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Lazio, Delio Rossi: “Non sarà il derby della paura”

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LAZIO DELIO ROSSI INTERVISTA- A seguito dell’eliminazione della Lazio in conference League contro l’AZ, deludendo le aspettative non solo nella partita di ieri sera, ma nell’intero doppio confronto, ora la banda biancoceleste dovrà reagire fin da subito, soprattutto perchè questo weekend affronterà la Roma in un derby che potrà rivelarsi decisivo per la Champions. L’ex allenatore della Lazio Delio Rossi, ha espresso la sua opinione durante la trasmissione New Sound Level sulla stracittadina, sulla situazione della squadra di Sarri, sull’eliminazione di ieri sera, sulle sue esperienze passate e anche riguardo Ciro Immobile.

Lazio, le parole di Delio Rossi sul derby

“Il derby è una partita particolare che sfugge a tutte le regole ma mai come questa volta sarà il derby della paura. Vedremo due squadre che cercheranno di non perdere, non di vincere. Uomo derby? Partiamo dal presupposto che la Lazio ha 3/4 eccellenze, Immobile non c’è ma le altre tre ci sono: Milinkovic, Luis Alberto e Zaccagni, altre non ne vedo. Il derby di 15 anni fa il 19 marzo? E’ stato il derby che a me ha dato più emozione, noi partivamo molto dietro alla Roma che lottava per lo scudetto. Vai sotto in quella maniera e poi vinci 3-2 è il massimo per un tifoso”.

Sulle ultime partite della Lazio

“Io ho la sensazione che nelle due gare contro l’AZ, ma anche a Bologna, la Lazio sia stata poco brillante. Nel secondo tempo cala vistosamente, all’inizio parte anche bene. Vedo una mancanza di brillantezza nelle seconde palle, nell’uno contro uno, ieri quelli dell’AZ arrivavano sempre primi.

Su Immobile

“La Lazio di ieri sera con Immobile o senza non faceva differenza, la mancanza di brillantezza la vedi anche su Milinkovic-Savic che ora sembra un giocatore come tutti gli altri. Non si spiegano alcune gare della Lazio in cui ha vinto con squadre molto più forti e perso contro squadre più deboli”.

Sulle sue esperienze passate

“A me sempre mi han fatto promesse e non le hanno mantenute, fermo restando che se avevo qualcosa da dire alla società glielo dicevo a quattrocchi, esternamente facevo passare che andasse tutto bene perché si danno alibi ai giocatori e io non glieli ho mai voluti dare. Io penso che la gente non sia stupida, rimarcare troppo un concetto alla lunga può anche stufare. L’allenatore è pagato per tirare fuori il meglio da quello che gli mettono a disposizione. Ci sono allenatori che si sentono più sicuri giocando con un sistema di gioco, Zeman gioca con il 4-3-3 e se prendi un allenatore come lui sai che giocherà così. Non puoi poi chiedergli di giocare in un modo diverso. L’allenatore finché non cambia lo statuto non fa il direttore sportivo, puoi prendere giocatori adatti a quell’allenatore. Ma io penso che quando prendi Sarri che è un po’ rigido sotto questo punto di vista o lo segui o non lo segui non ci può essere una via di mezzo”.

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