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Crespo a Il Messaggero: “Inzaghi? Un malato di calcio. Con l’Inter sarà una bella sfida. Una volta con Veron…”

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INTER LAZIO HERNAN CRESPO – Domenica 14, la Lazio scende in campo a San Siro per sfidare l’Inter. Un match che sa d’Europa e di scudetto. Molti gli ex di questa partita, tra cui Hernan Crespo. L’ex bomber biancoceleste e neroazzurro è intervenuto sulle pagine de Il Messaggero. Una lunga intervista dove analizza la gara e ricorda il passato.

Le parole di Hernan Crespo

Ogni club mi ha dato tanto e sono stato bene in due città varie tra loro. ma belle. Arrivo alla Lazio e diventai maturo, all’Inter ho vinto parecchio. In biancoceleste però riuscì a vincere il titolo dei bomber. Dopo qualche mese dal mio arrivo. Eriksson andò via. Venne Zoff mi mise in coppia con Salas in attacco e segnai una raffica di gol, fino a diventare capocannoniere”.

Inter-Lazio, sfida da scudetto

Considerando la classifica, direi di sì. L’Inter inoltre, è impegnata soltanto in campionato, dunque può spendere tutte le energie in una sola competizione. La Lazio sta facendo un’ottima stagione, è ancora in Europa e ha recuperato tanti infortunati. Può dare filo da torcere a chiunque. Però, sono sincero, per lo scudetto l’Inter mi sembra più attrezzato.

Il gioco della Lazio

“Gioca un calcio moderno, molto dinamico. E poi, cosa che non va mai trascurata questi ragazzi sono insieme da tanti anni. E questo conta, può fare la differenza. L’affiatamento e la conoscenza tra i giocatori sono valori che spesso non vengono considerati, ma sono molto importanti.

Su Inzaghi

“Che fosse un malato di calcio si vedeva ampiamente. E si vedeva anche che aveva una chiara visione del gioco. Poi le circostanze lo hanno portato sui panchina di una grande squadra ed è stato in gamba a guadagnarsi la fiducia della società e della gente. Davvero bravo Simone”.

Un giocatore che esalta

“A me piace Lautaro Martinez, credo che sia il più tecnico tra atutti quelli che hanno Inter e Lazio. E non lo dico soltanto perchèè argentino. Ha incredibili margini di miglioramento. Non ha ancora espresso tutto il suo reale potenziale. Non mi sarebbe dispiaciuto giocare con lui, almeno ho questa curiosità”.

Lukaku-Immobile

“Sono due certezze. Anzi, meglio: due sentenze. Sono diversi, ma segnano tutte e due con una frequenza incredibile. Non è semplice tenere il loro ritmo di marcature in un campionato come la Serie A. Lukaku è un trascinatore: la squadra si appoggia a lui quando deve risalire. Immobile è molto più finalizzatore, ma in area di rigore è davvero spietato. Pazzesca la continuità con cui segna”.

Se vince l’Inter

“E’ ancora troppo presto per dire chi avrà il muso davanti in primavera. Soltanto a metà marzo si potranno fare valutazioni più precise”.

Se vince la Lazio

“Anche in questo caso, non credo succeda niente se non che il gruppo di Inzaghi avrebbe ancora più consapevolezza nei propri mezzi, una spinta in più”.

Su Luis Alberto

“Avremmo trovato un posto per Luis Alberto nella mia Lazio, anche se noi eravamo davvero forti. Molto forti, anzi fortissimi”.

Ricordi di Roma e Milano

“In quel periodo andare in giro per Roma di giorno non era possibile. La gente mi riconosceva e non era facile. Bellissimo eh. Pensi che con Veron una volta, nonostante ci fossimo travestiti, alla fine di rifugiammo in un negozio. Dovettero chiamare i carabinieri. Comunque vedere il Colosseo, Piazza Navona di sera è stupendo. A Milano stavo bene, andai via nel 2003 con grossa sorpresa, poi ritornai e vincemmo la Supercoppa e scudetto. Sono stato bene sia con la Lazio che con l’Inter. Sarà una bella partita e lo spettacolo non mancherà”.

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