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Cucchi: “Da ragazzo andavo in trasferta. Nel 1974 ero in curva quando vincemmo lo scudetto”
CUCCHI INTERVISTA – Il radiocronista torna a parlare della sua fede biancoceleste…
CUCCHI INTERVISTA – La fede dello storico cronista non è più un mistero. Riccardo Cucchi ha dichiarato di essere un tifoso laziale. Ogni ultras che si rispetti avrà sempre nelle orecchie la sua voce che dichiarava: “Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio del 2000, la Lazio è campione d’Italia”. La sua professionalità riuscì a mascherare la gioia di quel Tricolore che da troppo tempo mancava a Roma. Oggi, parla così in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera:
“Sono curioso di sentire che effetto mi fa la partita senza la mia voce sopra, riassaporando il sapore del pubblico, dei suoi rumori e del suo silenzio. Radiocronache della Lazio? Posso solo dire che Gianmarco Calleri, presidente della Lazio a cavallo tra gli anni 80 e i 90 una volta chiamò il mio capo di allora, Mario Giobbe e gli disse: “La smetti di mandarmi radiocronisti tifosi della Roma?”. Da ragazzo io andavo in trasferta coi torpedoni della Lazio. Nel 1974 ero in curva quando vincemmo lo scudetto grazie al rigore di Chinaglia contro il Foggia. Ovviamente, avevo la mia radiolina all’orecchio, dalla quale sentivo Ameri gridare “Lazio campione d’Italia!” e mi dicevo “Chissà se un giorno una cosa del genere capiterà anche a me”. Nel 2000 mi è successo… ma nel frattempo avevo imparato che quando fai questo lavoro impari ad apprezzare tutti e a rispettare la passione di chi ascolta. In una partita ci sono la gioia e la delusione: tutti i tifosi devono poter godere le loro emozioni attraverso di te. Ho gioito per tutti gli scudetti, dico davvero: compreso quello della Roma nel 2001. Anche se so che non mi crede nessuno”.
E poi sul calcio attuale:
“Non dimenticare mai che, pur essendo una grande industria, non produce macchine o cioccolatini ma passione. Quindi il tifoso va trattato da appassionato, non da cliente. I dirigenti (italiani, cinesi o di qualsiasi Paese siano) sappiano che maneggiano cose come il tifoso che piange perché Totti segna 2 gol in 3 minuti. È di questo che stiamo parlando”.
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