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Juventus-Lazio. Storie di grandi ex

JUVENTUS LAZIO SERIE A – Destini che si incrociano, tra battaglie in campo, come lo Scudetto del 2000, strappato all’ultima giornata alle mani…

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JUVENTUS LAZIO SERIE A – Destini che si incrociano, tra battaglie in campo, come lo Scudetto del 2000, strappato all’ultima giornata alle mani bianconere, e trattative di mercato: sono tanti i doppi ex di Juventus-Lazio, un percorso, soprattutto quello da Roma Torino, che dagli anni ’80 in poi è stato effettuato da molti calciatori. L’edizione odierna di ‘Tuttosport’, tralasciandone molti, ripercorre i casi di nove calciatori, più un decimo, sogno proibito di Agnelli, Marotta, Paratici ed Allegri.

MANFREDONIA – Il primo grande colpo di questa rassegna: fortemente voluto da Boniperti (che, in realtà, avrebbe voluto con sé anche Giordano), il jolly difensivo rimase in bianconero per due stagioni, collezionando 51 presenze e 7 gol e vincendo uno Scudetto ed una Coppa Intercontinentale, prima di tornare a Roma, ma sulla sponda giallorossa.

LAUDRUP – Acquistato dalla Juventus dai danesi del Brondby, venne prestato alla Lazio per due stagioni (le slot per gli stranieri erano occupate da Platini Boniek), prima di far ritorno a Torino nel 1985. Rimase 4 anni in bianconero, il tempo di vincere uno Scudetto ed una Coppa Intercontinentale (nella quale segnò il gol del 2-2 all’Argentinos jrs), prima di accasarsi al Barcellona.

DI CANIO – Romano, laziale e cresciuto in biancoceleste, fu uno dei trasferimenti più discussi della prima metà degli anni ’90, soprattutto alla luce di alcuni dichiarazioni rilasciate dal fantasista. Rimase 3 anni in bianconero, non particolarmente esaltanti, prima di passare al Napoli. Con la JuventusDi Canio, vinse “soltanto” una Coppa UEFA.

BOKSIC – Il discontinuo attaccante croato fu acquistato dalla Juventus per 14 miliardi, dopo 3 anni passati in biancoceleste, prima di rivenderlo, nuovamente alla Lazio, per 25, dopo una sola stagione. Il rendimento di Boksic in bianconero risentì di notevoli alti e bassi, ma il bilancio, non solo dal punto di vista economico, fu comunque positivo: uno Scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale ed una finale di Champions.

SALAS – Il primo, vero, “Matador”, quando Cavani era ancora soltanto un bambino, passò alla Juventus nell’estate del 2001, famosa per la mole di trasferimenti folli (Buffon, Thuram, Nedved, F. Inzaghi, Toldo, Rui Costa, Zidane). La sua avventura in bianconero risentì di un grave infortunio che compromise la sua carriera: a Torino lo ricordano solo per aver rifiutato, qualche anno dopo, il passaggio allo Sporting Lisbona, facendo così saltare l’acquisto del giovane Cristiano Ronaldo.

NEDVED – Medaglia d’oro assoluta di questa speciale rassegna, la “Furia Ceca” è uno dei rari casi di un idolo di una tifoseria che si trasforma in bandiera di un’altra. Aveva dato (e vinto) tanto, in biancoceleste, Pavel e non perse il vizio in bianconero. Con il passaggio in Serie B dell’ex Pallone d’Oro durante lo scandalo Calciopoli, si guadagnò amore imperituro dal popolo juventino.

GIANNICHEDDA – Chi invece, in Serie B, ci si ritrovò, dopo un anno vissuto ai vertici mondiali, senza neanche rendersene bene conto, è Giuliano Giannichedda: arrivato alla Juventus di Capello nel 2005, vincendo lo Scudetto (poi revocato) del 2006, si ritrovò in cadetteria con Deschamps. Chiuse la carriera l’anno successivo con la maglia del Livorno.

LICHTSTEINER – L’ex laziale più amato dai tifosi juventini, dopo Pavel Nedved, è senza dubbio il trenino svizzero e non potrebbe essere altrimenti: 6 anni, 6 Scudetti, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe, 2 finali di Champions. Da un paio d’anni al centro di numerose voci di mercato, ha dimostrato attaccamento alla Juventus, rifiutando l’Inter e proseguendo ad oltranza (forse a vita) la sua avventura torinese.

PORTANOVA JR – Manolo, figlio dell’ex difensore del Siena Daniele Portanova, è soltanto l’ultimo biancoceleste che ha scelto la Juventus come nuova avventura. Il centrocampista classe 2000, già nel giro delle Nazionali Giovanili, è diventato ben presto un punto di forza della Primavera bianconera allenata da Dal Canto.

MILINKOVIC-SAVIC – Il sogno proibito della Juventus, forse ancor più di de Vrij, risponde al nome di questo giovane centrocampista serbo (nato in Spagna), da un anno e mezzo uno dei maggiori talenti del panorama europeo. A Torino hanno già provato ad accaparrarselo, con offerte vicine ai 40 milioni, ma finora Lotito ha resistito, ribadendo che il suo valore parte da una base di 70.

Giordano Grassi

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