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Lazio, il pagellone del 2016: tra sorprese, delusioni ed un grazie a Klose e Mauri

LAZIO PAGELLONE FINALE 2016 – I voti dei biancocelesti in questi dodici mesi che stanno per terminare…

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Pubblicato il 31/12 alle 14.40

LAZIO PAGELLONE FINALE 2016 – Spumante, lenticchie e cotechino. Amici e parenti intorno. Il 2016 volge al termine. Il 2017 è alle porte. Prima di abbracciare il nuovo anno, è giunto il momento di stilare il pagellone finale della Lazio relativo a questi dodici mesi.

–> PORTIERI

MARCHETTI 5 – Una seconda parte di anno (2015-2016) in crescita. Sembrava essersi ripreso e tornato su livelli alti, anche dopo la rinnovata fiducia della società in estate. In questa parte di stagione, però, ha deluso un po’ tutti. Ha salvato la porta biancoceleste solo contro la Fiorentina, parando il rigore a Ilicic. È stato protagonista, in negativo, di altre gare (vedi Atalanta, Roma, Inter). Il 2017 potrebbe essere l’anno del suo addio alla Lazio;

BERISHA (fino a giugno) 6+ – Sei come le partite giocate nel 2016 con la Lazio (5 vittorie). Rinuncia alle vacanze estive dopo gli Europei per convincere i dirigenti biancocelesti a puntare su di lui. Arriva ad Auronzo prima di tutti, ma Inzaghi sceglie Marchetti. Si fa da parte e va a Bergamo;

STRAKOSHA (da agosto) 7,5 – Nessuno gli dava credito. Ha stupito tutti. Non ha mai deluso quando è stato chiamato in causa: dall’esordio a San Siro fino alla gara di Palermo. Qui per l’approfondimento su di lui;

VARGIC s.v – Chi l’ha mai visto?

–> DIFENSORI

DE VRIJ 7,5 – Il ritorno del muro olandese. Salta tutta la scorsa stagione per l’operazione al ginocchio, torna alla grande in questa. Lavora molto sotto il sole di Auronzo, non molla di un centimetro il suo obiettivo: tornare a guidare la difesa della Lazio. Ci riesce e la squadra con lui fa il salto di qualità. È un fuoriclasse, con lui anche i suoi compagni rendono al meglio;

MAURICIO 5 (fino a giugno) – Con Pioli gioca spesso, con Inzaghi quasi mai. Le sue prestazione non soddisfano la società, che in estate lo cede in prestito allo Spartak Mosca;

BISEVAC 4 (fino a giugno)– La Lazio lo acquista nel gennaio 2016. Avrebbe dovuto ridare stabilità e solidità alla difesa biancoceleste, ma non riesce mai ad imporsi. Inzaghi a luglio lo mette fuori rosa e lo spinge verso la cessione;

GENTILETTI 4,5 (fino a giugno) – Complice un infortunio, Pioli non lo schiera mai nel 2016. Inzaghi lo rispolvera a Palermo e gli dà continuità, ma non convince del tutto;

HOEDT 6 – La media tra il cinque fino a giugno ed il sette da luglio in poi. Da lento, macchinoso e distratto è diventato un centrale di alto rendimento. Sicuro con la palla tra i piedi, è importante anche in fase di impostazione. Inzaghi, però, lo vede dietro a De Vrij, Bastos e Wallace: motivo per cui avrebbe chiesto la cessione in prestito;

RADU 6+ – Ampiamente promosso il rumeno. Anche per lui un 2016 diviso a metà, tra le incertezze della scorsa stagione e le ottime prestazioni di questa in corso. Durante la travagliata estate della Lazio ha preso in mano lo spogliatoio ed il gruppo. É diventato un punto di riferimento per tutti, sopratutto per i più giovani;

BRAAFHEID s.v (fino a giugno) – Solo cinque presenze (tre da titolare) per l’olandese. Difficile dare un giudizio su di lui;

BASTA 6- – Un terzino di sicuro affidamento. Alcune volte è distratto, ma nel complesso è positivo il suo anno. Peccato per i troppi infortuni, che gli impediscono di arrivare alla sufficienza piena;

KONKO 6+ (fino a giugno) – Viene rispolverato in un momento di totale crisi e lui risponde presente. Dimostra di essere ancora un giocatore da Serie A, ma la società non gli rinnova il contratto a fine giugno. Va all’Atalanta;

PATRIC 6,5 – Stesso discorso di Hoedt. In estate è cresciuto in maniera esponenziale, acquistando sicurezza e capacità tattiche. Ogni volta che scende in campo dà sempre il 110%. Si fa voler bene dal gruppo e le sue esultanze ai gol biancocelesti sono diventate il simbolo dell’unione che c’è nello spogliatoio biancoceleste;

WALLACE 7- – Arriva in estate per circa 8 milioni di euro. A Bergamo fa il suo esordio in una situazione difficile e non è impeccabile sul gol di Petagna. Inzaghi lo lascia in panchina nelle gare successive, fino a quella contro l’Empoli. Da lì in poi entra in pianta stabile dei titolari e fornisce prestazioni di altissimo livello. Clamoroso il suo errore nel derby, ma il brasiliano non si abbatte e nella successiva trasferta contro la Sampdoria è uno dei migliori in campo. Ah, è solo un classe ’94;

BASTOS 6,5 – Ai nastri di partenza è l’uomo scelto per affiancare De Vrij. Appena arriva a Roma Inzaghi lo manda in campo contro la Juventus. Davanti a Mandzukic e Higuain si esalta e riceve i complimenti di tutti. Qualche settimana dopo, contro il Milan, subisce una lesione muscolare e per vederlo di nuovo in campo bisogna aspettare il 18 dicembre contro la Fiorentina. Per caratteristiche è il compagno ideale del numero 3 olandese: il 2017 deve essere il suo anno;

LUKAKU 6 – Vede più l’infermeria che il campo. Quando gioca fa bene, ma deve aumentare il suo minutaggio;

—> CENTROCAMPISTI:

BIGLIA 6 + – Deve dare di più. Ha leggermente modificato il suo modo di giocare, rimanendo più basso per dare più equilibrio alla squadra. Si vede di meno, perchè fa tanto lavoro sporco. In fase di possesso, però, deve cercare di velocizzare la manovra. Dopo un leggero calo iniziale, nelle ultime partite ha mostrato segni di miglioramento. Infine decidesse cosa vuole fare nel futuro. Rinnovo o cessione?

CATALDI 6- – A centrocampo c’è tanta concorrenza. È difficile emergere e conquistare una maglia da titolare. Danilo però ha la stoffa, il carattere e le qualità per riuscirci. Deve compiere il definitivo salto di qualità;

CANDREVA 7 – In campo è sempre stato uno dei migliori. Negli ultimi cinque mesi di Lazio ha totalizzato 7 gol.

FELIPE ANDERSON 7,5 – Difficile dargli un voto, che è sicuramente sopra la sufficienza. Durante la seconda parte del 2016 ha acquistato più sicurezza ed è diventato continuo. Ciò che tutti gli hanno sempre rimproverato. Da solista ha imparato a giocare con la squadra, ad applicarsi anche in fase difensiva: sia da quinto di centrocampo che da attaccante esterno. Come dice Inzaghi: “Neanche lui sa quanto è forte”. Un anno indimenticabile, anche per la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio;

GONZALEZ s.v 

LEITNER ? – Tredici minuti in A. Decisamente troppo pochi per giudicarlo. Ad oggi la scommessa estiva di Tare sembrerebbe essere persa;

LULIC 7 – Nè Pioli e nè Inzaghi ci hanno mai rinunciato. Il motivo? Facile capirlo. Raramente lo si vede in infermeria, garantisce tanta quantità ed una discreta qualità. È troppo importante per gli equilibri di una squadra. Con la sua duttilità, inoltre, permette di cambiare in corsa l’assetto tattico. Peccato per quelle frasi su Rudiger, una caduta di stile…

MAURI 7 – Non si può che ringraziarlo per quanto fatto con l’aquila sul petto;

MILINKOVIC-SAVIC 7,5 – Meriterebbe di più per quanto fatto in questi quattro mesi. L’anno scorso, però, non è stato così brillante. Ad Auronzo ha conquistato Inzaghi, che non ci ha mai rinunciato da lì in poi. Solo due volte non è sceso in campo, entrambe per via di un infortunio (Torino e Cagliari). Giovane e sfrontato. Abbina la tecnica ad una fisicità impressionante;

MORRISON 0 – Un talento sprecato. Non ha la testa per fare questo sport. A Formello non lo si vede da mesi: preferisce il clima freddo dell’Inghilterra;

MURGIA 7 – La faccia pulita del bravo ragazzo, il dna biancoceleste e gli occhi di chi sta vivendo un sogno. Un sogno diventato realtà grazie al lavoro, costante e quotidiano. Al suo esordio in A (contro il Pescara) ci siamo alzati tutti in piedi. Al suo primo gol (contro il Torino) abbiamo esultato il doppio. Il suo è un 2016 da incorniciare, ma questo deve essere solo l’inizio;

ONAZI 5 (fino a giugno) – Tanti bassi, pochi alti;

PAROLO 8 – Mai un calo. Mai una parola fuori posto. Un solo errore sul rettangolo verde, quello a San Siro contro il Milan dello scorso settembre. Poco importa. È un esempio per tutti, giovani e più anziani. Dentro e fuori dal campo. Vive anche un grande Europeo da protagonista con la maglia azzurra. Si è meritato il rinnovo fino al 2021;

–> ATTACCANTI

DJORDJEVIC 4,5 – Una rete in dodici mesi. Un dato emblematico che riassume la sua annata. Bocciato;

IMMOBILE 8 Una ventata di aria fresca. Ciro, il bomber della Nazionale, è l’uomo copertina della Lazio targata Inzaghi. Sempre titolare, sempre presente in Serie A. Anche per questo ha avuto un leggero calo nelle ultime uscite, ma il suo bottino finora è buono: 9 gol e due assist. I numeri sono importanti, ma non bastano per apprezzare un giocatore come lui. Un centravanti che si sacrifica, che arretra per prendere palla e si butta negli spazi. La società l’ha pagato solo 8 milioni di euro. Complimenti a tutti;

LOMBARDI 7 – In estate aveva la valigia pronta, ma Inzaghi l’ha voluto tenere con sè. Lo conosce dagli allievi e sapeva benissimo che sarebbe stato utile. Magari non così in fretta, dato che ha esordito in A nella prima gara della stagione contro l’Atalanta. Ha bruciato le tappe, tanto da segnare dopo neanche 45′. Poi è sempre subentrato, dimostrando di avere tutte le carte in regola;

LUIS ALBERTO s.v – Un inizio di stagione ai margini della rosa. Si è ambientato lentamente, veniva da un calcio diverso. Il 2017 ci dirà la verità sul suo conto;

KEITA 6,5 Accelerazioni costanti. Uno contro uno micidiali. Il senegalese è migliorato anche in fase realizzativa, diventando più cinico e concreto (8 gol nel 2016). Inzaghi gli ha sempre dato fiducia, fin dal primo momento in cui ha varcato lo spogliatoio della prima squadra. Ora lo sta ripagando a suon di prestazioni, che eclissano ma non cancellano il suo comportamento poco professionale durante l’estate;

KISHNA 3 – Sempre ai box e poco utilizzato. Non ha colto le chance che gli sono state offerte;

KLOSE 8 – Due parole. Grazie Miro;

MATRI 4,5 – Sottotono e poco decisivo. Ha pagato l’annata (scorsa) disastrosa di tutta la Lazio;

All. INZAGHI 9 – Questo è stato senza dubbio il suo anno. Dalla Primavera è passato in Serie A ed ha dimostrato a tutti di essere all’altezza. Ha preso una squadra a pezzi, senza motivazioni, dopo un derby perso 4-1. Ha riportato entusiasmo e voglia di lavorare. In estate, poi, è tornato dopo il caos Bielsa. Si è rimboccato le maniche, si è tappato le orecchie e ha proseguito per la sua strada. È entrato nella testa dei giocatori ed ha ricreato uno spirito di gruppo importante. I risultati oggi gli danno ragione. Quarantasette punti in 25 partite: il suo rullino di marcia non è niente male. Da sottolineare anche l’apporto di PERUZZI, decisivo nel risolvere i problemi all’interno di Formello.

All. PIOLI 6 – Ha pagato anche colpe non sue. Ha sbagliato alcune volte, ma se la situazione è precipitata le responsabilità sono anche di altri;

Riccardo Caponetti

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