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GOVERNATO: “Il mio miglior acquisto fu Salas, ma in quei anni potevamo vincere molto di più. E quel pareggio a Bari…”

L’ex dg biancoceleste parla poi di Cragnotti: “Era veramente innamorato della Lazio, ma ha dovuto subire alcune situazioni immeritatamente”…

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NOTIZIE LAZIO – Ai microfoni di Elle Radio, nel corso della trasmissione “I Laziali Sono Qua”, è intervenuto Nello Governato, calciatore della Lazio degli anni ’60 e Direttore Generale della Lazio vincente di Sergio Cragnotti. Ecco le sue parole:

Dottor Governato, sotto la sua visione sono passati tutti gli acquisti più importanti dell’era Cragnotti. Qual è stato il più grande giocatore che ha acquistato, quello che le ha dato la maggiore soddisfazione?
“Premesso che abbiamo acquistato i più grandi calciatori di quel periodo, dico Marcelo Salas. All’epoca non era molto conosciuto qui in Italia. Penso che abbia dimostrato di essere un numero uno, un attaccante importantissimo. Ricordo con grande affetto il suo gol contro il Manchester United in Supercoppa Europea”.

Cosa ha significato per lei vincere in quegli anni?
“Davvero molto. Negli anni novanta il calcio italiano ha vissuto momenti di grandi euforia. C’erano tante squadre fortissime e grandi presidenti. Penso al Milan di Berlusconi, all’Inter di Moratti, alla Fiorentina di Cecchi Gori e al Parma di Tanzi. Vincere lo scudetto in quel periodo è stato difficilissimo. Oggi come oggi, tolte la Juventus e forse la Roma, le altre squadre sono tutte alla portata della Lazio”.

Come ha giustamente ricordato la Lazio vinse contro grandi avversarie. Secondo lei ha vinto troppo poco?
“Secondo me sì. Guardando indietro nel tempo, ancora adesso ti rendi conto di quanto fosse forte la Lazio di Cragnotti. Ma parlo anche degli anni precedenti alla vittoria dello scudetto. Un anno avevamo Winter, Fuser e Di Matteo a centrocampo e Boksic-Signori come coppia d’attacco…”.

Lei che l’ha conosciuto da vicino, può dirci che persona è Sergio Cragnotti?
“E’ un uomo generoso, forse fin troppo. Una persona molto per bene che ha dovuto subire alcune situazioni immeritatamente. Lui lo sa… Gli voglio bene e gliene vorrò finchè vivrò. Era veramente innamorato della Lazio, a volte non lo dava a vedere, ma vi posso assicurare che è così. Lui e suo fratello Giovanni hanno fatto tanto per questi colori, solo per passione. Quando la squadra vinceva la loro felicità era vera, autentica, grandiosa”.

Qual è il momento che ricorda con più entusiasmo della sua esperienza laziale?
“La vittoria dello scudetto. Vivemmo una giornata ai limiti del surreale aspettando buone notizie da Perugia, che fortunatamente arrivarono”.

E quello più brutto?
“Il pareggio di Bari contro l’Inter l’anno dopo lo scudetto. Se avessimo vinto quella partita probabilmente la Roma non avrebbe vinto il titolo”.

Nello venendo all’attualità, le piace quest’anno la Lazio?
“Sì, mi piace sia la rosa che l’allenatore. Pioli è una persona equilibrata che infonde fiducia ai giocatori. Secondo me può giocarsi il terzo posto con il Napoli, l’unica squadra che sulla carta ha qualcosa in più rispetto alla Lazio stessa, all’Inter, al Milan e alla Fiorentina. Juventus e Roma sono obiettivamente fuori portata”.

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