma, ovvero la Lazio. Non è una polemica, ma sottolinea soltanto un’anomalia che sarebbe interessante se fosse chiarita dall’autorità comunale. Anche la Lazio, così facendo, potrebbe scendere in campo con questa scritta sulla maglia, sottolineando inoltre come anche l’immagine dell’Aquila rappresenti l’identificazione della città, non soltanto la lupa. Tutti avrebbero il diritto di fregiarsi di questo marchio, che è importante anche commercialmente parlando. Nell’epoca in cui un brand ha un valore commerciale altissimo, se questo viene utilizzato in maniera così libera, è quantomeno uno spreco. L’identità della squadra è fatta dalla sua storia ed è un piacere poterla ricordare, anche se fatta di momenti belli e di momenti meno piacevoli; è comunque una storia ricca che si identifica con la Città. Nasce, dunque, questa curiosità: se c’è stata autorizzazione e come funziona l’utilizzo di questo marchio”. 

DIACONALE LAZIO – Il responsabile della comunicazione laziale ha parlato anche ai microfoni di Radio Sei

ELOGIO – “Direi che dopo questa strana giornata di sport vissuta domenica sto molto bene. Devo dire che va fatto un duplice elogio. Ai tifosi che hanno capito in tempo reale l’errore ed hanno reagito con grande compostezza. L’altro va alla squadra che non si è fatta prendere dal nervosismo e poco dopo aver subito quel pareggio , è tornata in campo con la voglia giusta. Inzaghi è stato bravo, li ha tranquillizzati e ha spiegato che sarebbe potuta andare bene lo stesso. Fondamentale”.

MARCHIO SPQR – “Non voglio aprire polemiche, ma voglio sollevare una questione. Il marchio di Roma va preservato, se invece è libero basta dirlo e tutti possono utilizzarlo. Quel marchio gira per il mondo, è di un’importanza enorme a livello morale e commerciale. O è di tutti ed allora posso mettermelo anche io domani mattina, o deve essere preservato dall’autorità capitolina. Dico questo perchè siamo stati bombardati da sollecitazioni dalla gente comune ed allora di fronte a questo è giusto porsi delle domande. Faccio un esempio, in occasione della finale di Coppa Italia ci sarà un’immensa esposizione mediatica. Se la Lazio decidesse di utilizzare questo marchio, sarebbe un’operazione di appropriazione non corretta di un marchio che è di tutti. Deve essere non di una squadra della Capitale, ma di due. Anzi, anche delle tante società minori. La Lazio ha portato il calcio a Roma, poi si è allargato e ne siamo felici”.

SPONSOR SELECO – “Non mi occupo di queste cose, fino a quando non si chiudono contratti lascio il compito a chi se ne occupa. Mi limito a fare la comunicazione degli eventi, ma da tifoso mi auguro che i rapporto con Seleco sia validi anche per il futuro. Credo che ci sia una trattativa, credo non finisca qui.

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