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Settore giovanile. Tare: “La nostra crescita è iniziata 8 anni fa, ci vuole programmazione”

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LA REPUBBLICA (M.Pinci) – Prima tra le big per ragazzi sotto i ventuno anni impiegati in campionato, la Lazio ha costruito in casa anche il proprio allenatore, Simone Inzaghi (ieri rinnovo fino al 2020). Merito di un vivaio affidato da Lotito alla cura del ds Igli Tare.

 

Tare, come si diventa una delle società più brave a valorizzare i propri ragazzi?

“Facile: con la pianificazione. Il nostro è un discorso iniziato otto anni fa, quando ci siamo posti l’obiettivo di riuscire ad aggregare ogni anno uno o due ragazzi della Primavera in pianta stabile con la prima squadra. Con questa programmazione e un percorso di crescita, oggi ci siamo riusciti. Strakosha, Keita, che sono titolari cresciuti a Formello, ma pure Murgia, Lombardi, Crecco”.

La nuova fiducia degli allenatori italiani nei giovani è frutto di una necessità economica o di una reale fiducia?

“È questione di saper dare ai ragazzi il tempo di crescere. Dargli la consapevolezza di poter sbagliare senza andare dietro alla logica del risultato a tutti i costi. Oggi c’è più attenzione a livello italiano su questo aspetto: noi ad esempio siamo stati bravi a dar loro fiducia anche nei momenti importanti, nelle gare decisive, compresi i derby: i giovani vogliono dire futuro assicurato e un grande potenziale per i club”.

Anche economico.

“Assolutamente. Con i prodotti del vivaio si possono realizzare plusvalenze importanti anche per i bilanci. Noi li cresciamo coniugando lo sviluppo dei nostri prodotti ai risultati, visto che negli ultimi 5-6 anni la Lazio è stata 3 volte prima nel ranking Primavera della Lega A”.

I commissari tecnici delle Under spingono per vedere i giovani in campo?

“Con il ct dell’U.21 Di Biagio ci vediamo spesso, allo stadio ma non soltanto, parliamo e ci confrontiamo frequentemente. Credo lo faccia con tutte le società, è normale succeda”.

Come si selezionano i migliori da portare in prima squadra?

“Il talento non basta. Io e gli allenatori delle giovanili facciamo un lavoro per individuare le caratteristiche chiave: dal punto di vista tecnico si può migliorare, mentre esplosività, altezza e fisicità sono elementi difficili da potenziare e che possono fare la differenza”.

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