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LAZIO PRIMAVERA

BOLLINI: “Le sconfitte della Primavera non mi preoccupano, possono servire. E’ una LAZIO competitiva.

Il tecnico di Poggio Rusco, dopo l’esperienza da vice di Reja, ora è coordinatore del settore giovanile della Lazio, e il successo storico degli Aquilotti non può che riempire d’orgoglio il mister…

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NOTIZIE SS LAZIO- Non si è ancora spenta, e non potrebbe essere altrimenti, l’euforia per la grande vittoria di mercoledì scorso firmato da Inzaghi e la sua LAZIO. La Supercoppa Italiana vinta con il Chievo è l’apice biancoceleste, il coronamento di un ciclo fantastico, iniziato con la guida di Alberto BOLLINI. Il tecnico di Poggio Rusco, dopo l’esperienza da vice di Reja, ora è coordinatore del settore giovanile della Lazio, e il successo storico degli Aquilotti non può che riempire d’orgoglio il mister. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3.

La Primavera ha vinto la Supercoppa, ma in campionato ha fatto risultati altalenanti, perdendo anche in casa…

“E’ da un po’ di tempo che non mi preoccupavo della sconfitta in casa della Primavera, dopo quattro anni è un momento che sarebbe dovuto arrivare. E’ una squadra forte con tanti giocatori importanti come Pollace e Oikonomidis. Sono convinto che questo è un gruppo che può dare tanto anche quest’anno. Come tutto il nostro settore giovanile del resto”.

Quindi non la preoccupa questo andamento…

“Questo fa parte del lavoro del settore giovanile, c’è una base di ragazzi che aiuteranno gli altri. Ritengo questa squadra competitiva in senso assoluto. La voglia di vincere e la mentalità sono importanti. Non mi preoccupo di qualche sconfitta. Alle volte perdere serve anche per migliorare, specialmente per i ragazzi”.

I nuovi devono ancora entrare nelle dinamiche della squadra…

“Questo in tutte le categorie, compresa la prima squadra, bisogna aspettare che i ragazzi comprendano un linguaggio tecnico che ti permette di far gioco. I giovani stranieri possono avere difficoltà d’inserimento a causa della lingua e della tattica italiana. Non sono preoccupato per gli Allievi che salgono in Primavera. C’è talmente tanto entusiasmo che inserirsi risulta più facile”.

Gli Allievi di Franceschini sono partiti molto bene, cosa ne pensa?

“Successi ne abbiamo avuti tanti, ma pensiamo principalmente alla valorizzazione dei ragazzi che devono arrivare in prima squadra. In questi anni ci sono stati diversi ragazzi che sono saliti: come Keita, Strakosha, Tounkara, Crecco che gioca alla Ternana, Minala al Bari. Noi dobbiamo fare un’organizzazione che permetta ai ragazzi di giocare concentrati al 110%. Gli Allievi di Franceschini stanno facendo bene, mi complimento con lui”.

Può essere importante la Supercoppa per dare entusiasmo?

“Non credo nelle depressione sportive dei ragazzi, né alle esaltazioni massime. Questo è un bel trofeo, che porta entusiasmo. L’entusiasmo aiuta a vincere. Non mi preoccupo di qualche sconfitta. Questo è un grande gruppo, nel girone può fare bene: non c’è più la Fiorentina che è stata sostituita dall’Empoli. Ho vissuto direttamente tre cicli importanti (Sampdoria, Fiorentina e Lazio, ndr), spero di continuare a portare bene”.

Si è reduci da questa vittoria con il Palermo, non è stata una bella Lazio ma vincente con un filosofia diversa. Servivano questi tre punti nonostante la prestazione meno brillante rispetto alle prime uscite…

“Servivano, perché in Italia non ti è concesso il bel gioco senza fare i risultati. Io sono per il bel gioco, mentalità vincente e lavoro. Sono gli ingredienti più importanti per dare sicurezza dei propri mezzi alla squadra e per essere vincenti. I tre punti di Palermo servivano per la classifica e per tornare nelle posizioni che competono alla Lazio. Questo è frutto di un lavoro, quando i giocatori in campo sanno quello che devono fare c’è un lavoro collettivo di base. La parola concretezza in Italia è d’obbligo, bisogna saper segnare ed essere attenti in difesa. La Lazio ha il mix giusto di concretezza, bel gioco e gruppo per ottenere grandi risultati”.

Pioli predilige Parolo e Lulic come interni d’inserimento: lei è d’accordo?

“Sono d’accordo sull’interpretare gli interni con le caratteristiche di inserimento, però bisogna fare attenzione a non snaturare i giocatori. In questo caso c’è la possibilità di avere tanti intercambi”.

Cataldi è uno di quei ragazzi che può essere l’arma in più in questa Lazio…

“Sono contento che abbia fatto il percorso Primavera, Serie B e Under 21 per poi andare in prima squadra. Danilo ha un’ottima visione di gioco, tempi d’inserimento e un’ottima tecnica. In Primavera era anche importante sui calci piazzati, ora è più difficile che li batta lui. Ci sono tanti giocatori che lo fanno ed hanno anche segnato. Se gliele faranno battere potrà essere d’aiuto (ride, ndr)”.

Cavanda ha giocato bene a Palermo…

“Meno male, perché l’hanno scorso era da Aulin. In momenti emotivi difficili come tornare in Primavera dalla prima squadra puoi perderti per strada. Io lo conosco bene, ha grande fisicità. Quando sta bene può fare molto per la Lazio, deve essere più sicuro delle sue potenzialità”.

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