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La Lazio batte il Torino nella notte delle prime volte

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Zaccagni a contrasto con Bellanova

LAZIO TORINO RISULTATO – Scomodare il detto “la prima volta non si scorda mai” forse è esagerato. Ma la vittoria centrata dalla Lazio sul Torino ha una valenza che va oltre l’ordinario. Sarri è finalmente riuscito a battere Juric sulla panchina biancoceleste. Zaccagni è tornato il solito, velenoso, sgasante e letale in zona gol. Provedel ha tenuto immacolata la rete. E l’Olimpico è tornato a gioire con i propri beniamini per i tre punti. Il risultato della sesta giornata di campionato è stato questo, un 2-0 che lascia ben sperare in vista del big match di sabato pomeriggio in casa del Milan.

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Lazio – Torino finisce sul risultato di 2-0: il racconto della sfida

Se Guendouzi che porta in trionfo Olimpia sotto la Curva Nord è l’immagine che ha chiuso la notte dell’Olimpico, ben più cupa era la situazione due ore prima. La Lazio è partita sorniona, attendista, preoccupata dai nuvoloni che sembravano non volere lasciare il cielo di Formello. Ma con una importante novità. L’annunciato turnover non è arrivato. Si vociferava un turno di riposo per Zaccagni, Romagnoli e Cataldi. Ma l’unico a prendersi una serata di stop è stato il centrocampista romano. Gli altri due hanno giocato. E il loro peso specifico all’interno della squadra si è fatto sentire.

Primo tempo da pisolino: squadre accorte e poco spettacolo

Protagonista della prima frazione è stato indubbiamente l’ex capitano del Milan. Il Torino di Juric era ben messo in campo, offriva buone trame e sfruttava l’arma migliore del suo arsenale: la fisicità. Più volte Duvan Zapata si è isolato nell’uno contro uno con Romagnoli. Ne è uscito fuori un duello d’altri tempi, tutto gomiti e testate, che ha visto uscire vincitore il tredici biancoceleste. Con i granata ridotti al minimo sindacale, la Lazio ha provato a fare la partita, senza tuttavia trovare mai la via della porta difesa da Milinkovic-Savic. Ne è uscito fuori un primo tempo privo di sapore, che bene si prestava a un sonnellino.

Vecino e Zaccagni decidono la ripresa: prima vittoria all’Olimpico per la Lazio

Al rientro dagli spogliatoi è successo quello che ti aspetti da una grande del campionato, se così si può definire la Lazio versione demo di inizio stagione. La squadra ha preso fiducia, si è aperta e ha sfruttato meglio gli esterni. Con Marusic pronto a guardargli le spalle, dall’altra parte Lazzari ha avuto licenza d’offendere. Ed è proprio da un suo affondo che è nato il gol del vantaggio di Vecino. Contrariamente a quanto successo con il Monza, stavolta la Banda Sarri non si è accontentata. Anzi, ha continuato a premere sull’acceleratore. E gli spazi si sono moltiplicati, soprattutto a centrocampo. Vlasic ha smesso di ballare il valzer con Rovella, Luis Alberto ha svestito i panni da operaio tornando a indossare frac e cappello a cilindro e Felipe Anderson si è ricordato di possedere una visione di gioco che altri calciatori non possono nemmeno sognare. Così, a un quarto d’ora dalla fine, i biancocelesti sono andati un buca d’angolo per la seconda volta. Filtrante visionario del 7, piattone di Zaccagni e la festa è esplosa.

La Lazio vince e segna la notte delle prime volte

Il tabellone dell’Olimpico segna il 2-0 finale. E la notte delle prime volte è realtà. La Lazio può finalmente esultare davanti ai suoi tifosi dopo due pareggi e una sconfitta. Sarri stringe la mano a Juric da vincitore, una novità. E Zaccagni e Provedel mettono a referto gol e clean sheet: quasi una banalità nella scorsa stagione, una primizia in quest’avvio difficile. Ora, però, arriva il Milan e dopo una serata di momenti da incorniciare ne servirà un’altra da oscar. Continuità sarà la parola d’ordine. Una rarità attualmente, che va necessariamente riportata nel parlato quotidiano.

Daniele Izzo
@danieleizzo94

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