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Stefano Pantano: “Guendouzi ci voleva per l’entusiasmo. Contro il Genoa…”

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LAZIO STEFANO PANTANO INTERVISTA – In diretta dall’Hotel Hilton del calciomercato di Roma, è intervenuto l’ex schermidore italiano Stefano Pantano in esclusiva ai microfoni di Lazionews.eu. Tra i temi affrontati ci sono gli ultimi acquisti e l’inizio di campionato, a rilento, della Lazio.

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Lazio, le parole di Stefano Pantano dall’Hotel Hilton

Partiamo dall’ultimo acquisto, ovvero Guendouzi, che è arrivato ieri: che ne pensi? Quanto può dare ad una Lazio che è partita male in campionato?

“Gli acquisti che sono stati fatti sono stati importanti, mirati, studiati, magari non con il nome ad effetto, ma poi si deve sempre guardare all’utilità all’interno della squadra, quello che può dare un giocatore e la sintonia con l’allenatore. Guendouzi è credo il giocatore che in questo momento ci voleva anche un po’ per l’entusiasmo, in un momento sicuramente difficile. Nessuno si aspettava questa partenza, che però c’è. Nello sport i momenti di difficoltà ci sono e devi essere bravo a superarli. Come dico sempre io: nei momenti di risultato e di gioia siamo tutti amici, fratelli, sorridenti, nei momenti di difficoltà poi si vedono gli atleti, le persone”.

Ultime 48 ore, anche meno, di calciomercato: ti aspetti qualche altro colpo dalla Lazio?

“Si parlava del difensore, di Bonucci, ma poi è sempre un discorso che va fatto con l’allenatore. Noi ci facciamo prendere dall’entusiasmo del nome o del giocatore d’esperienza che può dare tanto. Magari è così, però c’è anche il parere dell’allenatore che è molto importante. Io ti dico la verità: più che dal mercato, mi aspetto una reazione dalla squadra. Me l’aspettavo già dopo Lecce, invece la partita contro il Genoa è stata ancora più brutta proprio perché arrivava dopo quella contro il Lecce. Una partita ci può stare che vada male, avevi avuto l’occasione per chiuderla e non l’hai fatto, però nella partita contro il Genoa mi aspettavo una Lazio più grintosa e più vogliosa. Mi aspettavo un approccio diverso che non c’è stato, evidentemente c’è un problema mentale che adesso va risolto”.

Per chiudere, la mancanza secondo te è più a livello mentale o a livello tecnico? Si è parlato tanto dell’assenza di Milinkovic, la forma di Kamada, di Zaccagni e di Felipe Anderson…

“Sicuramente per qualcuno la forma non c’è, i giocatori di qualità che di solito saltano l’uomo l’hanno fatto veramente poco. Contro il Genoa ricordo solo la discesa di Zaccagni dove poi ha preso la traversa Immobile. Per il resto abbiamo visto poco, anche da Felipe Anderson. Ci sta anche il momento ‘no’ di forma, forse per il tipo di preparazione che è stata fatta. Io credo sia assolutamente un problema mentale di una squadra a volte supponente che non lo fa nemmeno di proposito. Sei andato giù a Lecce, sai che sei più forte, vai in vantaggio, pensi di gestirla e poi le cose non riescono. Oggi squadre semplici non ci sono, tutte le partite sono complicate, tutte le squadre sono organizzate, tutte giocano e ti possono mettere in difficoltà, anche quelle di fondo classifica”.

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Andrea Castellano

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