Lotito profeta, il Carpi è una rovina per la Lazio

Pubblicato il 6/01 alle 16.56

LAZIONEWS.EU – Il presidente Lotito aveva ragione, il Carpi in Serie A è rovinoso. Soprattutto per la Lazio che rimane imbrigliata nella rete emiliana. Un passo indietro rispetto alla partita di Milano per gli uomini di Pioli che rischiano subito di andare sotto, Zaccardo mette in rete, ma il guardalinee annulla. A suonare la sveglia ci prova Candreva, è l’unico sussulto laziale nella prima frazione. Dopo la conclusione su punizione il nulla: Felipe Anderson, dopo il periodo da Re Mida, sembra essere tornato l’oggetto misterioso dei primi mesi, Matri è troppo solo e Onazi non può garantire quelle geometrie che appartengono solo a Biglia. Eppure basterebbe poco per forzare le resistenze emiliane, ancor meno al pubblico laziale per scaldarsi. Nell’apatia generale si salva Konko, il più positivo, ma per far correre pericoli seri alla porta di Belec serve ben altro.

Serve Keita, Pioli lo capisce. Lo spagnolo entra ad inizio ripresa, ma è sempre Candreva a cercare di svegliare i suoi. Conclusione violenta dal limite, la palla sibila vicino al palo. La Lazio non c’è, il Carpi fa quello che può e rischia anche di segnare: Konko perde una palla sanguinosa sulla trequarti laziale, Zaccardo si invola, ma l’attaccante non è il suo mestiere, fortunatamente per la Lazio si vede e Berisha può parare comodamente. Pioli le prova tutte: dentro Klose e fuori Cataldi, biancocelesti a trazione decisamente anteriore. I cambi, però, non sortiscono effetti. Le accelerazioni di Keita provocano solo l’illusione del rigore, niente più. Al minuto 80 entra anche Djordjevic, fuori Matri: la mossa della disperazione. Che non sortisce effetti. Non si può sperare di battere nessuno senza centrare mai lo specchio della porta, neanche il Carpi. Proprio la squadra che rischia di essere la rovina laziale.

Matteo Vana