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Tutti i perché del disastro dell’ Under 21 all’Europeo

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Gnonto si dispera con la maglia dell'Under 21.

ITALIA UNDER 21 EUROPEO- Volge al termine la settimana che ha visto la disastrosa eliminazione dell’Italia Under 21 dall’Europeo di categoria. Se è vero che la Nazionale Italiana di Nicolato non arrivava in Romania e Georgia con l’obbligo di vincere, è vero anche che dagli Azzurrini ci si aspettava qualcosa di più. Uscire nella fase a gironi e abbandonare le speranze di Olimpiade è, dicerto, in fallimento.

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L’ Italia delude all’ Europeo Under 21 : analisi di un fallimento

Un’Italia forte, competitiva. Sulla carta. Saluta l’Europeo con due sconfitte e una vittoria nel girone della competizione continentale. Cosa non ha funzionato? A dire il vero le premesse sembravano molto positive: un undici titolare di grandi nomi, molti ragazzi titolari tra Serie A e Serie B. Una grande partita contro la Francia, una vittoria contro la Svizzera e poi? Poi il tracollo, che ci ha eliminato dall’Europeo. L’Italia è, di nuovo, un “vorrei ma non posso”.

Il debutto: Italia – Francia , più luci che ombre

Il debutto contro la Francia è stato più che positivo, nonostante la sconfitta. I ragazzi di Nicolato hanno attaccato, a tratti hanno giocato un gran calcio. La Francia ha vinto, è vero, ma anche e soprattutto grazie al proprio portiere e ad alcune scelte arbitrali non all’altezza di una competizione europea. Nonostante gli zero punti, comunque, la sensazione era stata quella di una squadra forte, solida, pronta finalmente a tornare protagonista di un Europeo Under 21.

Svizzera – Italia , una vittoria particolare

La gara della svolta è stata, senza dubbio, Svizzera-Italia. 3-0 per gli Azzurrini nel primo tempo. Una prestazione magistrale, una netta superiorità sul campo rispetto agli elvetici. Poi, rientrati dagli spogliatoi, qualcosa non funziona. La Svizzera segna due gol in 6 minuti, la squadra pare sciogliersi tanto che, pur a fronte di alcune occasioni per il quarto gol, gli avversari rischiano di pareggiare in più di un’occasione. Un 2-3 finale che, in chiave classifica, suona come beffa: in caso di arrivo a pari punti, infatti, conta anche la differenza reti.

Italia – Norvegia , il momento del disastro

0-1. Terrorizzata dal biscotto tra Francia e Svizzera e, forse, con le orecchie e la mente lontana dal campo, l’Italia si fa beffare dalla Norvegia. Che veniva da due sconfitte su due gare. Il primo tempo è di marca azzurra: senza strafare e a ritmi non elevatissimi l’Italia crea comunque un paio di occasioni nitide per il vantaggio, limitando gli avversari. Come contro la Svizzera la beffa arriva nella ripresa: in una delle poche sortite offensive della Norvegia, gli scandinavi passano con un tiro sporco di Botheim. L’Italia reagisce, ma raccoglie solo una traversa clamorosa con Cambiaghi (a due passi dalla porta) e, visto il risultato di Francia-Svizzera 4-1 deve salutare l’Europeo.

L’ Italia è fuori, la classifica avulsa

Tre punti in tre gare per Norvegia, Italia e Svizzera. L’Italia ha battuto la Svizzera, che ha battuto la Norvegia, che ha battuto l’Italia. Contano i gol negli scontri diretti. La svizzera ne ha segnati 4. L’Italia 3. Azzurri fuori, quasi inspiegabilmente.

Italia Under 21 , una rosa di qualità e nessun risultato all’ Europeo

Grandi nomi. Qualcuno? Carnesecchi, Parisi (desiderio di mercato di mezza Serie A), Lovato, Scalvini, Okoli, Tonali, Rovella, Gnonto, Bellanova. Solo alcuni dei calciatori scesi in campo all’Europeo Under 21 per la nostra Nazionale. Che non è, comunque, stata in grado di superare il girone. Cosa non ha funzionato?

Partiamo dall’attacco. Troppo poco. Non tanto per i gol segnati totali (4 in 3 gare), quanto per l’impossibilità di trasformare in rete le molte occasioni create. Sfortuna? Certo, il palo con la Norvegia grida vendetta. Ingiustizie? Anche. Le scelte arbitrali in Francia-Italia di certo non hanno aiutato i ragazzi di Nicolato. La verità? Una grande squadra trova sempre il modo di fare gol.

Questione difesa: troppi i 5 gol subiti in 3 gare. Eppure, teoricamente, quella italiana avrebbe dovuto essere una difesa solida. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, soprattutto in termini di attenzione.

Concludiamo questa disamina con quella che, secondo chi scrive, è la vera questione: la mentalità. L’Italia si è rivelata fragile a livello di tenuta, di concentrazione. Contro la Svizzera è parsa una squadra in balia dell’avversario (inspiegabilmente, dopo 45 minuti da grande), mentre contro la Norvegia è parsa cadere nella frenesia, non ricordandosi di essere superiore agli avversari. Cambia la categoria, resta la solita Italia. Che, troppo spesso, pare troppo sicura di poter vincere solo grazie alla propria superiorità tecnica, scoprendosi delicata e vulnerabile al primo calo di concentrazione.

Urgono correzioni nell’approccio e, probabilmente, nell’analisi di noi stessi come squadra. Perché, così, le soddisfazioni restano di essere poche.

Martino Cardani

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