DUNGA si presenta:”Pronto a rientrare, cerco un progetto serio”

RASSEGNA STAMPA – IL MESSAGGERO – ”Torni a lavorare quando meno te lo aspetti”. I contatti sono avviati ma Zola resta in pista…

(getty images)

Si infiamma più che mai la corsa alla panchina della Lazio. Lotito sta pensando ad una pista estera. Dunga è il nome che in queste ore si aggira con forza intorno alla squadra biancoceleste. Ma ci sono in lizza anche altri tecnici come Sannino, Montella o Mazzarri. Nonostante questo alcuni segnali fanno intuire come le quotazioni dell’ex centrocampista della Fiorentina, siano in forte ascesa. In primis c’è la colonia brasiliana che continua ad aumentare a Formello. Dopo Matuzalem, Hernanes e Dias, sono arrivati Ederson e Breno (per l’annuncio dell’ex Leverkusen si attende l’udienza del 13 giugno a Monaco dove il difensore è indagato per incendio doloso). […] A questo si aggiunge che Dunga è libero, ha un ingaggio accessibile ed è rappresentato da Caliendo, lo stesso agente che ha già portato Ederson e Breno nella capitale. ”Sono tranquillo, mi sto occupando della mia famiglia e dei miei affari personali. Bisogna approfittarne perché lo sapete com’è la vita di noi allenatori – ha detto Dunga – quando meno te lo aspetti torni a lavorare”. Incalzato dal giornalista dell’emittente radiofonica, pur non volendo fare il nome del club con ilquale è in contatto, Dunga ha tracciato l’identikit di cosa sta cercando: ”L’importante è scegliere una società che ti metta nelle condizioni di lavorare bene. Chi ti vuole, deve essere convinto del lavoro che andrai a fare. Nel momento in cui si fa un progetto, però, questo poi deve essere rispettato. Le carte in tavola non possono essere cambiate all’ultimo momento”. Dunga ha guidato il Brasile nella Coppa America 2007 (vinta),nella Confederations Cup 2009 (vinta) e nei Mondiali 2010 (dove invece è stato eliminato ai quarti). Accusato di eccessivo difensivismo dalla stampa del suo paese,si è preso una bella rivincita con il successo del Chelsea in Champions: ”Nessuno avrebbe scommesso nulla sui Blues. E’ chiaro che può piacere di più il gioco espresso dal Barcellona ma per difendersi 90 minuti, come ha fatto il Chelsea, bisogna essere organizzati e avere una grande personalità per convincere giocatori importanti a sacrificarsi così tanto. Normalmente può accadere per 10 minuti, ma farlo per 90 è molto complicato. Ho sentito molte persone dire che non è bello: può darsi anche che sia vero ma certamente si può vincere anche così”.