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ACCADDE OGGI. La Lazio champagne ubriaca il Milan: è 4-0!

ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 19 febbraio 1995. Ventesima giornata di campionato: all’Olimpico arriva il Milan. Sono passati soltanto 23 anni, ma una cosa balza immediatamente all’occhio: di 22 giocatori in campo, 4 subentrati e 6 in panchina, ci sono due soli stranieri: Winter da una parte, Desailly dall’altra. La Lazio un bonus se lo gioca con l’allenatore, il boemo Zedenek Zeman, l’italianissimo Fabio Capello guida invece i rossoneri. Il Milan prova a prendere il controllo del centrocampo, ma sin dalle prime battute si dimostra incapace di reggere alle fiammate esplosive della Lazio, sicché, al 18’, Casiraghi intercetta un rinvio di Baresi, lo brucia sul posto insieme a Costacurta ed infila Sebastiano Rossi in uscita disperata. Provano a spingere gli ospiti, ma rischiano anche in contropiede ed in avvio di ripresa il k,o, tecnico è presto servito: al 54’, Beppe Signori trasforma in gol con un sinistro al volo di rara precisione un cross dalla destra senza particolari pretese, poi, al 64’, trasforma il calcio di rigore procurato da Casiraghi e che è costata l’espulsione a Maldini. Il 3-0 e l’uomo in più rendono la partita un monologo biancoceleste, con la squadra di Zeman che non infierisce più di tanto. L’ultima marcatura è un autogol di Franco Baresi, in giornata decisamente no, al minuto 79.

STORIA – 19 febbraio 1878. Thomas Edison, dopo un anno di lavoro, brevetta il fonografo, uno strumento in grado di incidere su un cilindro, poggiato su un disco, le linee e i punti del codice Morse e di ripeterli automaticamente. Di qui, il passaggio alla riproduzione fu consequenziale: l’inventore statunitense, infatti, capì ben presto che, aumentando la velocità del disco, quest’ultimo, a contatto con una puntina, emetteva un suono simile alla voce umana.

SPORT – 19 febbraio 1984. Chiudono i battenti i XV Giochi Olimpici invernali, organizzati da Sarajevo, all’epoca città della Jugoslavia ed oggi capitale della Bosnia-Erzegovina. In testa al medagliere, un po’ a sorpresa, la Germania Est, con alle 24 medaglie conquistate. Saranno invece soltanto due i metalli preziosi dell’Italia, entrambi d’oro, grazie ai successi di Paoletta Magoni nello slalom speciale (prima vittoria nello sci alpino per un’atleta italiana alle Olimpiadi) e di Paul Hildgartner nello slittino.

Giordano Grassi

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