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Un tris per sognare: l’aquila della Lazio vola alta nei cieli europei

Parolo, Felipe Anderson e Klose firmano un 3-1 che proietta la Lazio agli ottavi di finale dell’Europa League…

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LAZIONEWS.EU – Prendiamola con sarcasmo: i tifosi turchi avranno pure assediato Roma, ma è la Lazio a passare il turno di Europa League. Contro il Galatasaray arriva una vittoria per 3-1 che regala sorrisi e abbracci sotto la pioggia, nella notte in cui anche Miro Klose si sblocca dopo un digiuno che durava da fine maggio.

La Lazio ha sempre vinto in casa in questa edizione dell’Europa League e cosa ancora più curiosa ha sempre fatto 3 gol. Detto, fatto: gli uomini di Pioli ci tengono alle tradizioni e partono bene, con le idee e la qualità del duo Milinkovic-Felipe Anderson a impensierire la fragile difesa turca. La fiamma però dura poco, la partita è bloccata: il Galatasaray fa difficoltà in fase di impostazione, la Lazio controlla il match ma non è mai pericolosa. Dopo il bel pareggio della Turk Telekom Arena il primo tempo del match dell’Olimpico è noia pura: un tiro in porta di Sneijder fa il solletico a Marchetti, ma più che una gara da dentro o fuori sembra un’amichevole estiva, almeno fino a quando il bolide di Biglia impegna Muslera in una parata plastica a fine primo tempo.

Nella ripresa il Galatasaray cresce e la Lazio pare quasi impaurita. Subentra il timore di non farcela, il sentore dell’ennesima beffa, soprattutto dopo il palo di Matri che al 56′ poteva chiudere già la qualificazione. Ma è l’occasione che apre la mente ai ragazzi di Pioli e il mister emiliano lancia il segnale decisivo: fuori Lulic e dentro Candreva. La Lazio cambia volto e come in un segno del destino, un minuto dopo arriva il gol. Biglia pennella dalla bandierina al 58′, Parolo svetta di testa e buca Muslera. E’ la rete della liberazione. Libera nella testa e nelle gambe, libera nelle giocate, la Lazio finalmente vola e confeziona al 62′ l’azione più bella del match: Candreva semina il panico tra i difensori giallorossi, poi serve Matri in profondità che a tu per tu con Muslera non pecca di egoismo e regala a Felipe Anderson la gioia del gol. Tutto bello, ma la Lazio come in un copione già scritto si addormenta e un minuto dopo il brasiliano Yasin riapre i giochi a sorpresa. Il resto è sofferenza e brutti pensieri, fino al gol di Miro Klose, il primo in stagione e dall’esultanza sembra come avessero segnato tutti: dagli uomini in campo alla panchina, il gruppo si ricompatta in un abbraccio vero e sincero. Con gli ottavi di finale in tasca il sogno dell’Europa League rimane vivo più che mai. La quiete dopo la tempesta, la sofferenza prima dell’estasi: come in ogni vittoria che si rispetti, in pieno stile Lazio.

Giorgio Marota

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