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COPPA ITALIA

BIAVA incorona ASTORI, poi aggiunge fiero: “Il 26 maggio? Saremo ricordati in eterno”

L’ex difensore biancoceleste aggiunge: “L’addio alla LAZIO? Guardo mia figlia e capisco che ne è valsa la pena”…

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NOTIZIE SS LAZIO – “ASTORI è un giocatore di qualità, alla LAZIO può fare sicuramente bene. Se andasse in porto, sarebbe sicuramente un grande acquisto e la difesa sarebbe in buone mani con lui”. Sono le parole dell’ex biancocelete Beppe BIAVA rilasciate ai microfoni di RadioSei. Poi affronta altri argomenti, ma prima di tutto ricorda la sua esperienza alla LAZIO.

L’addio alla LAZIO
L’addio alla Lazio è dipeso solo dalla famiglia, la distanza cominciava a pesare. E poi a Roma si era chiuso un ciclo, avevo già dato tutto qui. Ora vorrei continuare a giocare, ma qui vicino casa, anche se l’età comincia a farsi sentire sopratutto dopo qualche infortunio di troppo. Il presidente ha provato a convincermi in tutti i modi a restare e a firmare il rinnovo. Mi è dispiaciuto molto perché sarei potuto rimanere a far da chioccia ai più giovani, rimanere un punto di riferimento. Qualche rimpianto c’è, adesso vorrei essere con i miei compagni ad Auronzo, ma poi guardo mia figlia e capisco che ne è valsa la pena. Ora sogno l’Atalanta, da buon bergamasco, c’è il 50% di possibilità che vada in porto”.
 

Sui suoi anni in biancoceleste
La Lazio mi ha dato tantissimo, sarei voluto arrivare prima a Roma e togliermi qualche soddisfazione in più. Qui ho fatto il mio salto di qualità, quattro anni e mezzo in cui sono stato apprezzato e sono maturato dopo tanta gavetta tra serie A e B. È stata un’ottima vetrina, è stato eccezionale giocare in una squadra così importante e con una tifoseria così calda. Poi, per me che non ho mai vinto niente, quella Coppa Italia contro la Roma è stata fondamentale. Ogni derby è stata una gioia immensa, niente a che vedere con quello di Genova, soprattutto quelli vinti (ndr). Quello poi è stato storico, quella formazione sarà ricordata in eterno: eravamo carichi e convinti di essere più forti, il ritiro a Norcia poi ci ha dato ancora più forza e spirito di gruppo. Non è stata certo una bella partita, tutti avevano paura di sbagliare ma alla fine abbiamo meritato di vincere. Poi, quando ho visto le due coreografie nelle curve, ho capito che la Lazio aveva già vinto sugli spalti”. 

I complimenti a KLOSE e BIGLIA
“Sono felicissimo per KLOSE, se lo merita. È un grandissimo campione, alla Lazio si è sempre messo a disposizione con umiltà e a testa bassa. Ha anche centrato il record di Ronaldo, non poteva chiedere di più, ha delle qualità atletiche – nonostante l’età – veramente straordinarie. Mi dispiace per un altro nostro compagno di squadra, Biglia, uscito sconfitto dalla finale. Ma è più giovane e avrà altri Mondiali per rifarsi dalla delusione”

Su REJA e PETKOVIC
Reja è come un papà, è sempre riuscito a tirare fuori il meglio del carattere di ogni giocatore. Vlado invece era più chiuso, scherzava di meno e non c’era tanto dialogo con la squadra. Probabilmente ha pagato l’inesperienza, quella di cui può vantarsi Reja”.

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