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Le PAGELLE di Lazio – Torino: l’ha ripresa Vecino, Zaccagni come al derby

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L'esultanza della Lazio per il gol di Vecino

PAGELLE LAZIO TORINO – Quante belle notizie in una serata sola. La Lazio di Maurizio Sarri ritrova il sorriso. Lo fa battendo il Torino per 2-0, mettendo nello zaino il primo gol stagionale di Mattia Zaccagni e il clean sheet di Ivan Provedel. Di seguito le loro pagelle, e quelle di tutti gli altri calciatori laziali a firma del nostro Daniele Izzo.

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Lazio – Torino, le pagelle dei biancocelesti

PROVEDEL 6 – Ce l’ha fatta: ha finito una partita con la porta inviolata. Per il resto, nulla da segnalare: il Torino naviga sempre lontano dalla porta e lui si gode la serata parlando con gli steward e facendo stretching.

LAZZARI 6.5 – Quando la batteria sembrava da cambiare, la macchina s’accende, fa girare bielle e pistoni e regala a Vecino un cioccolatino solo da scartare. La speranza è che d’ora in avanti non si ingolfi più.

(Dal 79′ HYSAJ sv – Poco più di dieci minuti per congelare il doppio vantaggio e dare il cambio a uno stremato Lazzari)

CASALE 6 – La lotta la fa Romagnoli, lui governa. Per controllare Sanabria non deve neppure rimboccarsi le maniche.

ROMAGNOLI 6.5 – Con Zapata è duello ruvido, d’altri tempi. Ma alla fine è lui a portarsi a casa lo scalpo dell’avversario. Avvisate il tenente Aldo Raine dei Bastardi Senza Gloria: Alessio è pronto.

MARUSIC 6 – La gamba è reattiva, anche se fatica a scrollarsi di dosso Bellanova. Il fatto di avere quattro polmoni aiuta: ecco spiegato perché non esce mai.

VECINO 7 – L’ha ripresa, stavolta per davvero. È un pretoriano di Sarri e alla chiamata del suo Comandante non può che rispondere presente. Vola in area di rigore come un aquila, sguscia tra le maglie granata e scaccia la crisi. Un’iniezione di garra charrua nelle vene biancocelesti.

(Dal 73′ GUENDOUZI 6 – Radonjic attenta alla sua incolumità, ma il Var ci passa sopra)

ROVELLA 6 – Balla il valzer con Vlasic. I due sono inseparabili, escono perfino dal campo assieme. E di fatto si annullano.

LUIS ALBERTO 6.5 – Macchè Mago, vive una serata da operaio. Gli opposti granata lo asfissiano e lui si prende novanta minuti di pausa dallo spettacolo: cappello e bacchetta, così, lasciano posto a recuperi difensivi e tanta corsa senza palla.

FELIPE ANDERSON 6.5 – Non chiedetevi se è Felipe. Anche in una partita sottotono, la giocata del fuoriclasse è dietro l’angolo. Gli bastano dieci secondi per vestire i panni di Sentry, vedere cose che gli altri calciatori neanche immaginano e mandare in porta Zaccagni.

IMMOBILE 6 – Pasticcia e paciuga, manco fosse in cucina. I piatti che escono dai suoi piedi sono spesso non commestibili. Eppure, è preziosissimo in fase di non possesso: da capitano vero tiene la barra dritta e porta la nave in porto.

(Dal 73′ CASTELLANOS 6 – Per poco non regala all’Olimpico la chance di esplodere per la seconda volta in sette giorni)

ZACCAGNI 7.5 – Ciak, si gira: ora gli attori sono tutti sul set. Sceglie l’adrenalina alla panchina, lo straordinario al riposo. Doveva sedere vicino a Sarri, invece gioca e segna un gol fotocopia di quello al derby.

(Dal 79′ ISAKSEN sv – Sprinta e dribbla. Finalmente, verrebbe da dire. È questo il giocatore che i tifosi della Lazio avevano ammirato in Europa League)

ALL. SARRI 6.5 – Scaramantico e, finalmente, vincente. Il siparietto con Luis Alberto, che lo invita a sfidare la sorte, è da oscar. Scherzi a parte, la sua Lazio non rischia nulla e risolve i problemi offensivi. Segna Vecino, uno dei suoi, e anche Zaccagni. La scelta di non fare riposare né l’arciere né Romagnoli si rivela azzeccata. E ora può godersi qualche giorno di tranquillità aspettando il Milan.

Daniele Izzo
@danieleizzo94

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