Romagnoli è già leader: i retroscena dallo ‘Zandegiacomo’

LAZIO ROMAGNOLI RITIRO AURONZO – Dwight D. Eisenhower definiva la leadership come ‘l’arte di riuscire a far fare a qualcuno quello che tu vuoi perché lui lo desidera’. E’ presto per capire se Alessio Romagnoli riuscirà a migliorare i compagni di reparto. Oppure se riuscirà a motivarli a tal punto da portarli a fare quello che sosteneva l’ex presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, nel primo allenamento tenuto all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo la forte personalità del nuovo difensore della Lazio è subito venuta fuori. Indizi, al momento. Squarci di luce in mezzo al mare di nebbia della curiosità. Ma sintomi di quello che Romagnoli già è e potrà ancor di più essere per il club capitolino.

Lazio, alcuni aneddoti su Romagnoli dal ritiro di Auronzo

Alessio Romagnoli è arrivato ad Auronzo di Cadore solamente nella notte tra martedì e mercoledì. Dopo aver regalato un ‘Forza Lazio sempre’ alle telecamere del club, è andato a dormire, ha riposato e la mattina, finalmente di biancoceleste ha catalizzato tutte le attenzioni dello ‘Zandegiacomo’. Non poteva essere altrimenti. La Lazio gli ha dedicato la ‘Romagnoli cam’, lui ha preso da subito confidenza con i compagni e lo staff tecnico. Il tutto prima di scendere in campo e mostrare istantaneamente le doti da leader che tutti gli riconoscono. Come riportato da Il Messaggero, ci sono infatti due episodi che bene mostrano l’importanza di un acquisto di tale portata. Il primo: mister Sarri lo chiama ‘Ale’. Secondo: invece che usare l’universale ‘mia’ quando deve intervenire sul pallone, Romagnoli si auto-proclama, urlando ‘Roma’. Aneddoti curiosi. Sintomi, come scritto in precedenza, di un qualcosa che sta nascendo con la consapevolezza di essere già nato.

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