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Una Lazio che non va: se la soluzione fosse il modulo?

APPROFONDIMENTO LAZIO INZAGHI – Una Lazio che non sa vincere con le grandi, e nemmeno più con le piccole…

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APPROFONDIMENTO LAZIO INZAGHI – Una Lazio che non sa vincere con le grandi, e nemmeno più con le piccole. Tre pareggi nelle ultime tre partite di campionato, con il quarto posto ceduto momentaneamente al Milan. Farsi delle domande, a questo punto, è lecito: rispondersi pure.

COLPA DI INZAGHI? – Arrivato alla Lazio in sordina, Simone Inzaghi è riuscito a frantumare tabù e a segnare storici record. La scorsa stagione, al suo secondo anno in biancoceleste, complici le prestazioni brillanti di Milinkovic Savic e di Luis Alberto – oltre che i numeri di Immobile – tutti hanno potuto ammirare una squadra vincente, brillante, capace di stupire e superare sé stessa. Quella stessa squadra è praticamente sparita. Poche idee, mentalità debole, svogliatezza e mancanza di cattiveria hanno caratterizzato quest’avvio di campionato già complicato di per sé dopo i ko rimediati contro Napoli e Juventus. C’è chi punta il dito contro Inzaghi, che tanto ha dato alla squadra che forse, oggi, ha bisogno di nuovi stimoli. C’è invece chi imputa il tutto alla società, rea di non fare mercato e di non mettere a segno acquisti convincenti. E c’è chi, infine, prova ad ipotizzare una possibile soluzione: un modulo diverso.

SE LA SOLUZIONE FOSSE IL MODULO? – Il 3-5-2, adottato da Inzaghi dal suo arrivo nella Capitale, se lo scorso anno è stato convincente e funzionale, ora sembra non dare più risultati. A far storcere il naso, in particolare, è una difesa debole e imprecisa. Se Acerbi, chiamato al difficile ruolo di sostituto di de Vrij, offre affidabilità e concretezza insieme all’evergreen Radu, è il centrale a rappresentare un problema. Luiz Felipe non pare ancora pronto a ricoprire un ruolo così delicato, Wallace alterna prestazioni sufficienti ad errori spesso decisivi. Per non parlare di Caceres, arrivato a gennaio dello scorso anno e mai risultato davvero utile al reparto. Non è un caso che i tifosi reclamino a gran voce la difesa a quattro, sperimentata finora da Inzaghi solo a gara in corso. D’altronde è bastato vedere la squadra nei due tempi giocati contro il Chievo: ai primi, imbarazzanti, 45 minuti disputati col 3-5-2, è seguita una ripresa modulata sul 4-3-3 più decisa ed efficace. Viene da chiedersi, allora, se con sperimentazioni diverse la Lazio possa tornare a giocare bene per ambire a quella Champions tanto agognata quanto terribilmente lontana. Almeno in termini di rendimento.

Alessandra Marcelli



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