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La Lazio non impara dagli errori: a Lecce una sconfitta fotocopia

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I giocatori del Lecce esultano per il gol alla Lazio

LECCE LAZIO RISULTATO – Tutti lì, a fine partita, a salutare e tirare le maglie. La testa è bassa, le mani applaudono per inerzia. È una scena già vista, precisamente il 4 gennaio 2023. La Lazio cede il passo al Lecce e lo fa, incredibilmente, con una fotocopia dell’ultima partita al Via del Mare. Perciò fa doppiamente male. La squadra di Sarri non ha imparato la lezione. È andata in vantaggio col solito Immobile e poi si è raccolta, forte di una difesa apparsa più ballerina del solito e di un fraseggio sterile, mai pericoloso. Tanto che alla fine il castello di sabbia è crollato d’improvviso, esattamente come l’anno scorso. Almqvist e Di Francesco hanno inchiodato il risultato finale sul 2-1 e la ripartenza in campionato è stata shock.

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Lecce – Lazio, il risultato finale è 2-1: il racconto della sfida

Al di là del punteggio, comunque, colpiscono i soliti noti, Luis Alberto e Immobile. Ma si fanno vedere, seppur timidamente, anche i nuovi. L’attenzione del mondo biancoceleste al fischio d’inizio è tutta su Daichi Kamada. Il giapponese non si nasconde, ma neppure brilla. Se la Lazio prende subito in mano la partita, il merito è del parigrado spagnolo. Dopo minuti di studio, colorati solamente dal bel destro di Strefezza, il Mago inizia a governare la gara del Via del Mare. E al 25′, alla prima occasione, i biancocelesti vanno in buca. Luis Alberto pensa e crea, Immobile, in scivolata, supera Falcone e si iscrive al tabellino dei marcatori per il sesto anno consecutivo all’esordio stagionale. Come uno scorpione, dopo aver colpito la squadra di Sarri torna sulla difensiva. Il Lecce, d’altro canto, preme e si scopre. Tanto che Lazzari ha l’opportunità di portare i suoi sul doppio vantaggio ma spara su Falcone. Dietro il comportamento guardingo e costruttivo della squadra laziale, la prima frazione ha mostrato una maggiore solidità rispetto al passato. Merito di una rinnovata applicazione, ma anche di un undici che, come sottolineato dal Comandante in conferenza stampa, dovrà costruire diversamente le proprie fortune.

Il Lecce, però, non ci sta a fare da sparring partner alle prove di calcio biancoazzurre. E a inizio ripresa lancia il forcing alla porta di Provedel. Complici i cambi, la Lazio rallenta ulteriormente il ritmo e si affida alle ripartenze. Il primo a scuotere il numero uno ex Spezia è Strefezza. Poi ci prova, senza fortuna, Ramadani. Il muro regge e i capitolini hanno un’altra chance per chiuderla. Dopo una serie di tocchi tra Pedro, Luis Alberto e Pellegrini, la palla arriva a Immobile, che calcia a botta sicura ma trova sulla strada un fenomenale Falcone: il pallone, deviato in spaccata dal portiere, si stampa sulla traversa e finisce sul fondo. Qui, di fatto, finisce la partita della squadra di Sarri. La luce si spegne e, come successo nella passata stagione, il Lecce la vince in due minuti. All’84 Almqvist, lasciato colpevolmente libero al limite dell’area, ha il tempo di controllare e con una precisa volée freddare Provedel. Un minuto dopo, complice una disattenzione di tutto il reparto difensivo, tocca invece a Di Francesco tarpare definitivamente le ali all’aquila. Inutili alla causa gli ultimi minuti, compresi i sei di recupero. Scossa e completamente al buio, la Lazio lascia al Via del Mare i primi tre punti della stagione. Un brutto segnale nell’anno del ritorno in Champions League, che andrà prontamente cancellato già domenica prossima, quando all’Olimpico arriverà un Genoa ferito e al contempo galvanizzato da un mercato sontuoso.

Daniele Izzo
@danieleizzo94

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