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Sarri: “La partita va aggredita, ragazzi stimolati”

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Maurizio Sarri

SARRI ATLETICO MADRID LAZIO CONFERENZA STAMPA VIGILIA- L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri è intervenuto nella conferenza stampa alla vigilia di Atletico Madrid Lazio, partita valida per la fase a gironi della Champions League 2023/24. La sfida in casa dei Colchoneros di Simeone vale il primo posto nel girone. Ecco le parole del tecnico biancoceleste.

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Le parole di Sarri nella conferenza stampa alla vigilia di Atletico Madrid – Lazio

Sarri sul possibile senso di appagatezza per gli ottavi già raggiunti

“Io sono della mia teoria: le partite, quando sono in programma, vanno aggredite. Se non aggredisci subisci, fai fatica e male a livello di prestazione. Mi sembrano, in allenamento, stimolati. Giocare in questo stadio con questo avversario è sempre stimolante, spero i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su valutazioni stupide. Il primo posto conta, sembra che non conti, ma conta”.

Sarri sulla Lazio : cambierà molto rispetto a Verona?

“Spero sia cambiato poco, se non l’errore fatto in soli trenta secondi di partita. A Verona partita di alto livello, ho visto numeri di alto livello, superiori a quella con il Sassuolo. Mi aspetto che la squadra ripeta e migliori la prestazione dell’ultima partita”.

Sarri su Pedro

“Avere fiducia in Pedro è facile, anche se non uno non lo conosce: basta leggere il curriculum. Penso sia uno dei giocatori che ha vinto di più al mondo, tecnicamente è un fenomeno. Non ci può garantire tutte le partite i 90 minuti, ma ha dei colpi fenomenali. In allenamento è un piacere vederlo, si allena come un diciottenne. Davvero un onore e un piacere averlo con noi”.

Sarri sulla Lazio anti-Atletitico

“Non l’ho ancora decisa la formazione, altrimenti domani che ca**o faccio? (ride n.d.r). L’unico spagnolo in campo di certo sarà Gila, che gioca per forza. Castellanos non è spagnolo. Non farò molte valutazioni sulla prossima partita, questa è in programma e ha la sua valenza. Difficile da inquadrare, sembra inutile, ma in realtà c’è qualcosa in ballo che potrebbe essere pesante. Aggrediamo la partita, le scelte saranno fatte in questo senso, non sulla prossima”.

Sarri su Morata

“Che Morata non sia andato d’accordo con me non è una verità. Giocatore straordinario, qualità fisiche e tecniche di altissimo livello, tra i più adatti per il mio gioco. Al tempo del Chelsea era nervoso, non era con me il problema”.

Sarri su Luis Alberto e la crescita della Lazio

“Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come avevamo l’anno scorso, che avevamo perso nella parte iniziale della stagione. Questo ci ha aiutato nelle ultime partite, dobbiamo però ritrovarci a livello offensivo. Luis Alberto per noi importantissimo, è stato fuori pochissime partite, due. Per noi è sempre molto importante”.

Sarri sulla sfida all’Atletico

“Sa di ottavo di finale, come se per noi fosse garantito. Abbiamo fatto un miracolo ad arrivare all’ottavo, non regge il paragone con l’Atletico. Sono palesemente di un altri livello. Come ho detto prima l’ambiente laziale è devastante. Non a livello di club, nel club si sta benissimo. L’ambiente però crea delle aspettative che sa che sono inarrivabili e questo crea tensione. Non a me, che sono vecchio e non mi interessa niente, ma per un ragazzo di vent’anni questo clima crea un senso di insoddisfazione perenne”.

Sarri sulla Champions della Lazio

“Non siamo tra le sedici squadre più forte d’Europa, siamo tra le sedici squadre più forti della Champions. Le possibilità sono poche, ma vogliamo giocarcele tutte”.

Sarri sulla Lazio nella crescita stagionale

“All’inizio una squadra in un periodo di grande difficoltà, oggi una squadra con qualche alto e basso, ma molto meno in difficoltà. Credo sia cresciuto non poco anche l’Atletico, è partita dura. In questo stadio vincono in poco. Ricordo con la Juventus dallo 0-2 al 2-2: assalto all’arma bianca, se l’arbitro non avesse fischiato avremmo perso”.

Sarri sull’attacco dell’Atletico Madrid e Simeone

“Difensivo mi sembra una parola grossa. Io li ho visti giocare con Griezmann a centrocampo o dietro le punte. Parlare di atteggiamento difensivo è troppo: certo è una squadra che se decide di difendersi lo fa in modo tosto, anche molto bassa. Ma sono fortissimi in attacco”.

Sarri su

“Questo ambiente ha bisogno di calmarsi, non di incendiarsi. Deve diventare logico e ottimista. Finché è illogico è difficile essere ottimisti: se ti aspetti cose astruse, è tutto fuori luogo. Il nostro pubblico risponde sempre”.

Sarri sull’ambiente e i tifosi Lazio

“C’era fame di Champions, anche a livello di tifoseria, visto che negli ultimi vent’anni si era fatta solo in un’occasione. Ti ritrovi in Champions, a superare il turno e a Madrid, città molto bella. I tifosi ne approfittano. A Verona la rabbia più grossa è per i tifosi, che ci avevano seguito in molti”.

Sarri sulle diciannove partite consecutive vinte dell’Atletico

“Non mi interessa. Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri dimostrano quanto questa squadra sia forte e, soprattutto in questo stadio. Se ci snoccioli questi numeri sappiamo che è ancora più dura di quanto pensavamo. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra in cui allenare, sceglierei l’Atletico, ma è giusto che ci rimanga Simeone. Che qui ha fatto un percorso straordinario e poi io tra qualche anno smetto”.

Sarri sui dati della Lazio tra anno scorso e quest’anno

“A livello di palleggio stiamo facendo meglio dell’anno scorso. Più possesso palla, più velocità di trasmissione. Molti dati sono simili all’anno scorso, nella scorsa partita non avevo mai visto un indice protezione area che non avevo mai visto. Ci sono alcune cose in cui siamo calati: il numero di palloni giocati in area avversaria è stabile, ma creiamo un’occasione da gol a partita in meno e abbiamo una percentuale di realizzazione decisamente più bassa dello scorso anno”.

Sarri sulla Lazio

“L’anno scroso siamo arrivati secondi non perché la forza del nostro organico era da secondo posto, ma perché le altre squadre hanno combattuto. Non siamo minori del Celtic, ma sul Feyenoord ho dubbi. Hanno cinque giocatori che, tra pochi anni, giocheranno in Premier.”

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