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L’analisi. Il calciomercato della Lazio: si poteva fare di più?
LAZIONEWS.EU – Vedendo i minuti giocati dai nuovi acquisti la domanda lecita da porsi è…
LAZIONEWS.EU – Settima giornata di A. Sosta per le nazionali. Lazio terza in classifica a 13 punti insieme con la Roma, il Chievo ed il Milan. Una situazione insperata ed impensabile quest’estate, quando nella Capitale si navigava nella tempesta. Ora è tornato il sereno, anche e soprattutto grazie al lavoro di Inzaghi. L’ex allenatore della Primavera ha preso un insieme di giocatori e ha costruito una squadra. Vera, unita, in cui tutti in campo si sacrificano per il proprio compagno.
LA CAMPAGNA ACQUISTI – Trentacinque milioni di euro. Questa è la cifra investita dalla Lazio per ricostruire la squadra. Otto nuovi innesti per permettere ad Inzaghi di centrale l‘Europa. Tanta quantità, ma poca qualità almeno per ora. Lo dicono i numeri: sono 1317′ i minuti complessivi giocati da tutti i nuovi volti nelle 7 gare di campionato. Pochi, molto pochi se in più si considera che Immobile da solo ne abbia giocati 616′, quasi la metà. Esclusi anche Bastos (315′) e Lukaku (270′) , gli altri quattro hanno giocato con il contagocce: Wallace (111′), Vargic (0′), Luis Alberto (13′) e Leitner (5′). Osservando i dati, la domanda lecita da porsi è: la società avrebbe potuto intervenire meglio sul mercato?
SI POTEVA FARE DI PIÚ? – La risposta non può essere che si. Partiamo dall’attacco. “Rimpiazzeremo al meglio Candreva“, Tare in estate aveva rassicurato così tifosi e staff tecnico. Le parole però non sono state accompagnate dai fatti. A Formello è arrivato solo Luis Alberto, pagato 7 milioni dal Liverpool (5 più 2 di bonus). Per rimpiazzare l’esterno della nazionale il ds albanese avrebbe potuto investire su Giaccherini, pagato meno di 2 milioni dal Napoli, o su Krejci, la sorpresa del Bologna da 4 milioni. Il giovane rossoblù non è neanche nuovo ai tifosi biancocelesti: fu lui a realizzare il secondo gol nella sfortunata gara tra Lazio-Sparta Praga (0-3) dell’anno scorso. Due giocatori esterni, diversi rispetto allo spagnolo, molto più attaccante. Allora perchè non prendere Simeone? Avrebbe avuto un costo più ridotto (3 milioni) e stuzzicato la gente romana. ‘El Cholito’ intanto si è preso Genova: 4 partite, 2 gol. Si poteva anche fare un pensierino su Paloschi (6 milioni), usato sicuro per il vice-Immobile. E il ruolo di vice Biglia? “Non abbiamo un suo sostituto“, questo è da tempo il leit motiv dei tifosi laziali. Leitner, preso per circa 2 milioni di euro, è infatti più un trequartista o una mezzala. Difficilmente lo vedremo come vertice basso, ruolo invece ricoperto perfettamente da Nagy al Bologna (1,5 milioni). Sulla difesa la Lazio ha lavorato bene, anche se gli 8 milioni per Wallace sembrano esagerati. Il brasiliano però ha dalla sua l’età (21 anni) e ha bisogno ancora di tempo. Certo che alla stessa cifra sarebbe potuto sbarcare a Fiumicino Tonelli, forte difensore italiano che siede stabilmente sulla panchina del Napoli.
I PORTIERI – Bisognerebbe riflettere anche sulla situazione legata ai portieri. Tra Marchetti e Berisha l’ha spuntata il primo. Il secondo ha fatto le valigie, destinazione Bergamo. Il percorso inverso lo avrebbe potuto percorrere Sportiello, trattato a fari spenti dal club romano in estate. Il secondo del 33enne di Bassano, molto incline agli infortuni, sarebbe dovuto essere Vargic, prelevato in Croazia a costo zero. Non ha impressionato ed il suo acquisto pesa comunque poco sul bilancio. Alla fine l’ha spuntata Strakosha, protagonista di tre ottime prove fino a qui. Anche se molti invocano il nome di Guerrieri, giovane classe ’96 in prestito al Trapani…
IL FUTURO – Parlare con i se e con i ma è facile. Soprattutto a giochi fatti. É giusto quindi riconoscere anche dei meriti alla società, autrice di alcune mosse molto intelligenti. Immobile, Bastos e Lukaku si sono già rivelati degli acquisti azzeccati. Il caso Keita alla fine è stato gestito bene, tanto che oggi il senegalese sembra un altro giocatore. Inoltre l’ingresso nell’organigramma di Peruzzi e Diaconale ha solo giovato all’ambiente ed alla squadra. Non bisogna però sedersi sugli allori. La stagione è lunga e sarà difficile. Serve il maggior supporto possibile ad Inzaghi, che dovrà cercare di imporsi nei piani alti di Formello. Basterebbe poco per rendere più competitiva questa squadra, per fare quel salto di qualità che manca da anni. Il passato è passato, ora bisogna proiettarsi al futuro. Con la speranza che le incognite di oggi diventino delle certezze positive domani.
Riccardo Caponetti
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