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Primavera. L’agente di Rossi: “Ha rifiutato offerte internazionali per la Lazio”

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Il procuratore: “Lo paragono a Bruno Giordano…”

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Pubblicato il 3/01 alle ore 13.45

PRIMAVERA LAZIO – E’ l’uomo dei gol decisivi, il ragazzo che ha stupito tutti alle Final Eight dello scorso giugno. Proprio oggi Alessandro Rossi compie 19 anni e spera di ritrovarsi presto tra i grandi, ad indossare la maglia con l’aquila sul petto. Quello che ieri sembrava solo un sogno per il bambino di Viterbo innamorato della Lazio, adesso è diventato l’obiettivo su cui lo stesso numero 9 riversa sudore, impegno e serietà. Abbiamo contattato il suo agente Fabio Guardabasso che ci ha parlato dell’anno appena concluso e del futuro del suo assistito: un 2015 fortunato per l’attaccante della Primavera che proprio lo scorso agosto ha firmato un contratto di cinque anni con il club biancoceleste.

Alessandro Rossi, il giocatore che spesso è al posto giusto al momento giusto. Un bilancio su questo 2015 appena concluso?

“Posso dire con certezza che il bilancio è più che positivo, anche se all’inizio ha avuto delle difficoltà dettate dal salto di categoria. I consigli di mister Inzaghi lo hanno aiutato a crescere ma lui stesso ha saputo inserirsi e sfruttare il tempo che gli è stato dato a disposizione. E proprio verso la conclusione della passata stagione, alle Final Eight, ha tirato fuori il suo meglio a suon di gol e prestazioni eccellenti”.

Presenza in area, cattiveria sotto porta, fisicità e tecnica. Qual’è secondo lei la caratteristica fondamentale di questo ragazzo e in che cosa si differenzia dagli altri?

“Alessandro ha nel dna l’anima dell’attaccante moderno, che abbina talento e spirito di sacrificio per la squadra. Doti che non è facile trovare in un calciatore che ricopre il suo stesso ruolo, specialmente della sua età, capace inoltre di adattarsi e senza mai eccedere nell’egoismo personale. Da solo è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra le due cose e la dimostrazione pratica sono gli assist che ha confezionato quest’anno”.

Se pensa ad un attaccante di un qualsiasi club europeo, a chi lo paragonerebbe e perché?

“Proprio qualche giorno fa, durante la pausa natalizia, c’è stato un evento in cui si sono radunate le vecchie glorie della Lazio. Pensando ai volti del mondo biancoceleste mi viene in mente il paragone tra Rossi ed il grande Bruno Giordano. Me lo ricorda per la sua completezza: Bruno è stato uno dei bomber più importanti che l’Italia abbia avuto, quindi questo paragone è un augurio che faccio al mio assistito”.

A fine anno tirerete le somme. Com’è la situazione dopo la firma del contratto? C’è già stato qualche approccio con altre squadre o preferisce rimanere alla Lazio?

“Con la società c’è stata la stessa unità di intenti. Rossi voleva la Lazio e la Lazio voleva Rossi: un accordo che ha soddisfatto entrambi. Il ragazzo è un serio professionista, ma non si può nascondere certamente che sia anche un tifoso laziale, uno che onora i colori della maglia perché sono gli stessi colori del suo cuore. Giocare per la squadra che ama era il suo sogno e l’ha coronato. Ha declinato tante offerte sia a livello nazionale che internazionale, sposando quella che è la sua fede”.

Cosa le ha detto, se avete parlato, dopo quella reazione che gli è costata espulsione e squalifica per il derby?

“Ho cercato di tranquillizzarlo in tutti i modi perché la situazione è stata fin troppo strumentalizzata, lui per primo ne ha pagato le conseguenze non giocando una partita che aspettava da inizio stagione. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un’azione di gioco che capita spesso: mentre stai tirando, sentire il fischio dell’arbitro non è semplice. Alessandro ha commesso una sciocchezza ma mi sono sentito di rassicurarlo. Sono certo che sicuramente non commetterà più una leggerezza simile”.

Oggi è il suo compleanno, qual è l’augurio che sente di fargli?

“Il mio personale augurio è che mantenga l’umiltà che lo contraddistingue da tanti altri calciatori. Ci sono stati talenti anche più bravi di lui che hanno perso la capacità di sforzarsi per migliorare, qualità che è necessaria a crescere. A lui stesso ho detto di rimanere sempre ciò che è, semplice, senza grilli per la testa. Solo con il sacrificio si possono centrare obiettivi importanti, quelli che ti cambiano la vita”.

 

Michela Santoboni

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