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Milinkovic-Savic: “La Lazio è un sogno, c’è tutto per fare bene”

NOTIZIE LAZIO – Il serbo: “Dopo la partita contro l’Italia, la Lazio si è complimentata…”

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Pubblicato il 19/11 alle 12.06

NOTIZIE LAZIO – E’ stata una delle note più liete di questo inizio di stagione, Milinkovic-Savici in poco tempo si è preso la Lazio.

Come è stato giocare contro l’Italia?

“Il mio gol contro l’Italia è stato molto importante, ci ha portato un punto e devo ammettere che è stato bello segnare. Possiamo tranquillamente qualificarci per i prossimo Europei, ma ci sarà ancora da lottare. L’Italia Under 21 è molto determinata ad arrivare sino in fondo alla competizione, anche noi abbiamo questa ambizione. Il match di ritorno contro di loro è il 2 settembre del prossimo anno, credo che sarà ancora una volta uno scontro al vertice”.

Hai giocato contro Cataldi, uno dei tuoi compagni alla Lazio. Ti hanno chiamato dopo quel match?

“La Lazio ha chiamato per congratularsi con me! Aggiungendo che mi aspettano per continuare il nostro lavoro e per rioccuparci degli obiettivi che voglio conseguire con la maglia di questo club!”.

A Roma hai trovato un ambiente completamente nuovo. Come ti stai trovando?

“Volevo conoscere Roma e godere di ogni momento in questa città. Mi sono ambientato subito, questo è molto importante. Poi sono riuscito a ritagliarmi un posto in questa squadra, riuscendo anche a segnare, sono molto felice per questo. Nella Lazio ci sono anche Dusan Basta e Filip Djordjevic, miei connazionali e giocatori esperti, mi trattano come uno di famiglia ed è bello poter godere di un supporto così sincero. A Roma sto vivendo un sogno: ho appena iniziato la mia carriera in un grande club come la Lazio, ho un contratto di cinque anni, ci sono ottime condizioni affinché io riesca a fare bene”.

Aspetti il debutto con la nazionale maggiore?

“Sono stato convocato contro l’Albania e il Portogallo, non ho debuttato e mi è rimasto un po’ di amaro in bocca. Ma c’è tempo anche per questo: per ora sono felice di trovarmi tra i miei coetanei, ho dato il mio contributo segnando a Novi Sad. Sentire gli applausi e il mio nome cantato dai tifosi è stato indimenticabile. Purtroppo il campo del Karađorđe Stadium non era in buone condizioni. Per un paio di anni, il manto erboso è stato tra i migliori del nostro paese. Non voglio criticare, ma gli italiani lo hanno definito un campo di patate”.

Riccardo Caponetti

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