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RASSEGNA STAMPA. Andrea Conti: “Io romanista tifoso di Petkovic”

Il Messaggero ha intervistato Andrea Conti, figlio di Bruno Conti, che conosce molto bene Petkovic…

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andrea contiIl Messaggero (D.M.) Il meno noto della famiglia Conti, Andrea, giocatore del Bellinzona parla del tecnico della Lazio, Vlado Petkovic in un intervista al quotidiano romano. Con il tecnico di Sarajevo Andrea Conti vinse il campionato nel 2007/08.

«Petkovic porterà la Lazio lontano e quello che si è visto fino a oggi ancora non è niente. Mister Vlado è l’uomo giusto nella città giusta e lo posso affermare con certezza perché sono romano e conosco l’ambiente».

Sorpreso per quello che sta facendo alla Lazio?
«No. Sa gestire il gruppo, riesce a far sentire importanti tutti i giocatori che per lui in campo danno l’anima, pure quelli che hanno poco spazio. Poi prepara le partite in modo maniacale, come pochi allenatori. Tatticamente è un fenomeno, sa dove e come colpire. E il mio amico Lulic lo sa bene. Entrambi, sin dai tempi del Bellinzona, avevamo capito di aver davanti un grande tecnico. Sa come trasmettere la mentalità vincente».

Il suo segreto?
«Si adatta alle caratteristiche dei giocatori e, al tempo stesso, riesce a tirar fuori il meglio da ognuno. Ottimo psicologo e per lui il lavoro durante la  settimana è fondamentale, quasi più della partita. Anche durante esercizi semplici come palleggiare pretende il massimo e se non lo dai, non ti fa giocare. Giuro».

Un po’ quello che è successo con Zarate, forse?
«Conoscendolo avrà fatto di tutto per coinvolgerlo,ma se è finita così vuol dire che non faceva le cose per bene. Semplice».

Di questa Lazio sorprende la duttilità tattica.
«Ogni settimana insieme ai giocatori studia i punti deboli dell’avversario e pretende che tutti sappiano muoversi in campo con automatismi perfetti. È come andare a scuola, ma non ti fa pesare nulla anzi è divertente».

Quindi non sarà facile per le avversarie trovare le contromosse.
«Sarà durissima. Per me Petko è sempre un passo avanti».

All’inizio si diceva che Petkovic fosse un sergente di ferro.
«Non scherziamo. Il mister è una brava persona, magari ride poco, e forse questo è il suo unico piccolo difetto,maha carisma, non guarda in faccia nessuno e prende il suo lavoro molto seriamente. E poi c’è una cosetta».

Prego.
«Devo dire che è fortunato. Ricordo che l’anno della promozione vincemmo delle partite incredibili. Se penso alla rimonta con il Cagliari nei minuti finali o al gol di domenica di Floccari. Voglio dire che i tifosi laziali possono stare tranquilli. Nel calcio, oltre alla bravura, conta anche la fortuna».

Se la Lazio vincesse lo scudetto?
«Sono romanista, vero, ma sono sincero e sarei felice per Vlado, se lo merita, anche perché lui è destinato a grandi cose».

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