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Defrel vs Keita: tecnica e velocità per continuare a stupire

SASSUOLO-LAZIO, IL FACCIA A FACCIA – Due frecce nell’arco di Di Francesco e Pioli, pronti a segnare ed esplodere…

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Pubblicato il 14/10 alle 17.00

IL FACCIA A FACCIA – Sassuolo e Lazio, seppur con storie e motivazioni diverse, sono tra le protagoniste della Serie A 2015-16. Inaspettato l’exploit dei neroverdi emiliani, partiti con l’obiettivo salvezza ma ora a caccia di sogni. Sudato, sofferto e finalmente trovato invece il momento di forma dell’aquila laziale. Al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia si gioca per punti pesanti: nel faccia a faccia di oggi vi presentiamo le due frecce nell’arco di Di Francesco e Pioli.

DALLA STRADA ALLA SERIE A – Doppietta alla Lazio e occhi addosso di mezza Italia. Gregoire Defrel esplode in una domenica di febbraio, quando rialza il Cesena ultimo in classifica proprio contro i biancocelesti. Uno show che gli regala il titolo di “predestinato” a 24 anni, dopo aver tirato i primi calci ad un pallone per le strade di Meudon, vicino Parigi. Di Defrel si dice che abbia giocato per strada fino a 18 anni. Lui lo ha confermato: “Sì, io vengo dalla banlieue, dal ghetto di Parigi. Giocavo tutto il pomeriggio in un campo di calcetto. Le squadre della zona mi volevano ma io dicevo sempre no. Non volevo lasciare i genitori”. Finché il Parma lo convince che ha tutte le qualità per essere un grande giocatore e decide di crescerlo e lanciarlo nel calcio dei grandi, prima del prestito al Foggia nel 2011 in Lega Pro. Dopo una stagione in Puglia torna in Emilia, ma è solo di passaggio perché a regalargli l’opportunità della vita è la Romagna, sponda Cesena. Nel club bianconero fatica all’inizio ma vede la luce nell’ultima stagione: 9 gol, 6 assist e la chiamata del Sassuolo, club ambizioso che lo strappa alla concorrenza del Torino e agli ammiccamenti proprio della Lazio, che in estate aveva chiesto informazioni su di lui.

MERAVIGLIA SPAGNOLA – “Testa alla prossima!” La Maravilla biancoceleste è già pronta a spaccare una nuova partita. Keita suona la carica sui social, così come aveva fatto dopo Lazio-Frosinone. Si sente l’uomo in più di questa squadra, lui che a inizio stagione aveva il mal di pancia e pensava di lasciare Formello. Pioli gli ha dato l’opportunità che chiedeva, lui per poco non portava la Lazio in Champions, poi da lì una continua escalation: 9 presenze totali e 2 gol, giocate, dribbling e adattamento a più ruoli, da esterno a punta centrale. Guai a chiamarlo “sesto uomo”, come qualcuno ha azzardato usando una metafora cara al basket: Keita vuole essere protagonista con la P maiuscola, dopo aver vinto uno scudetto Primavera da stella nel 2013 e aver sbattuto la porta niente meno che la Cantera del Barcellona, fucina di talenti e fenomeni. Il carattere è quello giusto per sfondare, ora manca la continuità e il posto da titolare, da conquistare a suon di gol e giocate.

IL CONFRONTO – Due velocisti del pallone: Defrel e Keita potrebbero correre i 100 metri, ma preferiscono gonfiare la rete. Attaccanti esterni, adattabili a prime punte, molto simili: snelli, potenti fisicamente e amanti delle grandi giocate. La voglia di vincere e di sorprendere ancora li accomuna, alla ricerca del passaggio decisivo nella carriera: da stelle emergenti alla definitiva consacrazione. Magari partendo già da Sassuolo-Lazio, match che profuma d’alta classifica.

Giorgio Marota
TWITTER: @GiorgioMarota

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