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LAZIO NELLE SCUOLE. Inzaghi: “Siamo stati penalizzati ma dobbiamo andare avanti. Il calcio è importante ma lo studio anche” (VIDEO)

LAZIO NELLE SCUOLE – Continua il progetto “La Lazio nelle scuole”: oggi spetterà agli studenti dell’Istituto Leonardo da Vinci…

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LAZIO NELLE SCUOLE – Continua il progetto “La Lazio nelle scuole”: oggi spetta agli studenti dell’Istituto Leonardo da Vinci di Via Cavour 259 conoscere i giocatori biancocelesti. Mister Inzaghi, Di Gennaro, Crecco e Nani sono già arrivati presso la scuola in questione.

AGGIORNAMENTO ORE 13.00

Davide Di Gennaro è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti: “Ho sofferto molto negli ultimi mesi, perché mi sono costruito quest’opportunità nel corso degli anni e ci tenevo a sfruttarla diversamente. Adesso però il periodo dei vari infortuni è terminato. Ringrazio il gruppo che mi ha fatto sentire sempre importante e il mister che non ha mai smesso di tenermi in considerazione, sia in campo che nello spogliatoio. Adesso voglio finire bene questa stagione, cercando di sfruttare le opportunità che il mister deciderà di offrirmi da qui alla fine. La speranza poi è di cominciare l’anno prossimo in maniera diversa. So che ho ancora molto da dimostrare, ma ci tengo a far sapere che ho lavorato molto per tornare in campo e per finire al meglio questo campionato”.

LA SQUADRA –  “Avevamo sicuramente bisogno di questa sosta di due settimane, abbiamo giocato tante partite ed eravamo molto stanchi. Questa giorni di pausa dal campionato ci hanno fatto molto bene. Stiamo lavorando con tranquillità per recuperare le energie. Adesso ci aspettano gli ultimi due mesi della stagione, dovremo cercare di dare il massimo sia in Europa che in campionato”. Sugli errori arbitrali subiti finora: “Abbiamo subito dei torti, è vero. In ogni caso non siamo alla ricerca di alibi, dobbiamo cercare di vincere quante più partite possibili. Poi si vedrà, se qualcuno sarà stato più bravo di noi gli stringeremo la mano, ma vogliamo essere noi ad arrivare in Champions”. Il suo commento sulla giornata: “Siamo molto contenti di aver preso parte a questa iniziativa. Noi calciatori abbiamo l’obbligo e la responsabilità di mantenere dei comportamenti che possano essere d’esempio per tutti loro”.

Poi al canale biancoceleste : “Da adesso in poi ci sono nove partite in campionato che valgono come finali. Dobbiamo concentrarci su ogni singola partita. Quello di sabato sarà un match insidioso, il Benevento ha una sua fisionomia e non ha nulla da perdere.Per noi tre punti in questo momento sono molto importanti”. Sul rapporto con mister Inzaghi: “Credo che il mister sia un esempio per tutta la Serie A, perché sa creare un ambiente unico, è un compagno di squadra. Lo ringrazio molto perché mi ha fatto sempre sentire importante, nonostante i miei mesi di assenza”.

LAZIO NELLE SCUOLE – “È importante portare un esempio a tutti i ragazzi che vogliono approcciarsi a questo sport. Ci rendiamo conto di avere una grande responsabilità, siamo un modello. Siamo anche orgogliosi, perché sappiamo che questi ragazzi saranno i nostri primi tifosi. Il segreto del nostro successo è stato sicuramente il gruppo,abbiamo cercato di spiegarlo a tutti oggi”.

AGGIORNAMENTO ORE 10:30

Gli alunni iniziano a fare le domande ai giocatori.

INZAGHI – “I bambini devono avvicinarsi al calcio per divertirsi, è importante praticare ogni sport. Nonostante la carriera da calciatore, però, mi sono anche diplomato: lo studio è importante. Praticare sport è la cosa più bella del mondo. Per quanto riguarda la mia esperienza mi sono avvicinato al calcio perché mi piaceva giocare al mio paese con mio fratello. Diventando grandi ci è piaciuto sempre di più e grazie alle buone qualità abbiamo continuato. I nostri genitori ci tenevano che finissimo gli studi e allora abbiamo fatto entrambe le cose e siamo due ragionieri. Inizialmente io consiglierei di divertirsi perché una grandissima percentuale non arriva. Se poi uno riesce a diventare calciatore tanto di guadagnato. Dopo gli errori arbitrali di quest’anno è difficile mantenere la calma. Siamo stati penalizzati. Dobbiamo essere bravi ad andare avanti. La classe arbitrale è molto preparata ma quest’anno una serie di episodi ci hanno fortemente penalizzato: non penso però alla malafede. Dovremo essere più forti di quello che è capitato. Io sono stato prima calciatore. Com’è essere esclusi? È capitato negli ultimi anni quando avevo problemi fisici. So che può essere difficile, ma noi siamo 26 e ne giocano solo 11. Avendo la fortuna di avere tre competizioni quasi tutti hanno giocato tanto. Cerco di coinvolgerli tutti. Per fare cinquanta partite non puoi basarti su 13 giocatori. Tutti mi seguono. Quest’anno giocando anche in Europa siamo molto impegnati. Stiamo facendo un ottimo cammino, può capitarti di fare tre trasferte in una settimana. Si sta meno a casa, ma gli affetti sono molto importanti. Quando finisco l’allenamento cerco di staccare e pensare ad altro. Viviamo in una città in cui è molto sentito il calcio”.

DI GENNARO – “Il razzismo nel calcio è una grossa macchia, alcuni episodi a volte avvengono anche in Italia ma lo sport deve essere unione tra le varie etnie. Tutti noi cerchiamo di trasmettere un messaggio contro questo fenomeno. Moi nuovi siamo stati accolti molto bene. Il gruppo è molto forte e compatto, il segreto dei successi è questo. Il gruppo si forma in ritiro. I nuovi arrivati durante le cene del ritiro si alzano in piedi e cantano una canzone. È un modo per rompere il ghiaccio. Sappiamo di condizionare i giovani: questa è la missione più grande. Il calcio è lo sport più seguito in Italia e probabilmente nel mondo”.

CRECCO – “Una volta arrivati a una partita importante non conta più l’amicizia. Quando entri in campo metti da parte tutto, pensi alla squadra e a mettercela tutta. La lontananza di genitori ed amici, uscendo di casa presto, si fa sentire. Adesso sono tornato a Roma ed è tutto come prima. Nel calcio però non si sa mai, bisogna abituarsi al distacco.  Nello spogliatoio io mi sono trovato bene con Radu, che mi ha accudito da quando ero piccolo. Ci sono però tanti esempi come Nani e Leiva. Chi ha giocato in campionati importanti funge da esempio”.

NANI – “Io ho sempre giocato con fairplay. La gran parte dei calciatori lo fanno. È un modo di rispettare lo sport e l’avversario. Per voi ragazzi che vedono il calcio come uno sport bellissimo, è importante avere un’immagine positiva, bella e non violenta. Penso che l’importante sia infondere tranquillità a chi passa un momento difficile. Magari sono persone poco contente della loro situazione. Bisogna far passare il messaggio dell’importanza dei compagni. Serve una famiglia dietro, sempre. Nel calcio è così. Un giorno sei contento, quello dopo no. Importante avere accanto persone che ti possono dare una mano e farti sfogare. La regola più difficile è quella dell’orario, dobbiamo arrivare presto la mattina anche quando ci sono tante partite. Diamo sempre il nostro massimo, e penso che il regolamento sia molto importante perché aiuta a formare il carattere. Il rapporto nello spogliatoio è buono. Sono arrivato quest’anno e non ho avuto tante opportunità. Non sono riuscito a dare una gioia a questa tifoseria. Loro si aspettano molto di più, credono molto in quello che posso fare. Il rapporto è importante, dobbiamo averli dalla nostra parte sempre. La Lazio è una squadra fortunata, perché i tifosi ci sono sempre e ce lo fanno sentire in campo”.

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