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MARINO: “Lazio-Catania sfida per l’Europa? Me l’aspettavo”

L’ex tecnico del Catania presenta la sfida dlell’Olimpico in programma sabato pomeriggio…

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NOTIZIE SS LAZIO – Ai microfono de lalaziosiamonoi.it, l’ex tecnico di Catania e Udinese, Pasquale Marino ha presentato la sfida di sabato tra Lazio e rossoblu.

Si sarebbe mai aspettato che Lazio-Catania potesse essere uno scontro diretto per l’Europa?
La Lazio ha mantenuto l’intero organico, in più ha inserito qualche innesto, quindi me l’aspettavo. Il Catania è una certezza, legata a una realtà che è andata sempre a crescere: lo scorso anno ha fatto bene con Montella, quest’anno poteva solo migliorare, data la qualità dei giocatori. Dopo quello che ha fatto lo scorso anno, quindi, ci si aspettava un’ulteriore conferma.

Da quando lei l’ha portato in Serie A, il Catania è andato migliorando di anno in anno: qual è il segreto di questa squadra?
C’è una programmazione seria. Pensate che, fin da quando c’ero io, il sistema di base è sempre rimasto il 4-3-3. Questo per far capire che è una società organizzata, quando fa degli innesti devono essere integrabili in questo tipo di gioco. Cambiano sempre pochi giocatori, fanno acquisti mirati e ogni allenatore prosegue lungo la linea già tracciata dal suo predecessore.

Rispetto alla sconfitta dell’andata, in che modo Petkovic preparerà la gara?
Rispetto al girone d’andata, il Catania è migliorato parecchio fuori casa. La Lazio, da parte sua, ha già verificato in Coppa Italia come si possono battere gli etnei. Petkovic sa quindi benissimo cosa bisognerà fare per vincere sabato.

Quale giocatore del Catania vedrebbe bene alla Lazio?
Il Catania ha tanti giocatori importanti. I tre davanti sono veramente straordinari: Gomez e Barrientos saltano sistematicamente l’uomo, mentre Bergessio è uno che si danna dappertutto, lotta su ogni pallone. Sono giocatori che hanno la mentalità tipica degli argentini, una grande voglia di vincere. Poi c’è Lodi, un giocatore straordinario che negli ultimi anni ha fatto dei progressi importanti. Sono tanti i giocatori che farebbe al caso di squadre che, come la Lazio, hanno l’ambizioni di arrivare in Europa ogni anno. Credo che se lo stesso Catania riuscisse a centrare quest’obiettivo, difficilmente si priverà di questi giocatori.

Come giudica finora la stagione della Lazio e l’operato di Petkovic al primo anno in Italia?
Una stagione ottima, a causa degli infortuni hanno avuto un calo nel girone di ritorno. L’impatto di Petkovic è stato importante, per molto tempo la Lazio è rimasta nei primissimi posti. Secondo me, come detto, sul calo hanno influito molto le defezioni, una su tutte quella di Klose. Poi c’è l’Europa League, dove sta facendo molto bene, ma che ti toglie sempre qualcosa dal punto di vista delle energie e delle forze mentali. Questo lo so bene, perché a Udine arrivammo fino ai quarti, perdendo però tanti punti in campionato a causa della stanchezza.

A questo punto, per la Lazio è più realistico conquistare il terzo posto o arrivare fino in fondo in Europa League?
Credo che la Lazio abbia tutte le possibilità di ottenere l’uno e l’altro obiettivo, una volta recuperati gli infortunati. In Europa sta facendo veramente bene, ha eliminato squadre blasonate e ha fatto prestazioni importanti. In campionato le problematiche sono nate con i guai fisici dei giocatori più importanti, quindi con il loro recupero si può competere su entrambi i fronti.

Facciamo un passo indietro. Al tempo delle dimissioni, poi rientrate, di Edy Reja, si fece anche il suo nome tra i possibili sostituti, ma lei in quel caso negò ogni contatto. In passato, però, c’è mai stata la concreta possibilità di vederlo sulla panchina della Lazio?
In passato sì, qualche contatto c’è stato, ma non mi sono potuto liberare perché ero sotto contratto con l’Udinese: ci sentimmo telefonicamente, ma avevo preso un impegno per la stagione successiva con i friulani, quindi non andai mai fisicamente a parlare con Lotito. Fu l’estate in cui poi la Lazio prese Ballardini.

In chiusura, quali sono i progetti per il suo futuro? C’è la possibilità di tornare ad allenare in Serie A?
Per questa stagione è ormai difficile, qualche opportunità l’ho rifiutata, perché a me interessa lavorare con un progetto che si basi sulla continuità. La mia volontà è quella di rimanere fermo fino a giugno, a meno che non arrivi una proposta veramente interessante.

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