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Sarri in conferenza: “Secondo tempo inaccettabile”. E sul suo possibile addio…

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LECCE LAZIO SARRI CONFERENZA STAMPA – Al termine di Lecce – Lazio, Maurizio Sarri ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

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Lecce – Lazio, le parole di Sarri in conferenza stampa

Sul calciomercato ancora aperto

“Riflessione condivisa da tutti gli allenatori. Il secondo tempo è inspiegabile, inaccettabile. Sarebbe stato stra-ingiusto chiudere la partita in vantaggio, abbiamo smesso di fare una fase difensiva di squadra, abbiamo lasciato in balia i nostri difensori degli avversari. E guarda caso ci hanno fatto fatto due gol in due minuti, potevano farceli prima”. 

La condizione fisica

“La questione fisica presuppone che una squadra vada in calando con il passare dei minuti. Abbiamo staccato la spina, spero non sia presunzone. Il secondo tempo non è andato in calore, non ce lo metterei l’aspetto fisico sulla prestazione”.

Sul Lecce e la partita

“Col Lecce mai partite di ottimo livello, trovarlo oggi è una brutta cosa. Sono già una squadra brillante, rapida. Tovarli ad agosto è una rottura non indifferente. Il primo tempo era stato retto molto bene senza grandi sussulti, nel secondo tempo non siamo stati neanche intelligenti nella gestione, non cercavamo neanche di palleggiare per abbassare il ritmo. Non mi è piaciuta la partecipazione difensiva, è difficile per me accettarla”. 

Il calciomercato come alibi

“Gestire 55/60 giorni una squadra col mercato aperto è praticamente impossibile, è qualcosa che pensano tutti gli allenatori. La situazione riguarda tutti. È un alibi che non accetto, gli sto dicendo tutta la settimana che non voglio sentire alibi, dobbiamo far calcio quando fa freddo, quando fa caldo, quando stiamo bene fisicamente oppure no. Non abbiamo alibi, abbiamo fatto un secondo tempo inaccettabile”. 

Critica al calcio moderno

“Ho visto uno striscione in curva del Lecce, la penso come quei ragazzi che hanno messo lo striscione. Non è un problema Lazio, era un problema del calcio di oggi. Si gioca ogni tre giorni e il mercato è apeto tre mesi l’anno. Noi dobbiamo velocizzarci, però il mercato può andare a un terzo della sua velocità. E poi ci si meraviglia di alcune dinamiche che innesca il mercato. Ma questo è un problema del calcio moderno”. 

Sul possibile addio in estate

“Se volevo fare il furbo, lo facevo il giorno dopo Empoli. Non l’ho fatto, a Roma sto bene, alla Lazio sto particolarmente bene. Mi sento responsabile nei confronti dei tifosi e della società, ho deciso di rimanere e da lì non c’è stato alcun tentennamento. Il mercato che poteva venir fuor lo sapevo”. 

Sugli errori della sfida

“La superficialità è una fonte di preoccupazione, su cui pensare. Passi attraverso il lavoro, pensi di aver superato delle problematiche e poi te le ritrovi. Questo è l’aspetto più difficile da digerire e anche da risolvere. Io non ho parlato di distrazione, ho parlato di superficialità. La distrazione dura un attimo, noi lo siamo stati per tutto il tempo. Nel secondo tempo chi è entrato ha fatto male, chi c’è stato ha fatto male”. 

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