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Milinkovic-Savic: “A Roma sto bene”. Poi sul modulo e Sarri…

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Sergej Milinkovic-Savic in primo piano

MILINKOVIC SAVIC INTERVISTA FUTURO – Quale sarà il futuro di Sergej MilinkovicSavic? Difficile rispondere al momento. L’unica cosa certa è che, secondo quanto raccontato dallo stesso giocatore serbo nell’intervista rilasciata a Dazn Heroes e riportata dal Corriere dello Sport, a Roma “sta bene”.

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Lazio, l’intervista a Milinkovic-Savic: sguardo al futuro

“A Roma si sta bene, sono qui da otto anni e mi godo ogni giorno”.

Sarri, Inzaghi e il modulo

“Fanno un calcio diverso. Con Inzaghi utilizzavamo di più la soluzione con palla alta, con Sarri giochiamo palla a terra. La semplificazione del gioco è quello che vuole il mister da noi: pochi tocchi, ti muovi di più. Modulo? Tra 4-3-3 e 3-5-2 cambia tanto. Nel 3-5-2 hai molti giocatori intorno e sai sempre dove passarla, nel 4-3-3 si corre di più. A me piace più il 3-5-2. Mi diverto perché abbiamo sempre palla noi. Con Sarri è il secondo anno: nel primo abbiamo avuto qualche difficoltà ma ora ci siamo abituati, abbiamo iniziato a divertirci. Sarri ci fa correre molto, ma se non corri non puoi giocare questo sport. Corri per prenderla, ma dobbiamo tenerla un po’ di più”.

Le vittorie contro le big del campionato

“Abbiamo battuto tutte le grandi quest’anno, ma anche prima facevamo fatica con le “piccole”. Non c’è una spiegazione, ma so che non è normale, perché se vedi che puoi vincere con le grandi sai che devi farlo anche con le piccole. Questa è una bella stagione, non è ancora finita, speriamo di finirla dove vogliamo dal primo giorno. Daremo tutto per arrivarci. Contro l’Atalanta a ottobre abbiamo fatto una bella partita. Non me l’aspettavo, perché con loro non sai mai cosa aspettarti. Quella sfida fu tanta roba, l’abbiamo preparata bene, abbiamo levato il terzo, quarto tocco. Il mister vuole questo da noi, vuole più movimento”.

Il 4-0 contro il Milan

Lazio Milan d’andata? Era il momento migliore per “beccarli”. Loro stavano vivendo quel periodo brutto, noi abbiamo meritato. Io punto sempre sugli assist, così faccio due persone felici. Preferisco darla a qualcun altro, le persone mi dicono di tirare, ma io preferisco passarla a qualcuno”.

La vittoria contro il Napoli

Napoli Lazio fu la mia prima vittoria al Maradona dopo 8 anni. Non mi ricordo molto della figura di Maradona, ero piccolo, ma l’ho visto su Youtube, in tv e in quello stadio ti alza l’adrenalina. Lì abbiamo spesso perso e perso in modo brutto”.

I due derby vinti

“Il derby è diverso da tutte le altre partite. Rappresenti un popolo intero, sai che non puoi sbagliare perché ogni cosa si ricorda di certe sfide. Rimane la partita più importante. Giocarlo in casa o fuori non cambia molto. All’ultima stracittadina eravamo un uomo in più e alla fine abbiamo fatto gol, portando a casa due derby in un anno”.

Riguardo il mister Sarri

Sarri non è uno da tanti complimenti, ma ci siamo abituati. Ovviamente è contento ma non lo dice mai, perché magari pensa che poi ci rilassiamo. Dopo le partite c’è sempre la riunione, quando vinciamo ci attendiamo che dica qualcosa di bello. Contro la Juve ho fatto gol e per me il fallo su Alex Sandro non c’era. Si era buttato perché aveva capito che non sarebbe riuscita a prenderla. Anche Inzaghi non parlava dopo le partite, ma perché non aveva voce. Mi rimangono in mente le sue urla in campo”.

Il derby di Champions tra Milan e Inter

“Milan e Inter in Champions è qualcosa che nessuno si aspettava. Sarà bellissimo, me la guarderò e sarò contento di vedere due italiane”.

Il rapporto con Immobile e con Felipe Anderson

“Con Immobile ci capiamo bene. So sempre dov’è, anche quando non lo vedo lo sento. Lui sa cosa gli posso dare e infatti questo si vede dagli assist che gli ho fatto. Sa sempre di avermi intorno. A noi piace giocare in avanti, lui c’è sempre, attacca la profondità. Senza di lui c’è Felipe, a lui piace venire incontro, a volte esagera ma l’importante è che ci faccia almeno 1 gol a partita. A lui non piace giocare da punta, viene incontro. Con lui ci si diverte di più”.

La vita a Roma

“A Roma si sta bene. Sto qui da 8 anni, mi godo ogni giorno qui. Ultimamente non giro molto in città, ho visto tutto. Il Colosseo l’ho visto tante volte. Non mi piace la cacio e pepe, ma mi piacciono la Carbonara e l’Amatriciana”.

La sfida contro il fratello Vanja

“Avere un fratello nella porta avversaria mi fa strano. Non mi piace, gli voglio bene, vuole tanti clean sheet ed è dura. La mia famiglia non vede l’ora che ci sia Lazio-Torino, io non vedo l’ora che finisca”.

Il rapporto con i tifosi

“Con la mia gente ho un bellissimo rapporto. Sono 8 anni che siamo insieme, io sono contento quando loro sono contenti. Mi aiutano anche nei momenti difficili, loro c’erano sempre. Posso solo dirgli grazie”.

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