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OLYMPIA vola via Fino al suo ritorno che ansia tra i tifosi

IL CORRIERE DELLO SPORT(F.Patania) – Il rapace ha tenuto in ansia i tifosi biancocelesti, prima di tornare sul suo trespolo…

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IL CORRIERE DELLO SPORT (F.Patania) –  Olympia è la regina incontrastata del ritiro della Lazio. Forse il vento, come ha spiegato il suo addestratore Juan Bernabè, oppure un capriccio, perché tutti gli occhi per una volta si erano posati sulla squadra di Petkovic impegnata nella scalata del Monte Agudo, l’aquila ha deciso di riprendersi di prepotenza la scena. Aveva appena posato per la foto ufficiale con la squadra nel rifugio che domina Auronzo, a quota 1600 metri, ha deciso di andare a farsi un giro, creando apprensione e qualche brivido. E’ successo tutto nel tardo pomeriggio. Olympia era salita sulla seggiovia con Juan Bernabè per tornare a valle e dedicarsi al solito addestramento, che compie verso il tramonto. E’ l’orario migliore perché la calma e il silenzio riescono a renderla tranquilla. Anche durante l’anno a Formello vola all’imbrunire, quando squadra e dipendenti hanno ormai lasciato il centro sportivo. Poco prima delle 19 la Lazio era rientrata negli spogliatoi per doccia e massaggi. Qui Olympia spicca il volo da un costone non distante dal campo di allenamento della Lazio. Un giro, due giri, poi scende a terra, sullo stesso trespolo utilizzato allo stadio Olimpico.

 

Ieri qualcosa non ha funzionato. Invece di scendere, quando si è liberata in volo, forse tradita dal vento, ha ripreso quota. Si è allontanata, finendo dietro il costone, lontano dalla visuale dei tifosi radunati al campo e dall’addestratore, nascosta dal bosco. Se n’è andata e non voleva saperne di scendere. Passavano i minuti, alle otto di sera era cresciuta la preoccupazione dei tifosi mentre Bernabè spegneva qualsiasi allarme. Olympia ha un microchip e attraverso il gps era già stata localizzata tra gli alberi. Il radar consente di tenere sotto controllo anche a 50 chilometri di distanza. Pericoli di fuga non esistevano, semmai c’era il timore che potesse calare la notte e si avvicinassero i predatori, due aquile reali che controllano lo spazio aereo sottostante alle Tre Cime di Lavaredo. I rapaci annusano la presenza di un’altra aquila anche a chilometri di distanza. Ma con il buio Olympia si sarebbe posata su un albero, consentendo a Bernabé e i suoi collaboratori di raggiungerla in fretta. Non c’è stato bisogno. Prima ha sorvolato il campo ed è andata a sistemarsi su un albero più vicino, poi si è sistemata su uno dei quattro riflettori: alle 20,26 infine è planata dolcemente sul trespolo tra gli applausi dei tifosi. Tutti fermi lì ad aspettare la regina delle Dolomiti
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