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AURONZO E DINTORNI | Il lago di Dobbiaco

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FOCUS AURONZO DI CADORE – Auronzo di Cadore e la Lazio. Un binomio forte, che caratterizza, monopolizza e scandisce ormai le estati di ogni tifoso biancoceleste. Anche quest’anno la società capitolina ha scelto la località dolomitica come tappa del suo ritiro estivo pre-campionato. In riva allo splendido lago azzurro, ognuno potrà godere ancora dello splendido Lazio Style Village, incontrare da vicino l’aquila Olympia e soprattutto ammirare i propri beniamini. Il tutto immersi in un meraviglioso paradiso montano, che da contorno si trasformerà in assoluto protagonista nei giorni di riposo della squadra. Quando Immobile e compagni, infatti, avranno la giornata libera da allenamenti, l’agenda quotidiana del tifoso dovrà per forza di cose subire un mutamento. E allora perché non godere delle dolomiti, di guglie e laghi, paesi e scorci che tutto il mondo ci invidia? La redazione di Lazionews.eu ha così scelto di consigliare alcune attrazioni da vedere assolutamente nei pressi di Auronzo di Cadore quando la Lazio non si allenerà. Dopo la prima puntata, alle Tre Cime di Lavaredo, ecco la seconda: il lago di Dobbiaco.  

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Foto di Daniele Izzo @danieleizzo

Il lago di Dobbiaco

Cristallino specchio d’acqua tra i più alti d’Europa (1.259m), il ‘Toblacher see’ si trova completamente immerso nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, in Val di Landro. Molteplici le attività che da sempre ne riempiono le rive di passi: dalla possibilità di ammirare la variegata flora e fauna, alle acque lacrimanti storia della seconda guerra mondiale, senza dimenticare il sentiero naturalistico che si snoda lungo le sponde del lago e in undici stazioni fornisce un bignami morfologico del territorio. Per tutti questi motivi, il lago di Dobbiaco è indiscutibilmente un’opzione da tenere in considerazione per il tifoso laziale. Una tranquilla, ma significativa, gita fuori porta per riempire i giorni senza calcio.

Da Auronzo a Dobbiaco: come arrivare?

Raggiungere uno degli specchi d’acqua più belli dell’intero arco alpino da Auronzo di Cadore è semplice, ma non così veloce. Partendo dal campo “Zandegiacomo”, epicentro del ritiro biancoceleste, occorrerà spostarsi sulla strada principale, la SR48, e percorrerla, superando persino il Lago di Misurina, fino alla località Carbonin. Qui, al bivio, bisognerà tenere la destra e imboccare la Strata Statale 51, da percorrere fino ad avvenuta destinazione. I kilometri che dividono Auronzo dal Lago di Dobbiaco sono una quarantina. Il tragitto però non presenta particolari difficoltà ed è quindi copribile in 45 minuti circa.

Il lago di Dobbiaco: l’escursione ad anello

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Foto di Daniele Izzo / @danieleizzo

Il giro classico, che circumnaviga interamente il lago di Dobbiaco, parte dal parcheggio adiacente. La passeggiata si compone di undici stazioni, volte a coprire interamente le due ore di cammino (4,5 km), ed è veramente adatta a tutti. Grandi e piccini. In ogni postazione il gitante biancoceleste potrà trovare informazioni talvolta simpatiche, talaltra più approfondite, sulla flora, la fauna e la geomorfologia del territorio. Nonché cimentarsi in piccoli giochi. Ma non solo. Lungo tutta la durata del sentiero, infatti, difficile sarà non godere del particolare clima del lago, ma soprattutto di alcuni entusiasmanti scorci che paiono disegnati a mano libera dalla fervida fantasia di un bambino. In particolar modo, la zona sud-orientale offrirà una serie di ponticelli di legno che permettono di superare le chiare e limpide acque della foce della Rienza. Insomma, un anello all’insegna del celeste che di certo non lascerà il tifoso laziale, al rientro ad Auronzo di Cadore, indifferente.

Incontro con la storia: il lago di Dobbiaco e la Seconda Guerra Mondiale

Le zone attorno al lago di Dobbiaco, però, non si segnalano solamente per la maestosità naturalistica, bensì anche per la storia che ne ha caratterizzato le rive. Volendo infatti allungare l’escursione sopradescritta, in soli tre kilometri si può raggiungere il cimitero di guerra del Monte Piana. Ma la lezione di storia non si conclude qui. Tornando sulle sponde del cristallino lago, è possibile notare (ma non visitare!) la presenza di cinque bunker costruiti nel 1939. Questi, insieme ad un altro (oggi divenuto un museo e quindi visitabile al centro di Dobbiaco), facevano parte del Vallo Alpino Littorio: un complesso sistema di fortificazioni difensive risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

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Foto di Daniele Izzo / @danieleizzo

Dunque, dopo aver ripassato scienze e storia, non resterà che far ritorno ad Auronzo di Cadore. Senza compiti, ma con lo zaino pieno di nozioni e la macchina fotografica densa di fotografie, il secondo episodio di “Auronzo e dintorni” non può che chiudersi con l’ultimo, intenso sguardo al Lago di Dobbiaco. Cristallino specchio d’acqua che nelle molteplici declinazioni del colore azzurro sa sempre raccontare incantevoli storie.

Daniele Izzo

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