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Cragnotti: “Mi mancano le imprese, il bel calcio e l’affetto dei tifosi”

NOTIZIE LAZIO – L’ex presidente: “Per far crescere una squadra servono investimenti esterni…”

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NOTIZIE LAZIO – Nella giornata di oggi insieme all’anniversario della società biancoceleste, si aggiungono i compleanni di due elementi importanti della Lazio, uno appartenente alla storia laziale presente, ovvero Santiago Gentiletti che oggi compie 31 anni, l’altro al passato, ma perennemente presente nei ricordi dei tifosi . Si tratta dello storico presidente della storia biancoceleste, Sergio Cragnotti, che oggi compie ben 76 anni. In occasione di un giorno così importante per la S.S.Lazio, l’ex presidente è stato intervistato ai microfroni de “I Laziali Sono Qua”.

Sui ricordi in maglia biancocelesteDell’ambiente Lazio mi mancano le imprese, il calcio delle grandissime partite e delle trasferte più emozionanti in cui abbiamo fatto conoscere il nome della Lazio in tutta Europa. Devo dire che la cosa che più mi colpisce è l’affetto. Ovunque io vada i tifosi laziali mi fermano per abbracci, fotografie e ricordi da condividere: un supporto morale che non è mai venuto meno da quando ho lasciato la Lazio”.

Sullo stadio vuoto e la protesta dei tifosi:A mio avviso il problema centrale è quello dello stadio. Come dicevo, la mancanza di una casa comune nella quale ritrovarsi. Un sistema che quasi nessuna società è riuscita a creare: solo la Juventus, dove si assiste al match come se si fosse al Teatro dell’Opera, piena di gente che vuole condividere un’emozione e senza quella mescolanza di gente che a volte vuole distruggere e portare negatività. In questa mancanza c’è anche grande responsabilità della politica, che non ha alimentato questi investimenti”.

Sul mercato estivo della Lazio:“Io non conosco la realtà nello specifico. Oggi bisogna fare i conti con delle regole finanziarie e di bilancio a volte molto rigide. Il mercato è diventato un movimento globale. Per crescere servono investitori e aiuti esterni che possano concretizzare grandi progetti. Se la coperta è corta bisogna aprirsi ai grandi mercati e farli entrare nel mondo sportivo. Il terzo posto dell’anno scorso è stato un traguardo assolutamente importante. Poi i cambiamenti estivi e forse qualche problema nella preparazione non hanno permesso di vivere ancora quei periodi positivi della scorsa primavera”.

Su Vieri e il ritorno dopo lo scudetto:“Se ne discusse, ma era una questione più legata all’affetto che alla valutazione tecnica. Poi prendemmo Crespo che si laureò capocannoniere ed era il massimo rispetto a quello che c’era in quel momento”. Infine sui tifosi della Lazio: “Li abbraccio e li ringrazio per il loro affetto incancellabile, che non diminuisce mai nonostante il passare degli anni”.

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