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Caso-Cardelli: Tira, ex Primavera: “Noi una famiglia, ha sbagliato. Sugli stranieri…”

NOTIZIE LAZIO – L’attaccante romeno ricordi i momenti passati nella Lazio…

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NOTIZIE LAZIO – Si torna nuovamente a parlare del caso Cardelli e a farlo è un ex Primavera della Lazio. Lui è Catalin Tira, attaccante romeno classe ’94: ha passato tre anni a Roma, mettendo a segno 9 reti tra il 2010 e il 2013, diventando anche campione d’Italia. Dopo un’esperienza in Olanda (nell’Ado Den Haag), è tornato in Romania girando il paese: Brasov, Concordia Chiajna e Rapid Bucarest. Ora milita nel Neftci Baku, in Azerbaigian. Questa la sua intervista, rilasciata in esclusiva su Gianlucadimarzio.com:

Cardelli ha fatto una scelta sbagliata, il calcio è per tutti. Anche ai miei tempi ce n’erano tanti (Kozak, Barreto, Adeleke, Emmanuel, Dene ndr)”. Gioco in Azerbaigian, al Neftci Baku. E’ un club che fa anche l’Europa League, mi trovo benissimo. Amo i tifosi, la città, il gruppo. Certo, tornare in Italia mi piacerebbe molto”.

“Divergenze? Nessuna! Gli stranieri, almeno quando c’ero io, non sono mai stati un caso. Riguardo il contratto da professionisti, è normale che ce l’abbiano. Quando vengono in Italia, o in altri paesi, bisogna considerare che devono provvedere da soli a loro stessi, non hanno la famiglia insieme a loro. Devono pagare il cibo, la vita quotidiana, se hanno la macchina anche la benzina. Un calciatore italiano vive lì, gioca lì. E la sua famiglia può aiutarlo. Ripeto, è normale che gli stranieri abbiano un contratto più importante, che guadagnino anche di più”.

“Quando c’ero io non ho mai avuto problemi, neanche col mister Bollini. E’ stato il momento più bello della mia carriera, eravamo come una famiglia e non c’è mai stato nulla tra di noi. Anche l’organizzazione era meravigliosa, il direttore sportivo (Tare ndr) si occupava di tutto. E’ stato bello vivere quei giorni, soprattutto con alcuni compagni. Alcuni sono arrivati anche in Serie A, penso a Cataldi e a Keita. Io arrivai dall’Udinese nel 2010, ma la prima stagione non giocai mai per problemi burocratici. Poi ho firmato un contratto di tre anni. Quand’è scaduto, nel 2013, volevano che firmassi ancora, ma col mio procuratore decidemmo di andare in Olanda, all’Ado Den Haag“.

“Il momento più bello è quando abbiamo vinto il campionato primavera, eravamo fortissimi. Mi manca la Lazio, ora cerco di far bene qui. Poi chissà, magari torno!”.

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