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Lazio nelle scuole, Milinkovic scherza: “Per fare gol non vedetemi”. Parolo: “Derby? Che bello” (FOTO)

LAZIO NELLE SCUOLE – Si rinnova l’appuntamento del tour della prima squadra della capitale presso…

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Pubblicato il 16/03

LAZIO NELLE SCUOLE – Nuovo appuntamento fissato per questa mattina del tour biancoceleste all’interno delle scuole elementari e medie di Roma e provincia. Parolo, Murgia, Milinkovic e l’immancabile Olympia fanno visita all’Istituto S. Sisto Vecchio”.

MILINKOVIC

Com’è giocare in Italia?

“Ci sono più pressioni in Italia. Qui è più bello, è più interessante il calcio. Nazionale? Ti viene la pelle d’oca bella a sentire l’inno del tuo Paese. Ti viene più voglia di giocare e vincere”.

Il cibo…

“Quando sono venuto mi è subito piaciuta la pasta! Ne mangio tanta, ma non troppa sennò il dottore dopo…”

Una tecnica particolare per fare gol?

“Io ne sbaglio tanti, quindi basta non seguire quello che faccio io”.

Come sei migliorato così tanto?

“Bisogna allenarsi con costanza e tanta intensità, ogni giorno”.

Il razzismo?

“E’ uno dei più brutti fenomeni. Siamo tutti uguali”.

PAROLO

Il gioco del calcio…

“Si gioca di squadra, il pallone bisogna tenerlo il più possibile. Se lo abbiamo noi, gli altri non possono segnare. Non è uno solo a far la differenza”.

Che provate prima di una partita?

“Prima della partita c’è adrenalina, emozione e tensione. Tutte emozioni belle che ti danno la voglia di giocare. Come voi prima di un compito. Poi se sei preparato vai tranquillo”.

La città ti piace?

“Ogni angolo di Roma ti fa scoprire qualcosa di nuovo. La città è bellissima, così come Formello, ci sono tanti spazi aperti e verdi”.

La passione a Roma…

“Ce n’è tanta, si vive di calcio. Giocare a Cesena e Parma è diverso, qui è una grande città. Giocare davanti a 50 mila spettatori ti dà una carica immensa”.

L’aiuto dei genitori…

“Loro appoggiavano quello che facevo. Vedevano che mi divertivo e stavo le ore con le palla, quindi è stato più facile accompagnarmi e starmi vicino. Non mi hanno mai detto di diventare un giocatore, non mi hanno mai messo pressione o esaltato. Anche loro hanno fatto tanti sacrifici”.

Il tuo modello?

“Gerrard. Per me lui è stato un esempio e un modello da seguire”.

L’alimentazione?

“Ci sono due step. Uno dei giovani, quando puoi mangiare abbastanza. Poi quando diventi più grande devi saperti regolare”.

I valori dello sport?

“Sono tanti. La cosa più importante è saper stare in un gruppo, con tante personalità diverse. Ti insegna anche il rispetto e la lealtà”.

Cosa si prova a vestire la maglia della Lazio?

“Cerchi sempre di onorarla al 100%. Questa società è storica per il nostro calcio”.

Cosa si prova ad aver vinto il derby?

“Era ora, mi rodeva non averlo ancora vinto. Speriamo di vincere il ritorno e di festeggiare tutti insieme. Fare il giro di campo con i tifosi è stato molto bello. Due anni fa abbiamo perso il derby per il secondo posto in modo immeritato, quindi sono stato soddisfatto per l’ultima vittoria”.

Vi aspettavate una stagione così?

“Ce lo auguravamo, a inizio stagione si pensa di fare il meglio. Io sono arrivato dopo in ritiro, ma ho trovato intensità e voglia di fare. Ho avuto belle sensazioni, ero ottimista, ma non pensavo che potessimo fare così bene. Speriamo di continuare così”.

MURGIA

“Ho ancora tanto da imparare, ma sono molto contento di quanto sto facendo. Il gol al Torino è stata un’emozione indimenticabile. La strada è ancora lunga, ho incontrato delle difficoltà che si superano con il lavoro e con il lavoro dello staff”.

Che consigli dai a uno sportivo?

“Bisogna metterci passione e divertimento in tutte le cose che fai. Serve anche tanto sacrificio, solo così si ottengono i risultati”.

L’avversario più forte?

“Sono tutti forti, ma Dybala mi ha impressionato. Arriverà a livelli altissimi”.

Dopo la vittoria che fate?

“Quando vinciamo siamo contenti e festeggiamo, perchè abbiamo lavorato tanto durante la settimana. Quando si perde invece siamo tristi”.

Il tuo modello?

“Io guardavo tutte le partite, cercavo di seguire tutti i giocatori cercando di rubare con gli occhi. Non ho un vero e proprio modello”.

La Lazio…

“Sono giovane ma è un punto di partenza e spero anche di arrivo. Spero di rimanere tanti anni con questa maglia”.

C’è differenza tra Primavera e Serie A:

“C’è una differenza notevole di ritmi e fisicità. Si incontrano giocatori esperti. All’inizio è stato difficile, ma con il lavoro si cresce. La strada ancora è lunga, con compagni del genere diventa tutto più facile”.

Su Inzaghi:

“Lo conosco da cinque anni, dagli Allievi. È cresciuto e sta facendo crescere noi. È merito suo, dello staff e di tutta la squadra”.

MANZINI

Sei alla Lazio dagli anni ’70, ci racconti il momento più bello?

“Gli spareggi di Napoli. Se non avessimo vinto, non saremmo qua oggi”.

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