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CATALDI consiglia i giovani: “Rimanete sempre umili! Murgia? Mi somiglia molto…”

Il centrocampista biancoceleste aggiunge: “Oggi troppi ragazzi si sentono già arrivati quando sono ancora nelle giovanili e quando escono si trovano in difficoltà”…

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NOTIZIE LAZIO – Il suo apprendistato è ormai finito: Danilo Cataldi può considerarsi un giocatore di Serie A a tutti gli effetti. Ora, dall’alto della sua esperienza, il centrocampista biancoceleste dispensa consigli a chi, come ha fatto lui in passato, sta crescendo nelle giovanili della Lazio. Ecco le sue parole rilasciate in una lunga intervista al sito della Lega Serie A:

Hai vissuto l’emozione di disputare due volte la Fase Finale del Campionato Primavera TIM: nel 2011-12 hai sfiorato il titolo in finale contro l’Inter mentre nel 2012-13 hai alzato il trofeo con la Lazio grazie alla tua doppietta in finale contro l’Atalanta. Quali emozioni e sensazioni ti avevano accompagnato e cosa ti è rimasto di quell’esperienza?
“Mi ha lasciato molte emozioni… La finale persa nel 2012 è stata una bella botta poiché venivamo da una grande semifinale nel derby con la Roma e quindi arrivare in finale e perdere 3-2 non è facile da digerire. Diciamo che la sconfitta di quella stagione a me personalmente ha dato la forza per riprovare a vincere l’anno dopo! Arrivati alle fasi finali nel 2013 io avevo un solo obiettivo, quello di migliorare il risultato dell’anno prima. E arrivati in finale non erano ammessi risultati diversi dalla vittoria! Portare uno scudetto a casa dopo 12 anni è stato bellissimo”.

Quest’anno, dopo l’ottima stagione 2013-14 in prestito al Crotone, sei stato tra i protagonisti dell’ottimo campionato della Lazio, collezionando 16 presenze in Serie A TIM. Come valuti questi primi due anni tra i “grandi”?
“Si sono state due belle stagioni soprattutto per i risultati. A Crotone non è stato facile all’inizio poichè venivo da un campionato giovanile e giocare tra i grandi è completamente diverso. Credo di aver fatto bene insieme a tutta la squadra, si era creato un bel gruppo che ci ha portato per la prima volta nella storia del club a disputare i play off per la Serie A. Anche se non è andata bene abbiamo cercato di far sognare la gente di Crotone. Una stagione che non dimenticheró mai. L’anno alla Lazio è stato molto travagliato inizialmente… Ho subito due infortuni e per metà anno sono stato fuori. Poi il mister mi ha buttato dentro e io ho cercato di dare il meglio. Aver terminato la stagione terzi in classifica, avendo la possibità di disputare un preliminare di CL è stata una bella soddisfazione!”.

Bisogna crescere in fretta per fare il grande salto tra i professionisti: cosa ti senti di consigliare ai ragazzi che in questo momento cullano il sogno di calcare i campi della Serie A TIM?
“Credo che il consiglio più importante di tutti sia quello di rimanere umili. L’umiltà è la cosa fondamentale per arrivare dove le proprie doti ti permettono di arrivare. Per umiltà intendo anche stare zitti quando un compagno più grande di te ti dice qualcosa e tu non rispondi, o quando in silenzio vai a raccogliere i palloni, quando tratti con rispetto tutti… Solo in questo modo si può crescere ed imparare! Oggi troppi ragazzi si sentono già arrivati quando sono ancora nelle giovanili e quando escono si trovano in difficoltà proprio per mancanza di umiltà e di voglia di lavorare! Non bisogna arrendersi mai anche quando non si gioca o si gioca poco, devi continuare a lavorare e aspettare il tuo momento”.

La Primavera della Lazio ha vinto la Primavera TIM Cup 2014-15 in finale contro la Roma. C’è, in questa squadra, il nuovo Cataldi o un calciatore del quale sentiremo parlare in futuro?
“È stata un grande vittoria considerando contro chi è arrivata. Comunque credo che all’interno della squadra ci siano tanti ottimi calciatori… Quello a cui somiglio di più è Murgia, avendo anche un ruolo simile al mio. Spero possa fare bene in queste Final Eight! Faccio anche un grande in bocca al lupo alla squadra!”.

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